Sono passati pochi giorni dall’annuncio dell’arrivo del vaccino in Italia e nel resto d’Europa alla data del 27 dicembre prossimo, che per i vari Paesi dell’Ue avrà il valore soprattutto simbolico dell’inizio della somministrazione.
Solo qualche giorno ancora e si parte quindi con la campagna di vaccinazione, ma c’è già un piccolo cambio di programma che riguarda proprio la distribuzione del vaccino contro il Covid-19. Infatti nella primissima fase del Piano vaccini elaborato dal commissario straordinario all’Emergenza, Domenico Arcuri, era previsto che della distribuzione si sarebbe occupato direttamente il colosso farmaceutico Pfizer-Biontech.
Doveva essere la casa farmaceutica produttrice del vaccino ad occuparsi della distribuzione attraverso la consegna nei 300 punti di somministrazione individuati su tutto il territorio nazionale, per le prime 9.750 dosi che arriveranno tra Natale e Santo Stefano.
Non sarà la Pfizer-Biontech invece ad occuparsi della consegna delle dosi del vaccino anti-Covid, compito che invece sarà l’esercito italiano a svolgere. L’Italia prenderà parte al V-day europeo che è stato fissato per il 27 dicembre grazie alla collaborazione dell’Esercito italiano che opererà nell’ambito di un intervento “d’urgenza” come ha spiegato il comandante del Coi Luciano Portolano.
Dallo staff di Domenico Arcuri fanno sapere comunque che il Piano vaccini non è cambiato, e che la decisione di affidarsi ad alcuni reparti dell’esercito è legata ai tempi stretti da qui alla data del 27 dicembre. Sarebbe infatti questo l’unico modo in cui si riuscirebbe a far pervenire le dosi in tutte le Regioni italiane nei rispettivi punti di somministrazione.
La domanda che a questo punto viene spontaneo porsi è: per quale ragione non ci si è mossi in anticipo? Pare che l’Italia sia stata presa in contropiede dalla decisione dell’Agenzia europea del farmaco di anticipare il via libera al vaccino prodotto da Pfizer-Biontech, inizialmente previsto per il 29 dicembre, ma poi arrivato con almeno 7 giorni di anticipo.
Infatti la settimana scorsa i vertici dell’Agenzia europea del farmaco hanno fatto sapere che il via libera sarebbe arrivato già il 21 dicembre, e così è stato. Il Piano vaccini messo a punto dall’Italia, presentato in Parlamento dal ministro della Salute Roberto Speranza a inizio dicembre, si basava invece sulla tabella di marcia iniziale, che prevedeva appunto l’autorizzazione per il 29 dicembre.
A determinare il ‘problema coi tempi’ non sono stati quindi i bandi indetti dal commissario all’Emergenza Arcuri, come quello per gli aghi, per le siringhe e il diluente del vaccino, che sono stati già assegnati con le prime consegne previste entro la fine del mese, o il bando per l’individuazione delle agenzie per il lavoro che assumeranno medici e infermieri per la campagna di vaccinazione che si chiuderà sabato 28 dicembre.
Il problema è legato invece ad una questione logistica, riguarda i tempi e le difficoltà di Pfizer nel consegnare le prime dosi ai Paesi dell’Ue nei luoghi indicati dai rispettivi governi nazionali. Si esclude del tutto poi l’ipotesi che a determinare il lieve ritardo sulla tabella di marcia possa essere stato l’allarme dell’Interpol circa il possibile rischio di attacchi alle spedizioni dei vaccini contro il Coronavirus.
All’Esercito italiano viene assegnato il solo incarico della distribuzione “relativamente a questa attività” del Vaccine day con Pfizer, ma non è previsto il coinvolgimento delle forze armate per ulteriori incarichi legati al vaccino prodotto da questo colosso farmaceutico.
Un concetto che è stato chiarito anche dallo Stato maggiore della Difesa che ha pubblicato una nota nella quale si legge che “le Forze armate forniranno il contributo richiesto, prelevando le dosi dei vaccini per distribuirle in tutte le altre Regioni e consentire all’intero Paese di partecipare al Vaccine day europeo del 27 dicembre”.
Per lo svolgimento delle operazioni di consegna delle prime quasi 10 mila dosi di vaccino Pfizer-Biontech saranno impiegati decine di autocarri militari che saranno dello stesso modello di quelli visti ad inizio pandemia per le strade di Bergamo.
I camion che trasporteranno le dosi del vaccino si muoveranno a partire dal 24 dicembre e saranno utilizzati in particolare per trasferire il carico nei 21 siti dislocati nelle Regioni e nelle province autonome.
Poi, stando a quanto precisato dal presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, a partire dal 4 gennaio si darà il via alla campagna di vaccinazione vera e propria, ed a questo punto sarà direttamente la Pfizer-Biontech ad occuparsi della distribuzione delle dosi del vaccino nei 300 punti di somministrazione dislocati nelle varie città italiane.
Dal momento che in questa seconda fase sarà la casa farmaceutica ad occuparsi della distribuzione del vaccino, verrà anche garantita la catena del “super freddo” grazie all’impiego di tecnologie di cui la Pfizer dispone.
L’Esercito tornerà ad occuparsi della distribuzione del vaccino solo quando arriveranno le dosi prodotte da Moderna e AstraZeneca, che verranno stoccate nell’aeroporto militare di Pratica di Mare prima di dare il via alla consegna in tutta Italia.
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