Non contribuisce certo ad infondere fiducia nei consumatori e nelle imprese britanniche, la situazione di estrema instabilità che il Regno Unito sta attraversando, non solo per via dei tutt’altro che rassicuranti sviluppi delle trattative per la Brexit, ma anche per il costante e rapido incremento del numero dei casi di Coronavirus nel Paese.

La Gran Bretagna di Boris Johnson si trova ora “a un punto critico” in cui, stando a quanto il governo ha annunciato nelle scorse ore, si pensa all’introduzione di “misure più restrittive” che dovrebbero contribuire a rallentare la diffusione del Covid-19

Matt Hancock, segretario alla Salute britannico, nell’annunciare la necessità di imporre nuove misure restrittive nel Paese, ha spiegato che “le persone si sono rilassate durante l’estate” e che “ora è il momento in cui tutti devono tornare” a seguire le regole.

Vietato abbassare la guardia insomma, il messaggio di Hancock sembra piuttosto chiaro, nonostante il virus, tanto nel Regno Unito quanto nel resto d’Europa, sta manifestando i sintomi in una percentuale minima dei positivi, così come il numero dei pazienti che vengono effettivamente ricoverati in terapia intensiva è estremamente basso (Italia 222, Francia 827, Spagna 1.345, Regno Unito 138).

Il Regno Unito si considera a tutti gli effetti nella seconda ondata di Coronavirus, almeno stando a quanto affermato dal primo ministro, Boris Johnson, che ha delineato nuove restrizioni per i cittadini che risiedono nelle regioni del nord, del nord-ovest e nel centro del Paese, che sono le più colpite come numero di nuovi casi.

A partire dal 28 settembre nel Regno Unito verrà introdotto quello che in possiamo chiamare “obbligo legale di autoisolamento”, al quale saranno vincolate le persone che risultano positive al test per il Coronavirus, o che sono state convocate per eseguire il test dal Servizio Sanitario Nazionale (NHS).

“Il modo migliore per combattere il virus è che tutti seguano le regole e che le persone a rischio di trasmissione della malattia si isolino” ha dichiarato il primo ministro Johnson.

A Madrid interi quartieri in lockdown e pattugliamenti per le strade

Saranno sei i quartieri della capitale spagnola ad essere messi in lockdown nei prossimi giorni. Il governo ha annunciato che a Madrid saranno schierati oltre 200 poliziotti che avranno il compito di pattugliare le strade dei quartieri in cui scatteranno le restrizioni per i residenti.

Il provvedimento interesserà complessivamente circa 800 mila persone in tutta la città. Il piano per il contenimento dei contagi a Madrid si articola su quattro punti: pattuglie per le strade, campagna di informazione nei primi due giorni, multe dai 600 euro in su nei giorni successivi alla campagna di informazione, e controlli alle quarantene con rinforzi alle forze dell’ordine nelle aree più affollate.

Il ministero della Salute spagnolo ha riferito che negli ultimi tre giorni almeno 1.500 persone in tutta la regione non hanno rispettato i protocolli di sicurezza imposti dal governo.

Nel frattempo in Francia si registra invece un calo dei nuovi casi di contagio da Covid-19, ma si rimane sopra la soglia dei 10 mila al giorno. Nella giornata di ieri i casi registrati in Francia sono stati infatti 10.569, molti meno quindi di quelli che erano stati registrati invece nelle 24 ore precedenti, per l’esattezza 2.929 in meno.

Resta relativamente alto il tasso di positività al test che è del 5,7%, secondo quanto riportato da Le Parisien, mentre cresce il numero dei decessi per/con il Covid-19, che nella giornata di ieri sono stati in tutto 311.

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