Tra sabato 28 marzo e domenica 29 marzo 2020 ritorna l’ora legale, quindi alle 2 di notte le lancette dovranno essere portate avanti di 60 minuti.

Il ritorno dell’ora solare invece avverrà nella notte tra il 24 ottobre ed il 25 ottobre 2020.
Alle 3 di notte le lancette dovranno essere spostate indietro di 60 minuti. In quest’anno i paesi dell’unione europea avrebbero dovuto prendere delle decisioni sull’eventuale “fine” del cambio dell’ora, adottando quindi un orario unico, ma ancora nulla è stato deciso.

Nei paesi appartenenti all’Unione Europea il cambio di orario è regolato dalla direttiva 2000/84/CE del parlamento europeo e del consiglio del 19 gennaio 2001.
Per motivi strettamente convenzionali il cambio di orario viene effettuato l’ultima domenica di ottobre con cui si dà avvio all’ora solare. Nell’ultima domenica di marzo invece si apre il periodo dell’ora legale. Va da se, quindi, che il cambio dell’ora avvenga ogni anno in una data differente, sia a marzo che ad ottobre. 

In Italia i due differenti orari sono stati definiti “solare” e “legale“, in altri paesi europei invece la distinzione è stata fatta dividendoli in “orario estivo” ed “orario invernale“. In molti Paesi però il cambio di orario non viene effettuato e restano costantemente con l’ora solare. Ci sono anche Paesi in qui il passaggio tra ora legale e solare veniva effettuato in passato ma al momento è stato abolito.

In questa grafica possiamo identificare:

  • Blu: i paesi che utilizzano il cambio di orario
  • Rosso: i paesi che non hanno mai utilizzato il cambio di orario
  • Arancio: i paesi che avevano il cambio di orario ma l’hanno poi abolito

Motivazioni storiche del cambio di orario
Le prime vere forme di civiltà umana si hanno con l’avvento dell’agricoltura. Quindi il nomadismo viene sostituito da stili di vita più stabili, ciò dovuto alla possibilità di poter coltivare i terreni. Come sappiamo i ritmi della terra viaggiano in parallelo con quelli della natura. I contatidini si svegliavano ( e tutt’ora lo fanno ) alle prime luci dell’alba e quindi sin dal principio, senza saperlo, spostavano questa sveglia in anticipo nel periodo primaverile e in ritardo nel periodo autunnale.

Ragioni dell’epoca moderna
Ai giorni nostri le motivazioni del cambio di orario sono più legate a ragioni economiche. L’orario estivo viene applicato con la finalità di riuscire a ridurre i consumi dell’energia elettrica. Infatti, grazie alle abitudini della società moderna, è possibile sfruttare più ore di luce solare, risparmiando quindi in consumi energetici.

Aiutiamoci con un esempio: Prendiamo una persona che solitamente dorme dalle 24 alle 7. In periodo primaverile-estivo come sappiamo il sorge sorge molto prima delle 7. Attuando quindi l’ora l’egale si riesce a sfruttare meglio l’ora di luce dalle 6 alle 7 di mattina. Per lo stesso motivo, anche l’accensione delle luci serali, che siano lampioni o illuminazione casalinga, viene ritardata di un’ora.
Questo sistema funziona. Infatti ogni anno grazie al passaggio dall’ora solare a quella legale si riescono ad ottenere sostanzioni risparmi nei consumi di energia elettrica, con notevole beneficio da parte di tutti, in termini economici, di inquinamento e di stress per i produttori.

Benjamin Franklin
Il primo ad avere avuto l’intuizione del cambio dell’ora è stato Benjamin Franklin, scenziato e politico (uno dei padri findatori degli Stati Uniti) il cui volto è sulle attuali banconote da 100 dollari.
Nel 1784 Franklin, che aveva inventato il parafulmine ed era un grande appassionato di metereologia ed anatomia umana, ebbe l’intuizione di anticipare la sveglia dei suoi cittadini di un’ora per risparmiare sul consumo delle candele.

Erano proposte stravaganti le sue. La sveglia infatti era prevista con delle vere e proprie cannonate con dei cannoni posizionati sulle strade principali. Inoltre vi era la tassazione sulle persiane, le candele furono razionate e fu imposto il divieto di circolazione notturna. Quindi, la proposta originale non consisteva nel cambiare orario, ma di anticipare la sveglia del popolo. Motivo per cui queste sue idee non ebbero grande consenso, ma l’intuizione di base era perfetta.

Altri passaggi storici
Un secolo dopo, George Vernon Hudson, entomologo neozelandese, avanzò la proposta di spostare le lancette dell’orologio di due ore avanti.

Idea ripresa durante la prima guerra mondiale, nel 1916, da William Willet, un costruttore britannico. Questa volta ebbe un buon consenso da parte della classe politica, soprattutto in virtù del fatto che si provava a tener fronte alle restrizioni dovute al periodo bellico, con annesse problematiche.

Fu in quell’anno che la House of Common inglese stabilì di spostare le lancette dell’orologio di un’ora avanti durante il periodo estivo.
Da allora il passaggio dell’ora da solare a legale e viceversa, nei paesi anglosassoni viene definito DST, “Daylight saving time” e cioè “Orario di risparmio della luce diurna”.

Gli altri Paesi europei si adeguarono alla convenzione, ovviamente ognuno con vari aggiustamenti, passi indietro e complicazioni varie.

Dal 1996 in Europa tutti i paesi seguono il passaggio da ora legale a ora solare e viceversa, con l’aggiunta anche della Svizzera. Il cambio avviene sempre l’ultima domenica di marzo e l’ultima domenica di ottobre.

Differenti opinioni
Il cambio di orario è sicuramente positivo dal punto di vista del risparmio energetico, ma non è sempre ben visto in altri contesti.
In tanti, infatti, sostengono che il passaggio da ora solare a ora legale e da legale a solare, crei degli scompensi negli equilibri sonno-sveglia, provocando quindi dei disturbi del sonno.

L’abolizione dell’ora solare, pur avendo l’appoggio da parte di tante persone, avrebbe però degli effetti negativi. Infatti con l’ora legale tutto l’anno avremmo un’ora in meno di luce durante i periodi invernali. Si perderebbe infatti un’ora di luce molto importante al mattino.

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