Le misure adottate fino ad oggi, quantomeno quelle più recenti introdotte con l’ultimo Dpcm e applicate nelle regioni inserite nella cosiddetta fascia più bassa di rischio, quella gialla, non hanno prodotto i risultati sperati, e la curva epidemiologica ha continuato a peggiorare.
I dati insomma invece di migliorare sono diventati sempre più preoccupanti secondo gli esperti, ed in base ai criteri adottati per la divisione in fasce di rischio, altre cinque regioni a partire da domani saranno inserite nella fascia arancione. Non solo perché altre regioni entreranno in zona rossa, e tra queste potrebbe esserci anche la Campania.
Nel report di monitoraggio settimanale del ministero della Salute e dell’ISS si legge che “tutte le regioni sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane”.
Insomma una situazione per la quale non c’è tanto da stare allegri, tant’è che si fa sempre meno irrealistica l’ipotesi di un nuovo lockdown nazionale da lunedì. Nel frattempo, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha già firmato nottetempo una ordinanza che prevede il passaggio in zona arancione di 5 nuove regioni: Basilicata, Abruzzo, Umbria, Toscana e Liguria.
Il caso della Campania: zona arancione o zona rossa?
In queste ore poi si sta decidendo anche il destino della Campania, regione per la quale l’infettivologo Matteo Bassetti parla senza mezzi termini di “dati falsi”. Per l’Istituto Superiore di Sanità in Italia si stanno verificando “forti criticità dei servizi territoriali” che implicano “il raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni”.
Ma tornando alla Campania, al momento è “osservata speciale” infatti stando a quanto trapelato da fonti del ministero, per tutta la giornata di lunedì tecnici del ministero hanno raccolto dati in Regione per verificare se ci sono state delle falle e se queste possono essere “corrette” nelle prossime ore.
Nella giornata di oggi sono al vaglio esclusivamente i dati relativi proprio alla regione amministrata da Vincenzo De Luca. Sono 21 i parametri che vengono presi in considerazione, e tra questi vi è come detto in più occasioni il valore Rt (che corrisponde al vecchio R0, calcolato però in un periodo diverso cioè dopo l’introduzione delle misure di contenimento).
Il calcolo dell’Rt però non è scevro da contestazioni, infatti secondo alcuni degli ‘addetti ai lavori’ questo dovrebbe tenere conto solo dei sintomatici, mentre altri ritengono che sia necessario prendere in considerazione il numero totale dei contagiati. In Campania comunque il valore Rt dovrebbe aggirarsi intorno all’1,50, che indica il confine tra la zona gialla e la zona arancione.
Se la Campania dovesse alla fine restare in zona gialla dipenderà principalmente dal fatto che la cabina di regia avrebbe giudicato stabile la situazione, grazie ad un apparato sanitario regionale che con l’attuale numero di contagi e di ricoveri sarebbe ancora in grado di reggere in fascia gialla.
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