Qualche giorno fa sui social aveva iniziato a circolare un altro video, quello del farmaco Arbidol contro il coronavirus. Era girato in Russia, a Mosca per l’esattezza, dove due Italiani acquistavano il farmaco venduto come efficace contro tutti i coronavirus, solo che quel farmaco in realtà non aveva nulla a che fare con il basso numero di contagi registrato in Russia.
Ma se il video dell’Arbidol è stato alla fine archiviato come una bufala, molto più interessante si è rivelato un altro video diventato virale in rete, quello girato in Giappone da un farmacista italiano, che ha mostrato una situazione completamente diversa a quella in cui si trova l’Italia, in un Paese che era inizialmente tra i più colpiti dal coronavirus, anche per via della sua vicinanza geografica alla Cina.
Il video del farmacista italiano in Giappone
In Giappone hanno un farmaco che funziona, dice il farmacista Cristiano Aresu, si chiama Avigan “è un farmaco che cura la classica influenza, qui esiste dal 2012″ eppure a giudicare da quello che ci mostrano le immagini sembra chiaro che anche contro il Covid-19 qualche efficacia debba averla. La gente è in giro e passeggia per strada. Ci sono molte persone in quello che sembra un normalissimo sabato pomeriggio.
I Giapponesi che finiscono nell’inquadratura non indossano la mascherina, non tutti perlomeno, anzi. In molti Paesi asiatici, tra cui Cina e Giappone, non è insolito vedere gente in strada e nei luoghi pubblici con la mascherina, il che fa davvero pensare che lì sia già tornato tutto alla normalità.
In realtà più che tornare alla normalità, il Giappone non è mai stato in lockdown. Le attività non sono state chiuse, e la gente può uscire di casa senza alcuna limitazione. Insomma il coronavirus lì viene gestito alla stregua di una normale influenza e non esiste nessuna drammatica emergenza, né sanitaria né tantomeno economica.
Il video quindi ha iniziato a circolare sui social, passando da uno smartphone all’altro, nutrendo speranze. È arrivato poi l’annuncio del governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha a proposito del farmaco ha dichiarato: “se in Giappone ha funzionato, siamo pronti alla sua sperimentazione nella nostra regione”.
Zhang Xinmin sull’Avigan “è chiaramente efficace nel trattamento”
Il farmaco si chiama Avigan, altrimenti conosciuto anche come Favipiravir e, come viene spiegato nel video diventato virale, è un anti-influenzale. Zhang Xinmin, direttore del Centro nazionale cinese per lo sviluppo della biotecnologia, un ramo del Ministero della Tecnologia cinese, il 17 marzo ha dichiarato che il farmaco sembra avere “un elevato livello di sicurezza ed è chiaramente efficace nel trattamento” del covid-19.
Eppure non si tratta di un farmaco “nuovo”. L’Avigan è stato infatti sviluppato nel 2014 dal gruppo giapponese Fujifilm, le cui azioni sono salite ora del 14,7% sul Nikkey scambiando a 4,8 yen.
Il farmaco d’altronde sembra davvero funzionare. Stando ai numerosi studi che circolano nel web l’Avigan sarebbe in grado di “negativizzare il virus in quattro giorni” e le condizioni polmonari dei pazienti affetti da Covid-19 che lo hanno assunto sarebbero migliorate nel 90% dei casi rispetto al 62% di quelli che sono stati trattati senza il farmaco.
Dell’Avigan ha parlato anche il Guardian, che in un articolo del 18 marzo ha citato media giapponesi che sostengono l’efficacia del farmaco nel trattamento dei pazienti affetti da questo nuovo ceppo di coronavirus.
I risultati della sperimentazione dell’Avigan sono stati positivi anche negli studi clinici effettuati nei laboratori di Wuhan e Shenzhen. I pazienti sui quali è stata portata avanti la sperimentazione però sono solo 340, mentre in Giappone il farmaco viene usato perlopiù su pazienti con sintomi “lievi o moderati”. E intanto l’Avigan è stato richiesto con 2 milioni di dosi sia dall’Indonesia che dall’Iran.
L’Avigan in Italia? La risposta dell’Aifa
Il Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, parlando dalla sede della Protezione civile di Venezia ha dichiarato: “sta girando un video di un farmaco giapponese, l’Avigan. L’Aifa ha dato l’ok alla sperimentazione, e verrà sperimentato anche in Veneto, spero che da domani (oggi ndr) si possa partire”.
L’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha fatto però sapere che “ad oggi non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da Covid-19″.
“Ci sono unicamente noti dati preliminari” precisano dall’Aifa “disponibili attualmente solo come versione pre-poof (cioè non ancora sottoposti a revisione da parte di esperti) di un piccolo studio non randomizzato, condotto in pazienti con Covid-10 non grave, con non più di 7 giorni di insorgenza, in cui il medicinale è stato confrontato all’antivirale lopinavir/ritonavir (anch’esso non autorizzato per il trattamento della malattia Covid-19) in aggiunta, in entrambi i casi, a interferone alfa-1b per via aerosol”.
Ad ogni modo, stando a quanto annunciato dalla stessa Aifa, è attesa per la seduta che si terrà nella giornata di oggi, 23 marzo, una risposta più approfondita per quel che concerne le evidenze disponibili per il medicinale Avigan-Favipiravar.
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