Il sell-off della borsa di Wall Street ha riportato alla realtà molti investitori assuefatti al trend positivo che da mesi caratterizzava la borsa Usa. Il forte ritracciamento del mercato americano ha ribadito che nel trading ci sono le fasi bullish ma ci sono anche i tracolli. E allora non c’è da meravigliarsi se tanti trader hanno iniziato a preoccuparsi per quello che potrebbe accadere il prossimo anno. Wall Street crollerà nel 2025? C’è davvero un rischio bear market per il prossimo anno? Tutte queste erano delle domande tabu fino a poche settimane fa mentre ora sono dei dubbi più che legittimi.
E’ vero che manca tanto alla fine del 2024 e che a condizionare l’andamento della borsa di Wall Street saranno le decisioni sui tassi FED, tuttavia prepararsi per tempo significa evitare spiacevoli sorprese. Operativamente il fatto che lo scenario possa essere quello di un bear market non è un problema perchè oggi con strumenti derivati come i CFD è possibile fare trading sia al rialzo che al ribasso.
Tornando al tema del post, ossia il possibile crollo di Wall Street nel 2025, di recente è arrivato un alert in tal senso da David Roche strategist di Quantum Strategy. Questo investitore ha un grande pregio: quello di essere molto chiaro. Per Roche ci sono almeno tre segnali che lasciano prospettare un bear market per il 2025.
Perchè a Wall Street nel 2025 ci sarà un bear market?
In una recente intervista, lo trategist di Quantum Strategy ha affermato che all’orizzonte si sta palesando un mercato orso, tuttavia esso non dovrebbe manifestarsi prima del 2025. Se tale ipotesi dovesse essere realistica, allora il recente sell-off che ha travolto la borsa americana si ridurrebbe ad essere una sorta di avvisaglia di uno scenario peggiore. C’è quindi tempo per il bear market ma le cause della fase-orso sono già note. Secondo Roche, infatti, grazie al recente forte ribasso che ha caratterizzato l’azionariato globale, sono venuti fuori quei fattori che nel nuovo anno determineranno un prolungato sell-off.
Centrale, come logico che sia, il ruolo delle banca centrale. Anche su questo punto l’analista non ha dubbi nell’affermare che alla fine la FED taglierà i tassi del 4,1 per cento nel 2025 contro la precedente stima del 3,5 per cento e questo proprio causa del bear market che si sta profilando per l’anno prossimo.
Il più massiccio intervento della FED che si sta profilando all’orizzonte è uno dei segnali di un mercato orso. Ce ne sono altri due entrambi messi a fuoco dall’analisi dello strategist. Il primo riguarda la possibilità che l’economia possa effettivamente rallentare a causa dei profitti aziendali inferiori a quelle che erano le attese della vigilia e il secondo riguarda i primi scricchiolii nella corsa dell’intelligenza artificiale.
In questo contesto, l’analista vede dei rischi per i portafogli dei titoli tech soprattutto quando essi sono troppo sbilanciati verso l’intelligenza artificiale. Il fatto che tutte le quotate a più alta capitalizzazione di mercato abbiano promesso maxi-investimenti sull’AI non fa altro che pensare che il rischio bolla di cui solo ora si sta iniziando a parlare possa effettivamente palesarsi.
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Quale sarà il crollo di Wall Street nel 2025 e come investire in questa situazione
Tenendo conto dei tre segnali indicati in precedenza e di quello che potrebbe essere il peso di ognuno di essi, Roche si è addirittura spinto a quantificare quella che potrebbe essere l‘entità di un eventuale bear market. Secondo il suo punto di vista, la borsa di Wall Street perderà almeno il 20 per cento nel 2025. Il ribasso, ha concluso l’esperto, potrebbe partire già alla fine del 2024 anche perchè ci sono tutte le avvisaglie.
Cosa possono fare gli investitori in questa situazione? In questo articolo abbiamo spiegato come investire nel bear market. Quelle indicazioni generali valgono sempre in tutte le fasi di ribasso dei mercati. E’ ovvio che poi, a fare la differenza, è la situazione specifica. Ad ogni modo il fatto che le previsioni di Wall Street per il 2025 siano negative non significa che si debba stare alla larga dei mercati. Con strumenti derivati come i CFD sugli indici di borsa è infatti possibile speculare anche al ribasso (short trading). I CFD sugli indici sono supportati sia da broker come eToro e FP Markets che da banche come Fineco.
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