Con il nuovo governo, e con la discontinuità richiesta soprattutto nei temi dal Pd, il problema dell’immigrazione viene affrontato in un altro modo, che alcuni definiscono ‘morbido’. In realtà è presto per dire quanto sia efficace l’approccio dell’esecutivo giallo-rosso, quello che si può senza dubbio affermare è che la linea dei “porti chiusi” del governo a trazione Lega-5 Stelle non era una soluzione.

Matteo Salvini non è più ministro dell’Interno, per sua scelta peraltro, e non sono in pochi ad essere preoccupati delle ondate di migranti attese per i prossimi mesi. Un fenomeno che dovrebbe essere gestito da qui in poi con la collaborazione dell’Europa, tramite un programma di ridistribuzione che è stato definito da Luigi Di Maio “automatizzato”.

Intanto però, proprio nella giornata di ieri, la collaborazione tra i Paesi dell’Unione ha mostrato i suoi limiti, visto che con il governo maltese si è creata una situazione poco chiara e piuttosto spiacevole. Malta infatti non ha concesso il trasbordo di 90 migranti salvati le scorsa notte dalla Guardia Costiera italiana a largo dell’isola.

Il portavoce delle forze armate maltesi ha affermato: “stavamo sorvegliando la situazione e gli Italiani sono stati coinvolti” e ha aggiunto poi che il porto sicuro più vicino era Lampedusa, motivo per cui le persone salvate dovevano essere portate lì.

Dopo il salvataggio la nave della Guardia Costiera ha richiesto all’autorità Sar coordinatrice un punto di rendez vous con il pattugliatore maltese per procedere con il trasbordo, “ma questo non è stato concesso” ha fatto sapere il portavoce.

La versione della Guardia Costiera italiana però risulta essere un po’ diversa. L’intervento italiano infatti ci sarebbe stato solo a seguito di una richiesta specifica delle autorità maltesi, sostiene la Guardia Costiera. La nave perciò sta portando i 90 migranti in acque maltesi e “aspetterà istruzioni dal coordinamento di ricerca e salvataggio di Malta” per procedere con lo sbarco.

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