La notizia è arrivata ieri come un fulmine: ArcelorMittal ha reso noto di aver avviato l’iter per chiudere lo stabilimento ex Ilva di Taranto. La chiusura avverrebbe attraverso lo rescissione dell’accordo per l’affitto con acquisizione a suo tempo siglato con il governo italiano.
Ad oggi non è ancora dato sapere se la mossa di Arcelor Mittal sia reale, ossia se il colosso mondiale dell’acciaio abbia effettivamente deciso di chiudere lo stabilimento Ilva di Taranto, oppure se si tratti solo di un bluff teso a costringere il governo ad assumersi le sue responsabilità. Una sola cosa è chiara: Arcelor Mittal non può operare senza lo scudo penale previsto dall’accordo siglato a suo tempo con l’esecutivo in carica allora e poi eliminato su pressione del Movimento 5 Stelle. E’ attorno a questa questione che si gioca il futuro dell’industria dell’acciaio in Italia anche perchè, ad onor di cronaca, ArcelorMittal è stata la sola proprietà dell’Ilva ad iniziare ad attuare politiche ambientali dopo decenni di promesse tradite a tutti i livelli.
Ma quali sarebbero le conseguenze economiche in caso della chiusura dell’Ilva? I numeri degli effetti della decisione di ArcelorMittal di chiudere sono talmente terribili che già da ieri si è iniziato a parlare di possibile bomba sociale pronta ad esplodere da un momento all’altro. Gli ambiti da considerare sono due: quello occupazionale e quindi relativo al mondo del lavoro e quello più prettamente economico.
La chiusura dell’Ilva da parte di ArcelorMittal lascerebbe per strada immediatamente tutta quella che è l’attuale forza lavoro dello stabilimento siderurgico. A rischiare il posto sarebbero oltre 10700 lavoratori di cui 8200 a Taranto. Una delle più grandi città del sud Italia, quindi, si ritroverebbe con 8200 disoccupati in più. Ovviamente questo è il dato base anche perchè poi vanno anche considerati gli effetti sull’indotto e quindi, a conti fatti, sarà necessario aggiiungere altri migliaia di posti di lavoro bruciati (dalle aziende estere, alle società di servizi, ai bar e così via).
Se le ricadute della chiusura dell’Ilva sul mondo del lavoro sarebbero devastanti per la città di Taranto e, più in generale, per la Regione Puglia, quelle economiche sarebbero letali per tutta l’economia italiana.
Con la chiusura dell’Ilva, l’Italia si ritroverebbe di colpo senza industria dell’acciaio e quindi con la necessità di importare. La chiusura dell’Ilva di Taranto impatterebbe per l’1,4 per cento sul PIL italiano. L’economia del nostro paese calerebbe di ben 24 miliardi di euro.
Il sequestro dello stabilimento avvenuto a luglio 2012, avrebbe avuto un costo di ben 24 miliardi di euro, considerando il fatto che la perdita annuale avrebbe viaggiato intorno ai 3-4 miliardi di euro.
Ai numeri indicati andrebbero poi sommati quelli per i mancati investimenti. Se ArcelorMittal dovesse andare via da Taranto, tutti gli investimenti ambientali verrebbero annullati. In base agli accordi siglati ArcelorMittal si era impegnata ad attuare investimenti ambientali per complessivi 1,1 miliardi di euro che si sarebbero andati a sommare a quelli industriali per 1,2 miliardi nonchè al pagamento dell’azienda di 1,8 miliardi, al netto dei canoni di affitto che sono stati già versati.
Insomma se ArcelotMittal dovesse gettare la spugna non ci sarebbero neppure gli investimenti per il risanamento ambientale a meno che essi non dovessero essere eseguiti dal pubblico (ma con quali soldi???).
Ciliegina sulla torta è il fatto che la notizia sull’addio di ArcelorMittal a Taranto sia arrivata il giorno successivo alla pubblicazione di un rapporto Svimez sul Sud in cui si afferma, senza tanti giri di parola, che nel meriodone non c’è alcuna ripresa economica e che l’unica cosa che cresce è l’emigrazione dei giovani verso il Nord o l’estero. Il Meridione è in totale e completo spopolamento con interi paesi già svuotati.
Se Taranto e l’Italia, da un punto di vista economico, avranno solo da perdere dalla chiusura dell’ex Ilva, ArcelorMillal, invece, ci guadagnerà soltanto. Ed è proprio perchè gli investitori sono consapevole che la chiusura dell’ex Ilva sarà un vantaggio nel breve termine, che le azioni ArcelorMittal volano sulla borsa di Amsterdam.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.