Il diffondersi del coronavirus anche in Italia impone al Governo di affrontare non solo l’aspetto sanitario, ma anche le conseguenze in ambito finanziario. L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha infatti reso noto proprio in questi giorni che provvederà a sospendere il pagamento di tasse, cartelle esattoriali, bollette e mutui per le famiglie e le aziende che si trovano nelle aree più colpite dal virus.

Anche alcune banche sono intervenute a sostegno delle aziende e delle famiglie direttamente interessate dall’epidemia di coronavirus, anticipando in questo modo le mosse del Governo. Alcuni istituti di credito hanno infatti provveduto a sospendere fino a sei mesi le rate dei mutui e dei finanziamenti in corso.

Coronavirus e mutui, ci sarà un taglio dei tassi di interesse?

L’Italia risulta ad oggi il terzo Paese del mondo come numero di contagi, ed in quanto tale le conseguenze economiche del coronavirus si faranno sentire non solo attraverso un inevitabile calo del turismo, ma anche in molti altri comparti, comportando un evidente calo del PIL.

Secondo quanto rilevato da Oxford Economics, leader nella previsione finanziaria mondiale, in caso di pandemia intercontinentale di coronavirus, l’impatto sull’economia su scala globale sarebbe di 1.100 miliardi di dollari, pari all’1,3% della crescita. In questo scenario l’Eurozona si troverebbe a fronteggiare la recessione fin dal primo trimestre del 2020.

Non è facile prevedere come si svilupperà il contagio nelle prossime settimane, così come non si poteva prevedere che in pochi giorni in Italia si sarebbero contati oltre 300 casi. Fatto sta che finché l’epidemia era perlopiù circoscritta entri i confini cinesi, la Banca Centrale Europea lasciava intendere che non ci sarebbe stato alcun rialzo dei tassi, più per via della mancata crescita dell’economia dell’Eurozona che non per altre ragioni.

Ora però la situazione sta assumendo connotati completamente diversi, ed è lecito aspettarsi un taglio dell’attuale tasso di riferimento BCE in tempi brevi. La stessa Banca Centrale Cinese ha provveduto solo pochi giorni fa a tagliare di un decimo di punto i principali tassi di riferimento sui prestiti in modo da rendere più bassi i costi di finanziamento alle imprese.

Ma cosa succederebbe se anche nel resto d’Europa si diffondesse il Coronavirus come sta accadendo in questi giorni nelle regioni del nord Italia? È ragionevole ritenere che la Banca centrale europea decida di tagliare i tassi di interesse a sostegno di una economia già debole, che in quello scenario verrebbe messa in ulteriore difficoltà. A tal proposito ricordiamo che l’attuale tasso principale della BCE è dello 0,00%.

Cosa succederà ai mutui?

Ma cosa succederà quindi nell’ambito dei mutui? Chiunque si trovasse a sottoscrivere un mutuo in questa congiuntura potrebbe beneficiare di tassi di interesse sempre più bassi, e allo stesso modo, tutti coloro che hanno già acceso un mutuo con tasso variabile, nei prossimi mesi potrebbero vedersi abbassare ulteriormente la rata del finanziamento nel caso in cui l’Euribor continui a scendere.

Per chi invece è titolare di un mutuo contratto a tasso fisso, sarà possibile chiedere una surroga del vecchio mutuo con la propria banca e risparmiare grazie alle condizioni migliorative offerte da un istituto di credito diverso.

I mutui a tasso fisso, che sono regolati dai tassi Eurirs, stanno registrando in questi giorni una costante flessione. Tutti gli indici, a partire dal mese di febbraio, sono scesi di oltre dieci punti base, con le scadenze a 20, 25 e 30 anni che sono state portate rispettivamente a 0,20, 0,24 e 0,23. In questo modo sottoscrivere un mutuo a rata costante di lunga durata sta diventando sempre più conveniente.

Naturalmente però anche i mutui a tasso variabile potrebbero risultare particolarmente vantaggiosi nel caso in cui la BCE decida di procedere con un ulteriore taglio dei tassi, scenario che come abbiamo visto non è affatto da escludere.

Per quel che riguarda le scadenze dell’Euribor, ad oggi restano stabilmente al di sotto della soglia dello zero. Dall’inizio dell’anno si è registrata una lieve flessione, ma per ora non sembra che il parametro dei mutui a tasso variabile abbia iniziato a scontare un futuro taglio dei tassi. Al momento la scadenza trimestrale è fissata a -0,41, mentre quella semestrale nell’ultima sessione ha registrato un fixing di -0,36.

Complessivamente possiamo dire che in Italia il panorama dei mutui resta più che vantaggioso. Da alcuni anni a questa parte infatti i tassi di interesse sui mutui sono ai minimi storici e permettono di ottenere finanziamenti molto convenienti.

Oggi in particolare si possono ottenere mutui a tasso variabile con un tasso a partire dallo 0,30% per una durata di 15 anni, e allo 0,50% se a tasso fisso con la stessa scadenza. E per chi ha intenzione di surrogare il mutuo c’è la possibilità di ottenere un tasso inferiore all’1% anche per durate fino a 30 anni.

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