La data del 25 maggio segna la riapertura per piscine, palestre e centri sportivi, ma per rendere possibile questo ulteriore allentamento delle misure restrittive sarà necessario rispettare alcune precise regole finalizzate alla riduzione del rischio di contagio Covid-19.

Anche per le palestre varranno quindi alcune delle norme già imposte ad altre attività che si svolgono all’interno di luoghi chiusi ai quali accedono più persone, ma con alcune norme specifiche in più, per le quali sarà necessario “predisporre una adeguata informazione su tutte le misure di prevenzione da adottare. Redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni” si legge su Adnkronos e oltre a questo sarà necessario “mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni”.

Le regole per andare in palestra dal 25 maggio

Per poter tornare in palestra bisognerà accettare e rispettare tutta una serie di norme che dovrebbero ridurre il rischio contagio. “Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superare a 37,5 °C” per cominciare, inoltre dovrà sempre essere rispettata la distanza di sicurezza interpersonale.

Per garantire il distanziamento sociale nelle palestre si dovranno “organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere) anche regolamentando l’accesso agli stessi”.

All’interno della struttura i clienti dovranno trovare dei dispenser ben distribuiti sull’intera superficie, per provvedere alla sanificazione delle mani. Sull’Adnkronos leggiamo a tal proposito che bisognerà “dotare l’impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili, prevedendo l’obbligo dell’igiene delle mani all’ingresso e in uscita”.

E ancora “gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati” e bisogna “garantire la frequente pulizia e disinfezione dell’ambiente, di attrezzi e macchine (anche più volte al giorno ad esempio tra un turno di accesso e l’altro), e comunque la disinfezione di spogliatoi (compresi armadietti) a fine giornata”.

I frequentatori della palestra dovranno anche prestare attenzione ed evitare di lasciare negli ambienti comuni gli indumenti indossati per la pratica dell’attività fisica, i quali dovranno invece essere accuratamente riposti all’interno di zaini o borse personali. Inoltre si raccomanda di lavare detti indumenti separatamente una volta a casa.

È probabilmente inutile sottolineare poi che si raccomanda di bere soltanto da bicchieri monouso e bottiglie personalizzate. Non solo, si raccomanda anche di gettare immediatamente negli appositi contenitori eventuali fazzolettini di carta o altri materiali simili usati.

Un ruolo importante lo gioca anche l’aspetto del microclima. Leggiamo che “per quanto riguarda il microclima è fondamentale verificare le caratteristiche di aerazione dei locali e degli impianti di ventilazione e la successiva messa in atto in condizioni di mantenimento di adeguati ricambi e qualità dell’aria indoor”.

Apertura palestre e piscine in Lombardia e Basilicata

Non sarà quella del 25 maggio la data della riapertura di palestre e piscine in Lombardia e Basilicata, dove invece si dovrà attendere il mese di giugno. A tal proposito infatti il presidente della giunta lucana, Vito Bardi, con una ordinanza ha infatti stabilito la data del 4 giugno per la riapertura di palestre, piscine e centri sportivi e ricreativi.

L’ultima ordinanza, la numero 22 del 17 maggio, decretava che “fino al 25 maggio 2020 sono sospese le attività delle palestre, ovvero le altre strutture ove si svolgono attività dirette al benessere dell’individuo attraverso l’esercizio fisico, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (ad eccezione di quelli che erogano prestazioni rientranti nei livelli essenziali delle prestazioni, centri e circoli culturali, centri sociali e centri ricreativi”.

Il testo rimane invariato con l’ordinanza 23 del 22 maggio, ma la data del 25 maggio viene modificata in “3 giugno 2020”, rimandando di fatto l’apertura.

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