Mentre arriva la notizia che il vaccino prodotto dalla nota casa farmaceutica statunitense Pfizer in collaborazione con la tedesca BioNTech è sicuro al 90%, un incidente inizialmente collegato alla sperimentazione del vaccino della Sinovac, determina lo stop dei test svolti dalla casa farmaceutica cinese.

Lo stop alla sperimentazione del vaccino contro il Covid-19 prodotto dalla Sinovac si interrompe, ma la causa è un suicidio avvenuto in Brasile. La notizia è stata subito diffusa dalla stampa del Paese sudamericano, in seguito al comunicato rilasciato dall’Agenzia di vigilanza sanitaria brasiliana (Anvisa) nel quale si parlava invece di “un evento avverso grave”.

Una notizia che giunge in seguito alla dichirazione rilasciata dal governatore di San Paolo, Joao Doria, con la quale annunciava la distribuzione delle prime 120 mila dosi del vaccino prodotto dalla Sinovac, che fino a questo momento risultava essere uno dei più promettenti, almeno fino alla notizia dell’arrivo del vaccino prodotto dalla Pfizer.

Quanto all’incidente avvenuto il 29 ottobre in Brasile, al quale è dovuta l’interruzione dell’iter di sperimentazione del vaccino cinese, i dettagli non sono stati diffusi per questioni legate al rispetto della privacy, ma i regolatori hanno parlato di decessi, di effetti collaterali potenzialmente fatali, addirittura gravi disabilità e ospedalizzazione, nonché difetti alla nascita ed altri “eventi clinicamente significativi” legati al vaccino.

Dalla Sinovac Biotech però fanno sapere “il nostro vaccino è sicuro malgrado lo stop in Brasile”, e si dicono fiduciosi circa il livello di sicurezza offerto dal farmco in fase di sperimentazione, nonostante la sospensione delle procedure che è stata decisa dalle autorità sanitarie del Brasile. L’incidente, fanno sapere dalla Sinovac “non era collegato al vaccino” confermando poi: “siamo fiduciosi nella sua sicurezza”.

Contestata la decisione dello stop al vaccino della Sinovac

In seguito all’incidente Anvisa ha confermato la decisione di sospendere la sperimentazione del vaccino della Sinovac ma non ha fornito spiegazioni esaustive sulla durata dello stop. Sono state anche respinte categoricamente ipotesi riguardanti una possibile ragione politica alla base della decisione dell’organo di vigilanza brasiliano, che invece avrebbe agito per motivazioni strettamente tecniche.

Il responsabile dell’Agenzia, Antonio Barra Torres ha spiegato a proposito della decisione presa: “non abbiamo avuto altra scelta se non quella di sospendere le prove dato l’evento”. Una scelta quella dell’Anvisa che è stata poi fortemente criticata dagli organizzatori del processo, i quali si sono lamentati di non essere stati avvisati per tempo e che non vi era ragione di bloccare il processo di sperimentazione.

Il direttore dell’Istituto Butantan di San Paolo, Dimas Covas, ha dichiarato che la sentenza del regolatore sanitario ha causato “indignazione” ed è frutto di una decisione che non ha coinvolto i supervisori della sperimentazione clinica. È stato lo stesso direttore Covas ad aver notato che il vaccino prodotto dalla Sinovac non ha causato alcun effetto avverso serio nel corso delle fasi finali della sperimentazione in Brasile.

Covas ha infatti dichiarato nel corso di una intervista rilasciata ad una rete locale che “dato che ci sono più di 100 mila volontari in questo momento, ci possono essere dei decessi (…) È un decesso che non è legato al vaccino in quanto tale e non è il momento di interrompere le sperimentazioni”.

Su questa vicenda si è anche pronunciato il presidente del Brasile Bolsonaro, che ha sempre avuto una posizione fortemente critica nei confronti del vaccino prodotto dalla casa farmaceutica cinese. In seguito alla notizia della sospensione della sperimentazione Bolsonaro ha infatti scritto sulla sua pagina Facebook che per lui personalmente si tratta di “un’altra vittoria”.

Hu Xijin, il redattore capo del Global Times, la versione in inglese del quotidiano People’s Daily del partito comunista cinese, ha parlato di un “tempismo un po’ strano” circa gli annunci che sono arrivati martedì da Brasile e Stati Uniti.

Sulla piattaforma social Weibo, Hijin ha scritto un post nel quale si è detto “molto preoccupato che la politica e l’eccessivo perseguimento di interessi economici siano profondamente coinvolti nella diffusione di informazioni sui vaccini”.

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