Ritratta la dichiarazione che aveva rilasciato in una intervista a Radio Anch’io, il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che stando a quanto riportato oggi dall’Ansa, avrebbe corretto il tiro per quel che riguarda la durata delle misure restrittive oggi in vigore in tutta Italia.
Aveva affermato candidamente che dopo aver trascorso Pasqua e Pasquetta nelle nostre abitazioni, chiusi in casa ci avremmo passato anche il 1° maggio. Borrelli ha spiegato che “non passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane” e ha poi ribadito l’importanza di assumere “comportamenti rigorosissimi”.
All’ANSA però ha poi spiegato, facendo un mezzo passo indietro, che “l’orizzonte temporale resta quello del 13 aprile, come annunciato dal presidente del Consiglio. Ogni decisione sulle misure restrittive e sull’eventuale ‘fase 2’ spetterà dunque al Governo che, come sempre, si avvarrà delle indicazioni del comitato tecnico-scientifico”.
Borrelli ha quindi precisato che nel corso dell’intervista ha “chiaramente detto di non voler dare date”, e ancora ha aggiunto: “ho ribadito ancora una volta che l’inizio della nuova fase dipenderà dai dati e dall’analisi degli scienziati”.
Al Capo della Protezione Civile sono state poste poi domande riguardanti le apparenti scaramucce tra Governo e Regioni, a proposito delle quali ha spiegato che l’esecutivo “ha garantito alle Regioni le risorse per i dispositivi di protezione individuale e per quelli necessari al superamento dell’emergenza”.
“In ordinario la sanità è una competenza che spetta alle regioni e sarebbe stato un guaio se Governo e Protezione Civile avessero preso ogni competenza, ma nel momento in cui c’è stata l’emergenza è dovuto intervenire il Governo”.
Borrelli ha poi definito “evidente” la necessità di rivedere il titolo V della Costituzione per chiarire responsabilità e competenze di Stato ed enti locali, in situazioni di emergenza sanitaria come quella che stiamo attraversando. “Ci vuole una regia unitaria, forte, condivisa e coesa, credo che ci sarà da ripensare al modello organizzativo ma io sono un tecnico e mi limito a rispondere alle disposizioni vigenti” ha dichiarato Borrelli.
L’inizio della Fase 2 dal 16 maggio?
Quanto alle tempistiche della gestione dell’emergenza, in particolare sotto l’aspetto delle misure restrittive da rispettare, e più specificamente riguardo l’inizio della cosiddetta Fase 2, Borrelli aveva parlato di metà maggio.
Il 16 maggio potrebbe essere la data giusta per la fase 2? È stato domandato a Borrelli nel corso della trasmissione ‘Circo Massimo’. “Se l’andamento non cambia, potrebbe essere, come potrebbe essere prima o dopo, dipende dai dati” ha detto, specificando che al momento “la situazione è stazionaria”.
“Dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere” ha aggiunto Borrelli “non vorrei dare delle date, però da qui al 16 maggio potremmo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2” che è quella di convivenza con il virus nell’ambito di un inizio di ripartenza.
Borrelli ha spiegato anche che le misure che sono in vigore in questa fase permettono di “dare un po’ di respiro alle strutture sanitarie e alle terapie intensive: si stanno alleggerendo di un carico di lavoro che ogni giorno era molto più forte e comportava sacrifici straordinari per trovare nuovi posti di ricovero e cura”.
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