Secondo quanto riportato da IlSole24Ore, nel secondo trimestre del 2020 in Italia si registra un calo storico del Prodotto Interno Lordo “corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato”, pari al 12,4% rispetto al trimestre precedente. Il calo tendenziale registrato invece si attesta intorno al 17,3%.
Il noto quotidiano di finanzia spiega che a determinare il crollo del PIL italiano sono gli effetti dell’emergenza coronavirus. Si registra, dopo il dato relativo al primo trimestre, un calo che “sfiora per drammaticità quello registrato dalla Francia nello stesso periodo (-13,8%).
La Spagna se la cava persino peggio, con un -18,5%, mentre la variazione acquisita per il 2020 in Italia si attesta intorno al -14,3%. Nel terzo trimestre però le cose dovrebbero iniziare ad andare decisamente meglio, almeno secondo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che afferma di aspettarsi un “marcato rimbalzo nel terzo trimestre, di quasi il 15% rispetto a quello precedente”.
In base alle tavole dell’Istat, il calo del Pil del secondo trimestre si traduce in 50 miliardi di euro in meno rispetto al trimestre precedente (gennaio, febbraio, marzo) che comunque ha risentito seppur solo in parte, dell’effetto delle misure restrittive adottate durante il periodo di lockdown.
Per l’esattezza, in termini congiunturali, tra aprile e giugno si sono persi 50 miliardi e 289 milioni di euro. Una caduta che, come riportato dal Sole24Ore “risente delle misure restrittive prese per contenere gli effetti dell’emergenza sanitaria causata dal coronavirus”.
Si conferma quindi la recessione, trovandoci di fronte al terzo ribasso consecutivo. Il calo del 12,4% registrato nel secondo trimestre segue quello del 5,4% del trimestre precedente. Si evidenzia quindi una contrazione tendenziale del 17,3% dopo una flessione annua del 5,5%.
L’Istat, nel commento ufficiale alle stime preliminari del Prodotto Interno Lordo scrive: “dopo la forte riduzione registrata nel primo trimestre (-5,4%), l’economia italiana nel secondo trimestre 2020 ha subito una contrazione senza precedenti (-12,4%) per il pieno dispiegarsi degli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate“.
E dall’Istituto spiegano ancora “con il risultato del secondo trimestre il Pil fa registrare il valore più basso dal primo trimestre 1995, periodo di inizio dell’attuale serie storica”. Un record negativo insomma, che segna in maniera indelebile questa crisi economica.
Dall’Istat concludono poi spiegando che “la caduta del Pil si colloca all’interno di un contesto internazionale dove le principali economie registrano riduzioni di analoga portata a causa del diffondersi della pandemia”.
Il calo, secondo l’istituto di statistica italiano riguarda tutti i comparti produttivi. Su IlSole24Ore leggiamo ancora “la variazione congiunturale del Pil è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i comparti produttivi, dall’agricoltura, silvicoltura e pesca, all’industria, al complesso dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta”.
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