Non è esattamente una ipotesi, visto che in questi ultimi giorni hanno iniziato a circolare più che altro delle voci secondo le quali si tratta di una prospettiva realistica, ma la presidente della Banca Centrale Europea ha già smentito l’indiscrezione.
Si torna a parlare della possibilità che la BCE cancelli il debito di alcuni dei Paesi maggiormente colpiti dall’emergenza Coronavirus e dalle sue conseguenze economiche, tra questi insieme all’Italia troviamo la Spagna, la Grecia e persino la Francia.
Le voci avevano iniziato a circolare già alcuni giorni fa, e a rilanciarle sarebbe stato anche Dagospia, secondo cui sarebbe in corso da diversi giorni evidentemente un dibattito tra i commissari dell’Ue che ha come tema centrale nientepopodimeno che la sopravvivenza dell’Unione Europea.
Sarebbero i quattro Paesi che abbiamo citato poc’anzi a chiedere alla BCE di cancellare il loro debito, e la stessa Christine Lagarde, presidente della banca centrale, si sarebbe pronunciata a favore di una soluzione di questo tipo.
Questo però è solo ciò che emerge dalle indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, mentre anche dall’Eurotower arrivano solo smentite. L’ipotesti peraltro sarebbe stata esclusa qualche giorno fa dalla stessa Lagarde, che a tal proposito ha dichiarato infatti: “chiedere alla Bce di cancellare debito pubblico sarebbe come chiedere di violare i trattati europei e penso che un punto su cui bisogna martellare di fronte a queste richieste è che i debiti vanno ripagati”.
Le parole della Lagarde giungono in risposta ad una domanda che le era stata posta nel corso di un’audizione congiunta per teleconferenza con le Camere dei deputati di Francia e Germania. Niente da fare quindi stando a quel che ha dichiarato la presidente della BCE, ma non si può dimenticare che nessuno si aspettava una seconda ondata così violenta di Covid-19.
Tra l’altro è proprio la Francia uno dei Paesi maggiormente colpiti da questa seconda ondata, e ciò non fa che indurre in ulteriori rflessioni, a cominciare da quale possa essere in questo contesto la posizione della Germania.
Una Germania che si trova a fronteggiare anch’essa un netto incremento del numero dei casi di contagio, tant’è che la cancelliera Angela Merkel ha deciso di imporre un lockdown più duro rispetto a quello adottato in passato. Anche l’economia tedesca quindi rischia di subire danni non indifferenti con questa seconda ondata e con le misure restrittive adottate.
E così pure nelle piazze tedesche, come già in quelle italiane, imperversa una forte protesta popolare che non può essere collocata all’interno di alcuna forza politica. Nel frattempo al presidente USA, Donald Trump, viene inviata una lettera scritta da Monsignor Carlo Maria Viganò nella quale viene toccato anche il tema del debito pubblico.
Viganò parla del cosiddetto Great Reset, che secondo lui avrebbe come scopo “l’imposizione di una dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli”. Ma da qui ad avere certezze su quanto stia accadendo effettivamente nei piani alti c’è ancora molta strada da percorrere.
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