Il primo dato sicuramente interessante relativo al voto delle amministrative in Russia è quello dell’astensionismo. Una percentuale bassissima di votanti da San Pietrobrgo a Vladivostock fin dalle prime ore del pomeriggio, quando a recarsi nei seggi era stato solo il 25-30% degli aventi diritto.

I seggi erano letteralmente deserti. Vi si trovavano le versioni solitarie di uomini travestiti da pupazzi giganti e uomini-sandwitch che ballavano con il vuoto intorno. Per coinvolgere l’elettorato c’è stata anche l’esibizione della cantante cieca Diana Gurtskaya, che ha cantato un pezzo dal titolo: “non vedo altri candidati” se non quello del Cremlino.

Nelle ultime settimane c’erano state delle manifestazioni apparentemente molto sentite. Qualcuno le definisce le manifestazioni più partecipate dal collasso dell’Unione Sovietica, ad indicare il livello più alto di scontento da parte dei Russi nei confronti di un presidente, Vladimir Putin, che della Russia è l’intramontabile simbolo.

Pare anche che ieri deputati e governatori abbiano deciso di non rendere pubblico un test che rilevava il basso livello di popolarità di cui gode attualmente il Cremlino, con sondaggi che danno un inesorabile calo dei consensi.

La colpa di questo presunto calo dei consensi potrebbe essere dei dissidenti che scendono in piazza, ma anche dei social, in primis Facebook e di Google, entrambi colpevoli di non aver eliminato le pubblicità a sfondo politico. Secondo il Roskomnadzor (Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa) infatti “hanno interferito negli affari interni del Paese, hanno ostacolato la condotta di elezioni democratiche nella Federazione russa”.

Invece secondo la leader dell’opposizione Ljubov Sobol, estromessa dalla corsa politica insieme al blogger Aleksey Novalny, l’evento è stato “il funerale perfino dell’illusione di elezioni democratiche”.

Il Partito del presidente Putin, Russia Unita, non si è presentato per le amministrative di Mosca, ma gli uomini del presidente c’erano lo stesso, sebbene celati sotto le vesti di un partito indipendente. Il risultato è stato più che buono considerato che sono riusciti ad aggiudicarsi i 45 scranni della Duma cittadina, merito anche, a quanto pare dei circa 800 milioni di rubli che hanno ricevuto per la campanga elettorale, pari a circa 11 milioni di euro.

Si sono verificati anche episodi di violenza. In Siberia a Tuva, secondo quanto riportato da Radio Svoboda, alcuni uomini mascherati a cavallo hanno sparato contro un bus che trasportava giornalisti ed osservatori. Mentre a Pietroburgo, dove si è registrato uno dei peggiori cali di affluenza, è stato ferito un osservatore.

Nella Russia più orientale, e per l’esattezza a Khabarovsk, Serghey Furgal del partito liberal democratico ha sconfitto il candidato di Russia Unita totalizzando il doppio dei suoi voti. La tattica che ha pagato è stata quella del voto intelligente, l’ “Umnoe Golosovanie” di Novanly secondo cui era necessario supportare qualsiasi candidato purché fosse in grado di battere il partito di Putin.

I risultati dell’esito non erano affatto scontati. Secondo gli exit poll il Cremlino continua ad assicurarsi la maggioranza delle preferenze, anche se gli avversari politici hanno deciso di boicottare i seggi, rendendo in qualche modo quella di Russia Unita una vittoria mutilata.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.