Il Ministero degli Interni ha pubblicato un nuovo modello per l’autocertificazione, che rispetto a quello fino ad oggi utilizzato presenta solo alcune differenze, una delle quali riguarda una dichiarazione in merito alla quarantena.
Come ormai noto da giorni, per poter uscire di casa devono esserci delle ragioni valide. Si può uscire solo per motivi di salute, comprovate esigenze lavorative, o altre necessità, come ad esempio fare la spesa o andare in farmacia. In ogni caso, quando si esce di casa, si deve essere in possesso del modulo dell’autocertificazione nel quale si indicano tra le altre cose, il motivo per cui si esce, e dove si è diretti.
Il modello che abbiamo usato fino ad ora è stato però modificato, e sul sito del Ministero dell’Intero si può scaricare il nuovo modello. Rimangono invariati i motivi per i quali si esce di casa, che quindi vengono elencati allo stesso modo anche sul modello aggiornato dal ministero, ma ci sono anche delle modifiche che lo rendono un po’ più stringente.
L’autocertificazione circa l’obbligo di quarantena
Anzitutto sul nuovo modello è stata inserita una quinta voce, che riguarda la dichiarazione da parte del cittadino di non essere sottoposto ad obbligo di quarantena. L’obbligo di quarantena scatta, lo ricordiamo, quando si è risultati positivi, oppure si ha ragione di ritenere di essere positivi al coronavirus in quanto ad esempio un proprio familiare ha contratto il virus, o si è entrati in contatto con persone che hanno contratto il virus.
In questi casi infatti si ha l’obbligo di contattare il proprio medico curante e l’ente sanitario locale che predisporrà l’obbligo di quarantena per la durata di almeno 14 giorni. Sul nuovo modello quindi il cittadino certifica di non essere sottoposto ad obblighi di questo tipo. Cliccando qui è possibile scaricare il nuovo modello per l’autocertificazione.
L’altra novità del nuovo modello di autocertificazione riguarda il fatto che lo stesso dovrà essere controfirmato al momento del controllo dalle forze dell’ordine, le quali dovranno provvedere ad identificare il cittadino richiedendo i documenti e verificando quindi la sua identità. In questo modo non sarà necessario allegare alla certificazione fotocopie di documenti.
Perché queste modifiche?
La decisione di apportare queste modifiche al modello fino ad ora utilizzato, è stata presa in seguito alla constatazione della violazione dell’obbligo di quarantena da parte di più soggetti nei giorni scorsi.
Alcune persone infatti, nonostante fossero state messe in quarantena, sono uscite ugualmente rischiando tra l’altro una pesante condanna penale. In caso di violazione della quarantena infatti si rischia fino a 12 anni di carcere per propagazione colposa di epidemia.
Le sanzioni, sia civili che penali che erano in vigore fino ad ora, continuano ad essere valide per i casi che non comprendono la violazione degli obblighi di quarantena.
In Italia, stando a quanto emerso in questi giorni, sta aumentando il numero di persone che risultano aver presentato false dichiarazioni. Aumentano infatti i controlli, e con essi anche il numero di persone denunciate per inosservanza dei provvedimenti stabiliti nel corso dei controlli per il contenimento del contagio da coronavirus.
L’ultimo report diffuso dal ministero dell’Interno indica su scala nazionale, nella sola data del 16 marzo 2020, un totale di 172.720 persone controllate, mentre il numero delle persone denunciate era di 229, sia per ‘falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale’ che per ‘ false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie di altri’.
In tutto nella giornata di lunedì sono state denunciate 770 persone in più rispetto a domenica. Dall’11 al 15 marzo erano state controllate 665.480 persone, mentre i denunciati in questo lasso di tempo erano in tutto 27.616.
Sono stati anche effettuati i controlli sui servizi commerciali, per un totale di 97.551 attività controllate nella sola giornata del 16 marzo. Il totale degli esercenti che sono stati denunciati è di 217, 97 in più rispetto a quelli denunciati nella giornata di domenica. Solo lunedì 16 marzo la sospensione è stata predisposta per un totale di 22 attività commerciali.
Il modulo per l’autocertificazione aggiornato al 23 marzo
Con le nuove misure restrittive introdotte nell’ultimo decreto emanato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, cambia anche il modulo da utilizzare per l’autocertificazione.
Il premier nel suo discorso ha illustrato le misure contemplate nel nuovo decreto, spiegando che determinerà una ulteriore stretta al fine di ridurre la diffusione del coronavirus in Italia. “Questa è la sfida più difficile dal dopoguerra” ha detto Conte, annunciando le misure che dureranno dal 23 marzo al 3 aprile.
Cambia quindi anche il modulo da usare per l’autocertificazione, che può essere scaricato direttamente dal sito del ministero dell’Interno e stampato, oppure, se non si è in possesso di una stampante è possibile anche ricopiarlo a mano.
Le modifiche apportate sono in realtà ben poche. Tre delle quattro eccezioni per le quali è possibile uscire di casa sono rimaste invariate, cambia però quella che riporta “rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza” che è stata sostituita con: “assoluta urgenza” in quanto, come sullo stesso modulo viene specificato, sono vietati i trasferimenti da un Comune all’altro.
Sul modulo infatti, accanto alla voce “assoluta urgenza” leggiamo “(‘per trasferimenti in comune diverso’, come previsto dall’art.1 comma 1, lettera b) del Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 22 marzo 2020).
L’altra modifica che troviamo sul nuovo modulo per l’autocertificazione riguarda i provvedimenti di cui si deve dichiarare di essere a conoscenza, tra i quali naturalmente viene annoverato ora anche il Dpcm del 22 marzo e l’ordinanza del ministero della Salute del 20 marzo “concernenti le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone” sul territorio nazionale.
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