Lo si era temuto fin dall’inizio, che qualcuno con uno scarso senso civico, e la convinzione di essere più furbo degli altri, ci avrebbe provato. Secondo chi si dichiarava contrario al reddito di cittadinanza, era persino un motivo valido per non introdurlo, come se l’esistenza dei falsi invalidi ad esempio, fosse ragione valida per non prevedere alcuna pensione di invalidità.
Ma ora il reddito di cittadinanza c’è e ci sono quelli che lo percepiscono, aventi diritto per massima parte, ma anche alcuni furbetti che mentre intascano il sussidio lavorano a nero. E’ quanto accaduto a Imperia, dove 8 persone sono andate incontro a denunce penali in seguito ad un’indagine dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro.
In tutti i casi il copione era lo stesso: incassavano l’importo del reddito di cittadinanza ma lavoravano a nero nel settore edilizio o in quello turistico-ricettivo. Avevano già incassato delle somme che andavano dagli 800 euro circa a più di 2mila euro, in uno dei casi il furbetto di turno si era già messo in tasca 3.537 euro di reddito.
A finire nei guai non solo i lavoratori a nero, ma anche i rispettivi datori di lavoro, che dovranno rispondere a vario titolo della violazione della normativa sul reddito di cittadinanza, truffa o tentata truffa in concorso ai danni dello Stato. Episodi che si sono verificati tutti nella provincia di Imperia, tre dei quattro datori di lavoro sono impiegati nel settore turistico-ricettivo, mentre uno nel settore edile.
Il primo dei furbetti denunciati è una donna di 60 anni che lavorava a nero nel settore alberghiero, la quale aveva già perceito 840 euro con il reddito di cittadinanza. Denunciato anche il suo datore di lavoro, un uomo di 32 anni. La seconda denuncia riguarda un uomo di 45 anni, impiegato come la donna nel settore turistico, ma aveva percepito già 2.425 euro grazie al reddito. Il suo datore di lavoro è una donna di 62 anni, anche lei denunciata.
Nel terzo caso a percepire il reddito di cittadinanza era il marito di una donna di 27 anni, ed era la donna in questo caso a lavorare in nero, mentre lui intascava 1.800 euro attraverso il sussidio. Nell’ultimo caso la moglie di un 40enne che lavorava a nero nell’edilizia, grazie al reddito aveva già intascato 3.537 euro. Denunciati anche i rispettivi datori di lavoro.
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