Non è stata intaccata dall’emergenza coronavirus la misura del reddito di cittadinanza, ma ci sono comunque una serie di aspetti che i beneficiari del sussidio devono sempre tenere a mente, a cominciare dal rischio di incorrere nella decurtazione dell’importo che viene mensilmente accreditato sulla carta Postepay.

Ad ogni modo, iniziamo dalle date del pagamento del reddito di cittadinanza per il mese di agosto. L’Inps provvederà al pagamento dell’importo del Rdc di agosto con l’accredito sulla carta Postepay del beneficiario, e fornirà a Poste Italiane tutte le disposizioni relative ai nuovi fruitori del sussidio, vale a dire a tutti quei soggetti che hanno presentato istanza nel mese di luglio.

Quando viene fatto il pagamento di agosto del Reddito di Cittadinanza?

Le tempistiche che riguardano l’accredito dell’importo dovuto per il Reddito di Cittadinanza sono le stesse mese dopo mese. Questo vuol dire che ci sono due scadenze soltanto, una relativa alle nuove domande che sono state presentate e accolte, l’altra relativa a quei beneficiari che sono già in possesso della carta e hanno già ricevuto almeno un accredito in precedenza.

Abbiamo quindi due tempistiche diverse a seconda che si tratti di:

  • Nuova domanda
  • Vecchio beneficiario

Nel primo dei due casi, se l’istanza è stata presentata entro e non oltre il 31 luglio 2020, l’elaborazione e le disposizioni relative al pagamento saranno inviate dall’Inps a Poste Italiane a decorrere dal 15 agosto.

Saranno poi le Poste a farsi carico della consegna della Carta Rdc sulla quale risulterà già accreditata la prima mensilità di agosto. Invece nel caso di nuova domanda presentata dopo il 31 luglio 2020, la carta del Rdc con la prima mensilità sarà recapitata a partire dal 15 settembre.

Nel secondo caso, vale a dire per le domande che sono state presentate prima del mese di luglio 2020, nel quale il beneficiario ha già ricevuto almeno l’accredito di una mensilità in precedenza, la ricarica della mensilità di agosto 2020 sarà fatta tra il 24 ed il 27 agosto.

Quando avviene la sospensione del Reddito di Cittadinanza?

Secondo quanto stabilito dal decreto Cura Italia, tutti quegli obblighi in capo ai beneficiari del reddito di cittadinanza, come la comunicazione di eventuali variazioni reddituali, patrimoniali e del nucleo familiare, erano momentaneamente sospesi per via dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.

Le scadenze erano state quindi prorogate, e gli obblighi derivanti dal sussidio venivano sospesi a partire dal 23 febbraio e fino al 1° giugno 2020. Il che vuol dire che detti obblighi sono da ritenersi ripristinati, così pure le naturali scadenze previste per la fruizione del sussidio.

Cosa succede se non vengono rispettati obblighi e scadenze? Il rischio è che il reddito di cittadinanza venga sospeso. La sospensione del pagamento del Rdc da parte dell’Inps infatti avviene con la mancata presentazione entro i termini di legge del nuovo Isee 2020.

In questo caso la mensilità di agosto del reddito di cittadinanza quindi non viene accreditata sulla carta del beneficiario, ma si tratta solo di sospensione dell’accredito e non di revoca.

Infatti il beneficiario può regolarizzare la propria posizione presso un ufficio Inps o attraverso un patronato Caf, e in seguito alla presentazione dell’aggiornamento dell’Isee relativo all’anno in corso, il reddito di cittadinanza viene ripristinato ed il beneficiario ricomincia a ricevere l’accredito.

Reddito di cittadinanza: quando viene fatta la decurtazione del 20% della ricarica?

La decurtazione del 20% dell’importo che viene accreditato mensilmente sulla carta del reddito di cittadinanza è stata introdotta con il Decreto attuativo del 2 marzo 2020, ed è prevista a partire dal mese di luglio 2020.

La decurtazione è relativa agli importi non spesi della mensilità, e sarà sottratto, nel limite del 20% dell’importo complessivo erogato mensilmente, dalla mensilità successiva.

Per fare un esempio pratico diciamo quindi che se alla fine di luglio, rimane sulla carta una parte dell’importo accreditato per quella mensilità, la ricarica relativa al mese successivo, ad esempio a quello di agosto, sarà ridotta di quell’importo non speso nel limite del 20%.

Ciò avverrà attraverso un controllo che viene fatto direttamente dall’Inps su base mensile e su base semestrale. Dunque conviene sempre utilizzare l’intero importo che viene accreditato sulla carta, pagando ad esempio tutte le utenze domestiche, la rata del canone di affitto oppure il mutuo.

Con il credito di cui si dispone sulla carta del Reddito di Cittadinanza si possono anche acquistre beni alimentari con scadenze lontane, in modo da utilizzare l’intero importo e non incorrere quindi nella decurtazione. Insomma conviene fare scorte per il mese successivo, nel corso del quale ad esempio potrebbero esserci spese extra alle quali avremo bisogno di far fronte sempre attingendo al RdC.

Non bisogna poi dimenticare che ogni mese il beneficiario può ritirare del contante, cosa che conviene sempre fare finché non si raggiunge il limite massimo prelevabile mensilmente.

Ma qual è il limite di prelievi di contante dalla carta del Reddito di Cittadinanza? Va detto anzitutto che non è uguale per tutti. L’art. 5, comma 7 del Decreto Legge del 28 gennaio 2019 indica la possibilità di prelevare dai vari sportelli bancomat con la carta del RdC, fissando un importo massimo mensile di 100 euro per singolo individuo.

L’importo però può variare in base ad alcuni fattori, quindi deve essere rimodulato moltiplicandolo per la scala di equivalenza in presenza di un nucleo familiare composto da più soggetti.

Decurtazione doppia sul reddito di cittadinanza, cos’è e come viene applicata

Su Trend-Online leggiamo che “la doppia decurtazione sul reddito di cittadinanza, con la verifica del saldo su base mensile e semestrale, e con le penalizzazioni applicate sull’eventuale quota di sussidio non speso, scatta a seguito di un flusso informativo tra l’INPS ed il Gruppo Poste Italiane“.

Cosa succede quindi? All’inizio di ogni mese, relativamente alle carte Postepay su cui viene accreditato il reddito di cittadinanza, Poste Italiane invia una comunicazione all’Inps nella quale viene riportato il saldo delle Postepay Rdc corrispondente all’ultimo giorno del mese precedente.

Il valore così comunicato all’INPS viene trasmesso unitamente al codice fiscale del titolare della carta beneficiario del reddito di cittadinanza. L’Inps da parte sua provvederà quindi a rilevare la quota di sussidio non spesa, e ad applicare quindi la decurtazione con la prima mensilità che stando a quanto riportato dal sito leggioggi.it, è prevista a partire dal mese di settembre 2020.

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