La classifica stilata poche settimane fa da Bloomberg parlava chiaro: Jeff Bezos è l’uomo più ricco del mondo, seguito da Bill Gates e Mark Zuckerberg, ma la sua fortuna continua a crescere ad un ritmo piuttosto alto da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria coronavirus e sono state imposte le misure restrittive previste dai lockdown dei vari Paesi del mondo.

Non era difficile da prevedere visto che una enorme fetta di quello che era lo shopping in negozi fisici si è spostato sul gigante dell’e-commerce. Le azioni Amazon continuano ad avere un rally estremamente positivo, che hanno permesso a Jeff Bezos di arrivare ad un passo dai 200 miliardi di dollari di patrimonio personale.

Fino a pochi giorni addietro il patrimonio personale dell’uomo più ricco del mondo era stimato in 197,8 miliardi di dollari, ma questa vetta è già stata ampiamente superata dopo la chiusura della Borsa di Wall Street con un’ulteriore crescita del titolo Amazon.

Il valore del titolo Amazon è addirittura raddoppiato da marzo ad oggi, vale a dire da quando sono scattati i vari lockdown nella maggior parte dei Paesi del mondo. Ottime notizie quindi per chi detiene l’11% delle azioni del colosso dell’e-commerce, il suo fondatore Jeff Bezos.

Amazon è una società che attualmente viene valutata 1,68 trilioni di dollari di capitalizzazione di mercato, e che nella giornata di ieri ha chiuso a Wall Street con un +1,18%. Per Jeff Bezos significa che la sua fortuna è cresciuta di 2,2 miliardi di dollari secondo le stime di Forbes.

Ed ecco che il patron di Amazon si ritrova con un patrimonio personale che sfiora i 200 miliardi di dollari, attestandosi al momento sui 199,7 miliardi. Si tratta di un record per Forbes, che non aveva mai registrato una cifra simile nella sua intera storia, cioè dal 1982, anno in cui ha iniziato a monitorare la ricchezza dei miliardari del mondo.

Ben oltre i 200 miliardi di dollari se non avesse divorziato

Jeff Bezos avrebbe già ampiamente superato i 200 miliardi di dollari se nel corso del 2019 non avesse dovuto affrontare quello che i media hanno definito come il divorzio più costoso della storia.

La separazione dalla ex moglie MacKenzie Scott è costata a Jeff Bezos un quarto delle sue azioni Amazon, pari al 3,8% del capitale totale. Ha quindi pagato un caro prezzo per i suoi 25 anni di matrimonio, per quanto difficilmente il suo tenore di vita ne avrà risentito.

La ex moglie dal canto suo ha promesso che avrebbe destinato la maggior parte del suo patrimonio a cause filantropiche, ed in seguito ha effettivamente realizzato delle donazioni a cause no profit.

La fortuna di MacKenzie Scott con il divorzio è comunque aumentata di 25 miliardi di dollari rispetto alla stime di Forbes 400 del 2019, portando il totale alla somma di 63,4 miliardi di dollari.

Il mese scorso Scott ha anche annunciato di aver donato poco meno di 1,7 miliardi di dollari a 116 enti di beneficienza impegnati in cause tra cui l’uguaglianza razziale e di genere, la mobilità sostenibile e la salute pubblica.

Anche Jeff Bezos ha fatto delle donazioni, per un totale di circa 360 milioni di dollari, più 2,941 azioni Amazon del valore di 9,3 milioni di dollari a un ente no profit del quale però non è stata resa nota l’identità.

Il confronto tra i più ricchi miliardari di Italia e Usa

Nella classifica di Bloomberg degli uomini più ricchi del mondo troviamo, come accennato, Jeff Bezos al primo posto con un patrimonio di 199,7 miliardi di dollari. Al secondo posto Bill Gates (121 miliardi), al terzo Mark Zuckerberg (99 miliardi), al quarto Elon Musk (90,3 miliardi) che ha superato Bernard Arnault che però è francese.

In Italia il primo miliardario nella classifica stilata da Bloomberg è Giovanni Ferrero che si trova al 29esimo posto con un patrimonio personale di 32,9 miliardi di dollari. Sempre tra gli Italiani troviamo al 56esimo posto Leonardo Del Vecchio di EssilorLuxottica con un patrimonio di 20,4 miliardi di dollari.

Il terzo italiano lo troviamo in 239esima posizione, si tratta di Paolo Rocca (8 miliardi di dollari) e al 278esimo abbiamo Silvio Berlusconi con 7 miliardi di dollari.

Forbes propone un altro nome per il terzo posto tra gli Italiani più ricchi, quello di Stefano Pessina, mentre al quarto posto mette Massimioliano Aleotti.

Ad ogni modo ci sono almeno un paio di particolari che vale la pena notare, particolari sui quali ha portato l’attenzione Enrico Mentana con un commento su Linkedin. “I quattro italiani più ricchi possiedono società di dolciumi, occhialeria, salute e farmaceutica: Ferrero, Luxottica, Alliance, Boots e Menarini” spiega il giornalista.

Il primo dato che balza all’occhio è sicuramente quello dell’età, infatti Mentana fa notare che hanno “rispettivamente 81, 85, 79 e 78 anni” mentre negli Usa troviamo “i quattro americani più ricchi” cioè “i fondatori di Amazon, Microsoft, Facebook e Tesla” le cui età sono rispettivamente di 56, 64, 36 e 49 anni, e le cui aziende sono nate nel 1994, 1975, 2004 e 2003.

Mentana fa quindi notare che “il problema italiano non sono le degnissime figure che ho citato, né tantomeno le loro aziende, che sono orgoglio nazionale” bensì il “fatto che da noi nulla o quasi sia nato di innovativo e al passo con quella rivoluzione digitale che ha cambiato il mondo”.

“In tutti questi anni gli impegni pubblici o privati in termini di sostegno alle startup o di incentivo a ricerca e sviluppo sono stati risibili per stanziamenti ed esiti” ha fatto notare Mentana, che ha poi concluso: “quando scrivo di un Paese che appassisce, mentre i vari partiti litigano sull’ultimo sussidio a pioggia, soprattutto di questo parlo”.

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