È la notizia che molti aspettavano da tempo, quella dell’arrivo di un vaccino per il Coronavirus che, stando a quanto riferito dai vari media, sarà efficace al 90%. Il vaccino sarà prodotto dalla Pfizer in collaborazione con la tedesca BioNTech, e dovrebbe iniziare ad essere distribuito in Europa entro la fine del 2020.

Secondo quanto riportato da Reuters la Pfizer e la BioNTech hanno raggiunto un accordo con la Commissione Ue per la fornitura di 300 milioni di dosi del vaccino sperimentale che stanno sviluppando.

Un nuovo importante passo avanti verso il vaccino insomma, con un accordo concreto per la fornitura di 200 milioni di dosi che prevede anche un’opzione per 100 milioni di dosi aggiuntive. Le consegne vedranno il via già prima della fine dell’anno, essendo ora in attesa di approvazione regolamentare.

Le dosi del nuovo vaccino destinate ai Paesi dell’Unione europea arriveranno dai siti produttivi di BioNTech in Germania e dallo stabilimento della Pfizer che si trova in Belgio. Sono state anche elaborate alcune previsioni circa la distribuzione del vaccino su larga scala, in base alle quali nel 2021 dovrebbero essere prodotte fino a 1,3 miliardi di dosi su scala globale.

Il mese scorso la Pfizer e la BioNTech hanno avviato una revisione in tempo reale con l’Agenzia europea del Farmaco (Ema), con la quale continueranno a mantenere un dialogo costante e aperto, che prevede l’invio dei risultati della sperimentazione di fase 3 che si sta tuttora svolgendo.

Con l’annuncio del vaccino il CEO della Pfizer vende azioni per 5,5 milioni di dollari in un giorno

L’annuncio dell’azienda farmaceutica Pfizer circa l’efficacia del vaccino per il Coronavirus ha permesso la vendita di azioni per oltre 5,5 milioni di dollari in un solo giorno.

Il CEO della Pfizer, Albert Bourla, infatti ha venduto nello stesso giorno dell’annuncio sull’efficacia del vaccino approdato alla fase 3 della sperimentazione, 132.508 azioni della società, per un valore complessivo di 5,56 milioni di dollari, pari a circa 4,7 milioni di euro.

Nella giornata di lunedì la Pfizer aveva guadagnato il 7,69% e Bourla ha venduto le sue azioni a 41,94 dollari, mentre oggi stando alle informazioni consegnate alla Sec, l’autorità di controllo di Wall Street, le azioni sono scese fino al valore di 38,03 dollari.

La società ha fatto sapere che la vendita delle azioni era parte di un piano di trading preannunciato, che era stato adottato da Bourla il 19 agosto. Ora il vaccino che è risultato efficace nel 90% dei casi potrebbe ricevere il via libera all’uso di emergenza negli Usa entro la fine del mese di novembre.

La Pfizer è la più grande società del mondo operante nel settore della ricerca

Sembra proprio che il vaccino sia ormai finalmente a portata di mano, o quasi, e che a produrlo sarà la Pfizer, un’azienda farmaceutica statunitense che risulta essere la più grande società del mondo operante nel settore della ricerca. La società ha sede a New York, e come abbiamo visto è quotata in Borsa, inoltre fa parte dell’indice Dow Jones dall’aprile del 2004.

Ma per quanto possa risultare indubbiamente interessante approfondire i vari successi in campo economico conseguiti da questa grande società, al cittadino comune probabilmente interesserà anche approfondire anche altri aspetti a cominciare da quello delle vicende giudiziarie in cui la Pfizer è stata coinvolta negli anni.

Ci limiteremo a riportare alcuni brevi passaggio ripresi da Wikipedia, dove leggiamo che “la Pfizer negli anni è stata oggetto di una serie di vicende giudiziarie negli USA a seguito di comportamenti illegali. In particolare dal 1999 al 2006 sono stati 6 i casi giudiziari in cui la Pfizer si è dovuta difendere da diversi tipi di accuse. Questi casi hanno comportato per la Pfizer un risarcimento in indennizzi pari ad un totale di 2.890.100.000 di $, di cui 715,4 milioni riguardano contratti del Governo Federale Usa”.

In un articolo della giornalista scientifica Melanie Newman del 2010, riportato dal BMJ, che troviamo ancora su Wikipedia, leggiamo che “il 2 settembre 2009 la Pfizer ha subito la più grande multa mai comminata dal Dipartimento di Giustizia Usa ad una azienda farmaceutica; multa pari a 2,3 miliardi di dollari per i farmaci: valdecoxib, ziprasidone, linezolid e pregabalin che sono stati suggeriti per usi non approvati, con anche la grave accusa di cncussione ai medici, al fine di aumentare maggiormente le vendite di questi farmaci. Questa pratica è assolutamente illegale e fraudolenta, anche perché il governo Usa è costretto a pagare per farmaci inutili e spesso inefficaci nelle indicazioni off-label”.

Il New York Times, il giorno dopo la pubblicazione dell’articolo della Newman ha sottolineato che 2,3 miliardi di dollari corrispondono per la Pfizer a meno di tre settimane di vendite.

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