Il Coronavirus ha raggiunto in questi giorni l’Italia con un preoccupante numero di casi, mentre fino ad appena una settimana fa gli unici registrati nella Penisola erano quelli nel Lazio. Vale a dire la coppia di turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani, ed il giovane ricercatore italiano tornato da Wuhan.
Ora però si contano poco meno di 300 casi confermati, quasi tutti nelle regioni del nord, soprattutto Lombardia e Veneto. A preoccupare però non è solo l’elevato numero di persone che hanno contratto la COVID-19, ma anche e soprattutto il fatto che non si è ancora stati in grado di definire con certezza in che modo il virus ha fatto esplodere il contagio nelle regioni del nord.
Infatti quello che ancora si cerca di capire è quale possa essere il cosiddetto “paziente zero”, quello da cui insomma tutto è partito, per quel che riguarda l’Italia naturalmente. Così il livello di allarme è inevitabilmente salito, e si inizia a temere seriamente che la diffusione del Coronavirus possa evolversi fino a superare i “confini” entro i quali si parla di epidemia, e diventi invece una pandemia.
Da un focolaio si può arrivare ad una epidemia, ed una epidemia può diventare una pandemia. Ma qual è esattamente la differenza tra questi termini? Vediamo quando si parla di focolaio, quando di epidemia, e quando di pandemia.
Il focolaio
È questa la definizione più appropriata per quel che riguarda la situazione che si sta profilando in questi giorni nel nord Italia. Si tratta infatti di un focolaio, almeno per il momento, vale a dire di un improvviso aumento di contagi all’interno di una comunità o di una regione ben circoscritte.
Si parla di focolaio anche quando si tratta di una malattia da tempo scomparsa che da un giorno all’altro riappare diffondendosi rapidamente in un contesto limitato. Un esempio comune che possiamo fare è quello della salmonella, che spesso riaffiora con focolai originati generalmente da un problema di acqua inquinata.
Grazie ad una indagine epidemiologica è possibile in questi casi risalire alla fonte dell’infezione, tracciando una mappa degli spostamenti dei soggetti colpiti. Ed è proprio ciò che si sta facendo in queste ore nelle regioni del nord, dove gli esperti stanno cercando di mettere inn sicurezza il focolaio, individuando eventuali persone che possono essere interessate dal contagio e metterle sotto osservazione per evitare che il virus si diffonda ulteriormente.
L’epidemia
Con questo termine ci si riferisce alla manifestazione frequente e localizzata, ma limitata nel tempo, di una malattia infettiva. Si parla di epidemia per esempio nel caso della comune influenza stagionale, in quanto appunto circoscritta ad un limitato lasso di tempo, seppur riguardante tutto il mondo e non un’area specifica.
In questo caso, non trattandosi di un focolaio, quindi di un fenomeno circoscritto, bensì di una trasmissione diffusa del virus, si procede con l’analisi dei casi e la valutazione dei rischi. Si mettono quindi in atto strategie mirate a combattere la diffusione del contagio, e programmi di prevenzione, che restando nell’ambito dell’influenza stagionale possono comprendere i vaccini anti-influenzali.
Nel caso della diffusione del coronavirus, in particolare in Cina, si parla proprio di epidemia e non di focolaio, per via dell’altissimo numero dei contagi.
La pandemia
Questa è la situazione più preoccupante nella quale ci si può andare a trovare in caso di diffusione di una malattia. È quindi il termine che ci auguriamo di non dover mai utilizzare nel parlare del coronavirus, nè per alcun altro virus.
Si parla di pandemia quando siamo di fronte alla diffusione di una malattia infettiva in diversi Paesi e Continenti, che arriva a rappresentare una tangibile minaccia per una importante fetta della popolazione mondiale.
Può ad esempio verificarsi, come accaduto in passato, una pandemia influenzale, uno scenario preoccupante per via dell’ampia diffusione del virus che ne è la causa. Il termine pandemia deriva da pan-demos, che vuol dire tutto il popolo, ed indica proprio la diffusione incontrollata della malattia.
Ed è proprio questo che si sta cercando di evitare che accada con il Coronavirus. Tutte le misure preventive e le limitazioni imposte, come i controlli attraverso la rilevazione della temperatura corporea e i tamponi, o l’isolamento in quarantena delle persone contagiate, sono finalizzate a contenere la diffusione del virus, e ad evitare quindi che l’epidemia diventi una pandemia.
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