Di questi tempi siamo continuamente bombardati con numeri che riguardano i decessi causati dal Covid-19, o quantomeno viene costantemente aggiornato e divulgato il dato relativo ai morti che vengono conteggiati tra quelli con il Coronavirus, indipendentemente da quale sia effettivamente la causa reale della morte.
Se avere un quadro realistico della situazione, ad un osservatore poco attento, può sembrare relativamente facile, in realtà non lo è se non si è in grado di fare un confronto tra i dati che ci vengono puntualmente forniti riguardo la diffusione e la letalità del Covid-19 e quelli che riguardano le altre cause di morte in Italia e nel mondo.
È chiaro che ogni Paese mostra una situazione a sé stante, con differenze anche estremamente ampie tra numero di decessi e numero di nascite, nonché circa le cause di morte, pertanto il quadro globale non può che risultare da un’analisi più complessa.
L’Istat però ci permette di comprendere piuttosto bene in che modo si presenta l’Italia, quanti sono i morti ogni anno, quante sono le nascite, con una popolazione che a differenza di quanto avviene su scala globale, nel nostro Paese continua a diminuire specialmente al Sud.
L’Istat nel suo rapporto annuale indica il numero esatto di decessi registrati in Italia, arrivando anche ad illustrare in modo piuttosto preciso attraverso un’analisi minuziosa, le principali cause di morte, e questo sicuramente ci è molto d’aiuto per comprendere la portata del Coronavirus nel nostro Paese, dandoci una misura di quel che sta accadendo.
L’importanza dei numeri per capire cosa sta accadendo
Se accendiamo la televisione e ascoltiamo un qualsiasi notiziario non possiamo che essere bombardati da numeri riguardanti i decessi registrati giornalmente, e sappiamo che è in corso una pandemia globale che sta mietendo numerose vittime ovunque.
Ad oggi in Italia sono stati registrati circa 36 mila decessi per il Covid-19, un numero indubbiamente alto, ma è ovvio che il numero è da ritenersi più o meno alto in base a diversi fattori, da cui derivano diversi gradi di gravità della situazione, e diversi livelli di pericolosità della minaccia rappresentata dal Coronavirus.
Ad esempio, se riteniamo che 36 mila morti in un anno siano tanti rapportati ad una popolazione di 60 milioni di abitanti, come è quella dell’Italia, diventerebbero tantissimi se la popolazione fosse di 6 milioni di abitanti, o risulterebbero molti meno se si stesse parlando di una popolazione di 600 milioni di abitanti.
In Cina ad esempio si contano 4.600 morti e la popolazione è di 1,439 miliardi di persone. In India su 1,384 miliardi di persone si contano 114.600 morti, che in proporzione sono comunque molti meno di quelli registrati in Italia.
Insomma è chiaro che per avere un senso i numeri devono essere rapportati ad altri numeri, come al numero totale degli abitanti di un dato Paese ad esempio, ma non solo. Ogni anno in tutto il mondo nascono e muoiono milioni di persone, così in Italia, ed è da ritenersi del tutto normale, ma quante sono ‘normalmente’ le persone che muoiono ogni anno in Italia?
Sappiamo che durante questa pandemia in Italia sono morte circa 36 mila persone, e prima della pandemia quante persone morivano ogni anno? Forse la metà, un terzo o un decimo? Quanto incide il virus sul numero di morti che si registrano in Italia ogni anno?
Ci sono molti dati che ci permettono di avere una misura della pericolosità del virus, e quello relativo al numero dei decessi non è certamente l’unico, sebbene sia chiaramente molto importante.
Ripetendoci ogni giorno il numero dei nuovi decessi con il Covid, aggiornandoci sul totale ma senza darci altri dati cui rapportarlo, i media sostanzialmente trasmettono un messaggio vago, ed è come se ci dicessero solo che muoiono tante persone, ma senza dirci quante sono effettivamente.
I dati Istat sul numero dei decessi in Italia nel 2019
Ed ecco perché riteniamo che possa risultare interessante soprattutto oggi, sapere quante persone muoiono ogni anno in Italia, magari dando uno sguardo anche alle principali cause del decesso.
Per farlo non possiamo che fare riferimento ai dati ufficiali pubblicati dall’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), ed ecco cosa dicono.
In italia nel 2019 sono morte in tutto 647.000 persone, che corrispondono a circa l’1,07% della popolazione ivi residente al 1° gennaio 2019, che secondo le stime era pari a 60.391.000 individui. Il totale delle persone che muoiono in Italia ogni anno è anche pari a circa 18 volte i decessi registrati ad oggi per il Coronavirus.
È sempre l’Istat a dirci che la popolazione italiana continua a diminuire, e presto saremo sotto la soglia dei 60 milioni. Al 1° gennaio 2020 infatti, sempre secondo l’istituto, la popolazione è scesa a 60.317.000 persone. Il calo che si registra da 5 anni consecutivi è mediamente di 116.000 persone su base annua.
Chiaramente questo calo dipende da una parte dal numero di decessi e dall’altra dal numero delle nascite. Abbiamo detto che in Italia nel corso del 2019 sono morte 647 mila persone, ma il vero ‘problema’ è che sono nati solo 435 mila bambini, da cui il calo della popolazione. In pratica per ogni 100 decessi nascono solo 67 bambini, mentre solo 10 anni fa il rapporto era di 100 a 96.
Quali sono le principali cause della morte in Italia?
Qualcuno magari si era fatto l’idea che il Covid possa essere diventato ormai la prima causa di morte in Italia, ma già dando un’occhiata al totale dei decessi registrato nel 2019 il quadro che inizia a delinearsi appare diverso.
Gli ultimi dati aggiornati relativi alle principali cause di decesso in Italia sono quelli relativi al 2017, quando il totale dei morti era persino più alto di quello registrato nel 2019. Tre anni fa infatti i decessi sono stati in tutto 650.614, pari a circa 1.870 morti ogni giorno per 365 giorni (ieri 18 ottobre abbiamo registrato tra i decessi con il Covid 69 persone).
La princiale causa di morte in Italia secondo l’Istat è rappresentata da malattie del sistema circolatorio, che tra ischemie, infarti, malattie del cuore e cerebrovascolari causa circa 230 mila decessi all’anno.
La seconda causa di morte in Italia sono i tumori, e qui siamo intorno ai 180 mila decessi l’anno. Al terzo posto troviamo le malattie del sistema respiratorio tra le quali abbiamo la classica influenza stagionale ma soprattutto le polmoniti. Secondo l’Istat rientrano tra questi circa 53.000 decessi registrati nel 2017, ma solo 663 risultano dovuti a complicazioni legate all’influenza, soprattutto negli ultra 75enni, mentre 13.516 sono dovuti a casi di polmonite.
I decessi per malattie del sistema circolatorio nel 2017 sono stati in tutto 232.992 pari al 35,8% del totale dei morti, e allo 0,38% della popolazione italiana. I 180.000 decessi per tumori rappresentano invece il 27,7% del totale dei morti e lo 0,29% della popolazione.
Tra le altre cause di decesso troviamo anche le malattie del sistema nervoso, degli organi di senso, come l’Alzheimer, il Parkinson, che nel 2017 hanno ucciso 30.672 persone pari al 4,71% dei decessi e allo 0,05% della popolazione. Questo è il dato più vicino a quello che abbiamo attualmente circa i decessi da Covid-19 che sono appunto intorno ai 36 mila, e anche l’età media è piuttosto vicina, essendo per il Covid di circa 80 anni.
In Italia sono morte inoltre 29.519 persone di malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche (diabete), 24.406 persone di disturbi psichici e comportamentali, 23.261 persone per malattie dell’apparato digerente, 20.565 persone per cause esterne di traumatismo e avvelenamento (suicidi, omicidi, incidenti stradali).
Altre 14.257 persone sono decedute per cause mal definite e risultati anomali, 14.070 decessi sono stati imputati a malattie infettive e parassitarie, 12.017 decessi per malattie dell’apparato genitourinario, 3.631 decessi per malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (ad es. artrite), 3.272 per malattie del sangue e degli organi ematopoietici ed alcuni disturbi del sistema immunitario, 1.413 per malattie della cute e del tessuto sottocutaneo, 1.399 per malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche, 801 per condizioni morbose che hanno origine nel periodo perinatale, e 16 decessi per complicazioni della gravidanza e del parto.
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