Si tratta di una truffa che ha già mietuto molte vittime, quella dell’iPhone X e Samsung Galaxy S9 a 1 euro, e ci è riuscita proprio perché ha sfruttato la popolarità di una testata giornalistica seria e notoriamente affidabile come Repubblica.it. D’altra parte quello che offre l’annuncio dei truffatori che appare su Facebook, di per sé difficilmente appare credibile, ma con questo stratagemma del link al falso sito di Repubblica.it, in molti ci sono già cascati, con conseguenze a dir poco spiacevoli.

La truffa che è al tempo stesso una fake news diffusa sui social network sta mettendo in difficoltà Repubblica.it, e la denuncia pare sia partita proprio dal sito della nota testata giornalistica. Sui social, ma in particolar modo su Facebook, hanno iniziato ad apparire dei post che rimandano ad un articolo apparso su Repubblica.it, dove si annuncia la possibilità di ottenere un iPhone X e un Samsung Galaxy S9 alla cifra ridicola di 1 euro.

Solo che il link non porta davvero al sito di Repubblica, dove ovviamente di questa fake news non ci sarebbe alcuna traccia, ma su un falso sito che somiglia a quello di Repubblica, realizzato ad hoc dai truffatori. Per chi cade nella truffa poi inserendo i propri dati sul sito truffaldino, sono inevitabili le brutte sorprese, che possono andare dal ritrovarsi con abbonamenti dai costi esosi attivati a proprio carico, fino a, nel peggiore dei casi, finire col conto corrente ripulito.

Repubblica.it denuncia la truffa online di iPhone X e Samsung Galaxy S9 a 1 euro

E’ stata proprio la testata giornalistica Repubblica.it a denunciare la truffa, facendo osservare con quanta cura dei dettagli viene imitato l’espetto del sito ufficiale del giornale online. Nel campo delle truffe su internet infatti stiamo assistendo ad un continuo perfezionarsi delle più basse strategie per raggirare l’ignaro utente del web.

Il trucco nel caso di questa specifica truffa è quello di sfruttare come detto l’autorevolezza della testata giornalistica di Repubblica.it. Il link nel post pubblicato sul social porta ad un sito che è stato realizzato falsificando quasi alla perfezione quello originale; se ne copia la grafica, il layout, specie della versione mobile, e la pagina che si apre, e diventa difficile accorgersene soprattutto dal telefonino, sembra in tutto e per tutto quella di Repubblica.it. Ma la prima cosa da controllare in questi casi, è che l’url nella barra degli indirizzi sia effettivamente quella di Repubblica, e che non vi sia alcun “errore” di battitura. 

Una volta che l’utente si è convinto di essere sul vero sito web di Repubblica, dando fiducia alla testata giornalistica, finisce con l’inserire i dati richiesti nei form da compilare per ricevere iPhone X o Samsung Galaxy S9 a 1 euro.

Ecco cosa rischi se hai inserito i tuoi dati sul sito truffa per iPhone X e Galaxy S9 a 1 euro

L’utente che segue il link visto su Facebook e finisce sul falso sito di Repubblica, una volta inseriti i dati richiesti sul sito rimane vittima del fenomeno chiamato phishing. Si tratta di un fenomeno complesso, specie per chi non ha particolare esperienza nel mondo di internet, che permette ai truffatori di entrare in possesso dei dati sensibili del truffato, come ad esempio le credenziali della carta di credito o del conto bancario. Il passo successivo, come anticipato, è quello di attivare servizi a pagamento non richiesti, che vengono poi addebitati a costi generalmente esosi sul conto della vittima, oppure quello di prosciugare il conto.

Il meccanismo del phishing può anche essere finalizzato ad altri scopi. Per esempio può servire a installare sul dispositivo mobile della vittima dei virus malware che sono in grado di spiare tutte le operazioni fatte dal cellulare. Oltre a rubare i dati sensibili quindi, in questo modo viene fatto il cosiddetto ‘social engineering’, che garantisce ai truffatori accesso illimitato ai dati del truffato.

Viene spontaneo domandarsi come sia possibile che Facebook lasci che determinati contenuti circolino indisturbati sulle pagine dei profili degli utenti, mietendo vittime. In realtà FB si preoccupa solo che i post pubblicati siano in conformità con le proprie regole, ma se alcuni link rimandano a siti truffa non sempre Facebook è in grado di bloccare la pubblicazione di simili contenuti, che apparentemente non violano alcuna norma del social. 

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