Se ne era già parlato, ma con il continuo espandersi del focolaio di coronavirus nelle regioni del nord Italia, le ipotesi già ventilate dagli analisti di Nomura, sembrano sempre più realistiche, ed ora si parla di una possibile recessione.

Inizialmente le previsioni degli esperti venivano formulate in un contesto diverso, nel quale il coronavirus non aveva stretto in una morsa la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna. Ora la situazione si sta evolvendo con un’espansione a macchia d’olio del coronavirus anche nel resto del Paese, e questo porterà inevitabilmente a delle serie conseguenze anche sul piano economico.

Un aspetto che non può che essere preso seriamente in considerazione, e che gli esperti non mancano di analizzare accuratamente. Sono molti infatti gli addetti ai lavori che stanno cercando di tracciare i possibili scenari, valutando quali potrebbero essere le conseguenze sull’economia italiana di quella che sempre più sta assumendo, anche nel nostro Paese, i tratti distintivi di una epidemia.

Coronavirus in Italia, si rischia davvero la recessione?

Partiamo da un dato, quello che mostra una flessione del PIL nell’ultimo trimestre del 2019. Stiamo parlando quindi di ciò che accadeva prima che il coronavirus arrivasse nelle regioni del nord, ma già allora si era osservato un calo del PIL dello 0,3%.

Un dato destinato a peggiorare drasticamente ora che le regioni del nord, Lombardia in primis, si trovano ad affrontare l’emergenza rappresentata dal costante espandersi del focolaio di coronavirus, che ha reso l’Italia il terzo Paese al mondo come numero di casi di contagio accertati.

Non si può fare a meno di notare inoltre che le regioni maggiormente colpite dal coronavirus sono proprio le più produttive del Paese, e se si prevedeva un duro colpo per l’economia italiana quando il virus interessava ancora quasi esclusivamente la Cina, è facile immaginare quale possa essere la situazione adesso.

“Il colpo del primo trimestre alla Cina causato dal coronavirus porterà probabilmente ulteriore debolezza all’economia italiana” aveva dichiarato Nadia Gharbi, economist di Pictet Wealth Management. Ora però le preoccupazioni sono legate a molto altro, a cominciare dal comparto del turismo, seriamente compromesso dall’emergenza coronavirus.

Si teme una recessione tecnica, la quarta in Italia dopo il 2008. Secondo le previsioni degli esperti, che non si limitano ad analizzare il quadro relativo al primo trimestre dell’anno in corso, il 2020 potrebbe chiudersi con una contrazione del PIL tra lo 0,5% e l’1%. A rendere nota la stima è stato Lorenzo Codogno, fondatore di Lc Macro Advisors Londra, che ne ha parlato con l’Ansa.

Uno scenario condiviso dalla stessa Raffaella Tenconi, capo economista di ADA Economics, che ritiene un calo del PIL dell’1% sempre più plausibile se non si riesce a risolvere al più presto la situazione.

Anche Allianz lancia l’allarme

Si è pronunciata sulla questione anche Allianz Global Investors, che ha tracciato un quadro poco rassicurante circa l’impatto dell’epidemia sull’economia italiana. Secondo Massimiliano Maxia, Senior Fixed Income Product Specialist, è probabile che nel 1° trimestre 2020 si verifichi una contrazione del PIL tale da determinare una recessione tecnica per l’Italia.

“Ciò che attualmente non sappiamo con esattezza è la dimensione di tale impatto, sebbene le primissime stime parlino di una crescita negativa per il primo trimestre tra lo 0,5% e l’1% annualizzata” ha spiegato Maxia.

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