Lo aveva già preannunciato il capitano della Sea Watch 3 Carola Rackete, che qualunque fosse stata la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, lei avrebbe sbarcato i migranti in Italia. E così sta facendo. Proprio in queste ore la nave della Ong tedesca si trova in acque territoriali italiane e sta per entrare in porto a Lampedusa.

Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa” ha dichiarato il capitano della Sea Watch “So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo.” E di preciso, quello che rischia in base al decreto sicurezza bis è prima di tutto la confisca della nave, ma anche una multa dai 10mila ai 50mila euro, nonché una denuncia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

La Ong intanto lamenta la totale assenza di alternative prospettate dall’Europa. “Nessuna soluzione politica e giuridica è stata possibile, l’Europa ci ha abbandonati. La nostra comandante non ha scelta. Basta, entriamo. Non per provocazione. Per necessità, per responsabilità.”

Salvini: “L’autorizzazione allo sbarco non c’è, schiero la forza pubblica”

E mentre la nave vedetta della Guardia di Finanza ha raggiunto l’imbarcazione intimando l’alt, puntualmente ignorato dalla Sea Watch 3, il Ministro dell’Interno risponde alle dichiarazioni della Ong via facebook: “chi se ne frega delle regole ne risponde, lo dico anche a quella sbruffoncella della comandante della Sea Watch che fa politica sulla pelle degli immigrati pagata non si sa da chi.”

Salvini prosegue poi ribadendo il divieto ad entrare. “Io non do il permesso allo sbarco a nessuno, non lo do e non lo darò mai. Nessuno pensi di poter fare i porci comodi suoi. I governi di Olanda e Germania ne risponderanno, sono stufo. La comandante sappia che l’autorizzazione allo sbarco non c’è. Schiero la forza pubblica, il diritto alla difesa dei nostri confini è sacra” e conclude poi: “se in Europa esiste qualcuno ora lo dimostri. Se c’è un governo ad Amsterdam con un po’ di dignità lo dimostri.”

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