Quali sono le limitazioni contenute nel nuovo Dpcm Conte? In attesa che il provvedimento amministrativo (utilizzato dal presidente del Consiglio dall’inizio dell’emergenza scavalcando il parlamento) venga emanato, per capire quali sono le nuove restrizioni che saranno introdotte ci basiamo su quanto emerso nei giorni scorsi a seguito degli incontri dei vertici dell’esecutivo e del Cts.

Ci sarà anche lo stop al calcetto e agli altri sport amatoriali di contatto, stando a quanto riferito dai maggiori media italiani nel fine settimana. Potrebbe quindi tornare a chiudere il calcetto in tutta Italia, così come gli altri sport di contatto come la pallavolo, che però non è mai realmente ripartita.

Oltre allo stop al calcetto con il nuovo provvedimento ci sarà anche una stretta sulle feste private, su matrimoni, funerali, comunioni e via dicendo, con un nuovo tetto massimo che secondo le ipotesi verrà fissato a 30 persone, ma non solo.

Sono queste le notizie che giungono al termine della riunione che si è tenuta sabato a Palazzo Chigi tra i capi delegazione e che è durata oltre tre ore. Le restrizioni sopra descritte sono state tra l’altro confermate poi nel corso del vertice di ieri tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il Comitato Tecnico Scientifico, che ha confermato la necessità di ricorrere a queste nuove limitazioni.

Intanto il Dpcm, che avrebbe dovuto essere emanato il 14 ottobre, con validità a partire dal 15 del mese, sarà anticipato alla giornata di oggi o al più tardi a domani, considerata la convocazione per oggi della cabina di regia Governo-Regioni.

Nuove limitazioni per feste private anche in casa

Una parte dell’esecutivo spinge per vietare tutte le feste, comprese le feste private nelle abitazioni. Tra i sostenitori di questa linea c’è il ministro della Salute, Roberto Speranza (LeU), che inizialmente sembrava sposare una linea leggermente più morbida.

In un primo momento infatti si pensava di introdurre con il nuovo Dpcm un tetto massimo al numero di partecipanti a banchetti, ricevimenti e feste private nei luoghi pubblici, invitando al contempo i cittadini ad evitare le feste private, ma senza alcun divieto.

“Io ho proposto di vietare le feste, anche private” ha ammesso candidamente il ministro Speranza a Che Tempo che fa su Rai 3. Resta il problema dei controlli che nelle case non saranno affatto semplici ma nemmeno questo ferma il ministro che invece sottolinea: “quando c’è una norma va rispettata. Lavoreremo anche con le forze dell’ordine per verificare che la norma venga rispettata. Ma non sono i controlli che ci hanno permesso di piegare la curva nei giorni più difficili, ma i comportamenti delle persone”.

La decisione finale però non spetta al ministro, anche se naturalmente è tra i rappresentanti dell’esecutivo che hanno il maggior carico di responsabilità nel merito di quelle che saranno le nuove restrizioni imposte agli Italiani.

Nel nuovo Dpcm novità su tamponi e periodo di quarantena

Ci sono almeno due novità che verranno introdotte con il nuovo Dpcm per quel che riguarda la gestione dell’isolamento per chi è risultato positivo al tampone per il Covid.

Fino ad ora chi risultava positivo al Coronavirus dopo aver fatto il tampone doveva rimanere in isolamento fiduciario presso la propria abitazione per un periodo di 14 giorni, e prima di poter uscire dalla quarantena era necessario che il tampone risultasse negativo. Si eseguiva poi un secondo tampone, e solo se risultava anch’esso negtivo il periodo di isolamento terminava.

Con il nuovo Dpcm l’isolamento fiduciario presso il domicilio viene ridotto a 10 giorni, e alla fine della quarantena si deve effettuare un solo tampone, che, se negativo, decreta la fine del periodo di isolamento.

Il Comitato Tecnico Scientifico nel frattempo ha dato il via libera ai test rapidi, che secondo quanto riportato da Il Corriere sarebbero affidabili al 95% e possono essere effettuati anche da medici di base e pediatri. Il tampone verrebbe quindi riservato a chi risulta positivo al primo test, il che dovrebbe rendere più ‘razionale’ il meccanismo in base al quale si mettono in quarantena persone quasi sempre perfettamente sane.

Novità sullo smart working nel nuovo Dpcm

Non cambierà molto con il nuovo Dpcm per quel che riguarda la modalità di lavoro agile che permette ad alcuni cittadini di lavorare da casa. Le norme attualmente in vigore non dovrebbero cambiare, ma secondo quanto riportato dall’Ansa le aziende potrebbero portare dall’attuale 50% al 70% la percentuale di smart working.

Questo dovrebbe servire per limitare i contatti tra le persone negli uffici nonostante negli uffici, stando a quanto stabilito dal nuovo decreto, sia comunque obbligatorio indossare sempre la mascherina, seguendo le linee guida che differiscono in base alle varie tipologie i attività, e che prevedono l’eccezione per chi si trova in una stanza da solo.

Stop alle partite di calcetto amatoriale e altri sport di contatto

È questa una delle ultime novità che riguardano le restrizioni che verranno probabilmente introdotte con il nuovo Dpcm. Non solo il calcetto ma anche gli altri sport amatoriali di contatto potrebbero essere sospesi ancora una volta.

La richiesta era già arrivata dal Comitato Tecnico Scientifico, che spingeva per intervenire sugli sport da contatto a livello amatoriale, nonostante l’evidente contraddizione che ciò rappresenta. È noto infatti che praticare sport fa bene alla salute, mentre non è detto che impedire di praticare queste attività riduca i rischi di contagio, senza contare che per i giovani il coronavirus non ha mai rappresentato una particolare minaccia.

Si ipotizza quindi che il governo provvederà con la chiusura di calcetto, basket, pallavolo e altri sport ma solo a livello amatoriale. Non dovrebbero essere invece toccate le attività sportive svolte a livello professionistico, né gli sport che si possono svolgere in forma individuale.

Chiusura anticipata dei locali e novità per la vendita di alcolici

Il nuovo Dpcm potrebbe contenere anche misure indirizzate a ridurre il fenomeno della movida, ritenuto per qualche ragione una delle principali cause della diffusione del contagio.

Con il provvedimento amministrativo del premier Giuseppe Conte potrebbe essere quindi anticipata la chiusura dei locali quali bar e ristoranti, che se inizialmente si riteneva potesse essere portata alle 22 o alle 23, ora sembra che slitti alle 24.

Inoltre ai cittadini potrebbe essere fatto divieto di sostare davanti ai locali già a partire dalle ore 21 fino alle 6. Non si potrà quindi bere all’esterno del locale a meno che non si resti seduti ad un tavolo, e la vendita di alcolici sarà vietata a partire dalle ore 22.

Un provvedimento che assesterà un duro colpo all’intera categoria dei ristoratori più che alla diffusione di un virus che ormai anche a detta della stessa Oms risulta avere la stessa mortalità dell’influenza stagionale.

Novità per le scuole nel nuovo Dpcm

Non sono trapelate ipotesi di nuove restrizioni per quel che riguarda la scuola, a confermarlo la stessa ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina (M5s), che su Facebook ha pubblicato un post in cui si legge: “a scuola ci sono regole, anche molto stringenti, che studenti, studentesse e personale stanno rispettando con grande senso di responsabilità”.

Ci sarà però almeno una novità per la scuola nel nuovo Dpcm, e riguarda “l’utilizzo dei test rapidi anche per le scuole, come sto chiedendo da tempo” come spiegato da Ilaria Capua nel corso di una intervista rilasciata a Il Corriere.

“In Italia abbiamo la fortuna di aver aperto le scuole dopo altri Paesi europei e quindi con una certa consapevolezza di quel che poteva succedere” ha spiegato la Capua “la circolazione virale nelle scuole c’è, ma non è la causa dell’esplosione dei contagi”.

Trasporti pubblici, ecco cosa potrebbe cambiare con il nuovo Dpcm

Si ipotizza che per quel che riguarda i trasporti pubblici il governo Conte possa decidere di allentare da un lato le disposizioni sulla capienza dei treni ad alta velocità, portando il limite massimo di passeggeri oltre il 50% attualmente in vigore, mentre dall’altro si potrebbe decidere di potenziare i controlli per far rispettare i limiti di capienza fissati all’80% su bus, metropolitane e treni regionali. 

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