Medici Senza Frontiere
Una delle Ong più conosciute è Medici Senza Frontiere, che nel 2016 aveva tre navi su cui contare per le proprie operazioni di salvataggio. Oggi glie n’è rimasta solo una, la famosa Acquarius che salì alla ribalta della cronaca qualche mese fa, attualmente affiancata da una nuova arrivata, la Prudence. Il nuovo acquisto di Msf è una nave commerciale di 75 metri e può ospitare fino a 1000 persone a bordo.
Non abbiamo nulla da ridire, intendiamoci, sull’attività svolta da Msf nei vari scenari internazionali. Quello che però ci è balzato all’occhio è che questa ong annovera tra i suoi fondatori Bernard Kouchner, un medico francese che ha passato molto più tempo nei palazzi della politica che in sala operatoria.
Basti pensare che dal 2007 al 2010, Bernard Kouchner è stato Ministro degli Affari Esteri di Nicolas Sarkozy, il premier di quel governo che decise di bombardare la Libia di Gheddafi, di fatto causando l’instabilità che produce oggi migliaia di migranti l’anno. Migranti che vengono poi portati in salvo dalle barchette sulle quali finiscono dalle navi della Ong dello stesso Kouchner.
Le spese sostenute per le attività di salvataggio sono cospicue, ma sembra che trovare i fondi per finanziarle non sia un problema per Msf che nel solo 2018 ha raccolto 38 milioni di euro grazie al contributo di quasi 320mila donatori, 9,7 milioni di euro dal 5×1000 e 3,3 milioni di euro da aziende a fondazioni varie.
Una delle suddette fondazioni che finanziano Msf è la Open Society Foundation del magnate ungherese George Soros. Questa non solo fornisce fondi alla Ong, ma tra le due vi è un vero e proprio scambio di manodopera, con collaboratori che fanno la spola da una all’altra. Un esempio? Marine Buissonnière, che per 12 anni è stata dipendente Msf è divenuta poi direttrice del programma per la Sanità pubblica di Soros, e ora di nuovo consulente per le migrazioni della Ong.
Save The Children
Lo stesso George Soros risulta essere il finanziatore anche di altre Ong, come ad esempio Save The Children, molto attiva nel recupero di migranti e clandestini. Questa organizzazione che vanta nel suo parco navi la presenza della Vos Hestia, un’imbarcazione lunga 62 metri che batte bandiera italiana, ha incassato nel 2015 la bellezza di 80,4 milioni di euro.
Proactiva Open Arms
Al business dei clandestini si dedica attivamente anche il famoso peschereccio Golfo Azzurro, colto sul fatto dai radar mentre raccoglieva stranieri vicino alle coste libiche. Questa imbarcazione in grado di ospitare fino a 400 persone, un anno fa era al servizio della Ong olandese Life Boat Refugee Foundation, ma dal 2017 appartiene alla spagnola Proactiva Open Arms che in precedenza poteva contare su un vascello di lusso che era stato donato dal milionario italiano Livio Lo Monaco.
La spesa che la Ong spagnola ha sostenuto nell’ultimo anno si aggira intorno agli 1,4 milioni di euro, il 95% dei quali viene usato per le azioni di salvataggio tra la Libia e l’isola di Lesbo, mentre il restante 5% serve a finanziare strutture e comunicazione. In compenso gli introiti ottenuti da donazioni e finanziamenti vari hanno superato abbondantemente i 2,1 milioni di euro.
SOS Mediterranée
SOS Mediterranée è una Ong italo-franco-tedesca che sostiente costi ben più elevati della spagnola Proactiva Open Arms. Fondata dall’ex ammiraglio Klaus Vogel questa Ong può contare sulla nave Acquarius, che per un giorno in mare cosa circa 11mila euro. Tra i soci fondatori annovera il Cospe, una Onlus nostrana molto sensibile al problema dell’immigrazione, ed oltre a denaro pubblico, ha ricevuto anche quello del solito George Soros attraverso la sua fondazione Open Society.
Sea Watch Foundation
Se nella maggior parte dei casi abbiamo la possibilità di capire, seppur a grosse linee, da dove arrivano i soldi che finanziano le attività delle più importanti Ong, nel caso della Sea Watch Foundation non è così. Questa Ong è nata nel 2014, quando Harald Höppner ha investito 60mila euro insieme ad un socio per acquistare un vecchio peschereccio olandese.
Ora insieme a quel peschereccio ci sono attrezzature all’avanguardia e altre due imbarcazioni, una battente bandiera olandese, e l’altra neozelandese. Presto dovrebbe essere attivo e funzionante anche il Sea Watch Air, un aereo che avrà il compito di pattugliare il Mediterraneo in cerca di persone da salvare. I soldi per tutto questo però non si sa da dove arrivano.
Life Boat
La Sea Watch Foundation è Life Boat hanno qualcosa in comune. Si tratta di una società sportiva con sede ad Amburgo nota per avere una particolare propensione ad abbracciare cause buoniste, che spicca tra i partner di entrambe le Ong e si chiama Fc St. Pauli. Praticamente sconosciuta in ambito calcistico in quanto la squadra non ha mai conseguito risultati degni di nota, la Fc St. Pauli è stata la prima a vietare l’ingresso negli stadi ai tifosi di destra.
La base operativa di Life Boat o meglio della sua nave Minden è Malta, ma per qualche ragione i migranti che salva dalle acque del Mediterraneo vengono sempre scaricati in Italia. Per le missioni di salvataggio, che durano generalmente una decina di giorni, vengono raccolti fondi anche su una piattaforma online dove sono arrivati ad esempio 6mila euro per radar e comunicazioni satellitari, 7.500 euro per un gommone di salvataggio, e 12mila euro per il combustibile. Tuttavia questi soldi non permetterebbero alla Minden di restare a galla, letteralmente, quindi da dove arrivano gli altri soldi?
Sea Eye e Jugend Rettet
La Sea Eye è una Ong tedesca fondata da Michael Buschheuer nel 2015 e conta circa 200 volontari. Sul sito ufficiale della fondazione c’è scritto che con mille euro riescono a pagarsi una intera giornata alla ricerca di clandestini. Le sue imbarcazioni sono i pescherecci Sea Eye e Sea Fox.
La Jugend Rettet è anch’essa una Ong tedesca, ed è stata fondata da un gruppo di ragazzi che ha investito 100mila euro per acquistare il peschereccio Juventa. Secondo quanto reso noto, ogni missione in mare costa circa 40mila euro ed è interamente finanziata da donazioni di privati. Dall’ottobre del 2016 ad oggi sono così riusciti a mettere insieme oltre 165mila euro.
Moas
La Migrant Offshore Aid Station è stata fondata nel 2013 da due imprenditori italo-americani che sono diventati milionari grazie ad una agenzia assicurativa, la Tangiers Group, specializzata in “assistenza nelle emergenze e servizi di intelligence”. Questa Ong con sede a Malta può contare su due imbarcazioni: la Phoenix e Topaz Responder, svariati gommoni Rhib, e alcuni droni.
Ma torniamo alle origini della Ong e ai suoi fondatori: Christopher e Regina Catambrone che annovera tra i suoi ricchi partner, anche il noto sito web per raccolta firme e fondi Avaaz, società a sua volta riconducibile a Moveon e quindi all’immancabile magnate George Soros.
Christopher risulta anche essere stato uno dei finanziatori della campagna elettorale di Hillary Clinton per la quale ha donato 416mila dollari, ma è anche vicino a Robert Young Pelton, proprietario di un’azienda che si chiama Dpx che produce coltelli da guerra. Né più né meno che armi bianche già testate in conflitti come la guerra in Afghanistan, in Somalia, in Iraq e in Birmania.
Direttore di Moas fino al 2016 è stato Martin Xuereb, che in precedenza era Capo dell Difesa dell’Esercito di Malta. Un altro membro della Ong con la vocazione per il salvataggio di vite umane è lo stesso Ian Ruggier, ex ufficiale maltese che represse con la violenza le proteste dei migranti che si trovavano ospitati sull’isola.
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