Siamo amanti delle ricorrenze a e non ci è sfuggito che proprio ieri è stato il primo mesiversario del salvataggio di Credit Suisse da parte della rivale UBS. La notizia fece molto clamore anche perchè, appena poche settimane prima, era scoppiata la crisi delle banche regionali Usa.
In quel momento tutto sembrava essere perso. Si tornò a parlare di nuovo sell-off dei mercati con prospettive cupe. E del resto non poteva essere diversamente visto che la crisi scoppiò nel momento meno opportuno in assoluto ossia quando le banche centrali erano impegnate nella loro manovra di contenimento dell’inflazione galoppante a suon di rialzi duri dei tassi di riferimento.
Dopo un mese, quale è la situazione? Tanto per iniziare quel sell-off che tutti si attendevano alla fine non c’è stato. Anzi se vogliamo essere precisi chi allora scelse di investire in borsa andando controcorrente si è certamente tolto delle belle soddisfazioni.
A dirlo non siamo noi ma sono i numeri. Pur considerando un contesto molto difficile (alti tassi, inflazione, recessione) i mercati hanno generato rendimenti medi attorno al 7 per cento. Ma la sorpresa vera è che la borsa che ha performato meglio è quella di Milano. Borsa Italiana quindi primeggia come ha giustamente messo in evidenza l’analista di eToro Gabriel Debach secondo il quale quella che è avvenuta è, a tutti gli effetti, una sorprendente ripresa dei mercati.
E sempre lo stesso analista ha messo in evidenza che l’indice della paura VIX attualmente viaggia in area minimi delle ultime 52 settimane.
Insomma tutto doveva andare male e alla fine tutto è andato bene.
Adesso si tratta di capire che cosa avverrà prossimamente e se conviene ancora investire in borsa oppure se il treno è bello è passato.
Per rispondere a questi dubbi è necessario capire cosa è avvenuto nell’ultimo mese e perchè i mercati non sono andati a picco come ci si attendeva.
Subito un dato fresco fresco: dall’indagine sui gestori di fondi globali di BofA è emerso che l’allocazione degli investitori sul mercato azionario nel confronto con le obbligazioni ha registrato la discesa al livello più basso dalla crisi. Il sentiment è sceso ad aprile al livello più basso da inizio anno e questo potrebbe essere un elemento a supporto del mercato azionario. Parallelamente il livello di cash resta sopra al 5 per cento per il 17esimo mese consecutivo.
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I catalizzatori per investire in borsa nei prossimi giorni
Chi opera sui mercati lo sa bene: le performance passate non sono mai garanzia di quelle future, tuttavia possiamo abbozzare un’analisi su quello che potrà accadere nelle prossime settimane.
Il tema caldo saranno le trimestrali. La stagione dei conti del primo trimestre è in pieno svolgimento negli Stati Uniti mentre è appena all’inizio in Italia. E cosa hanno fin qui rivelato le trimestrali?
Nonostante le attese negative, fino ad ora i conti di Wall Street sono stati positivi. Ben l’80 per cento delle quotate dell’S&P 500 ha pubblicato conti che hanno battuto le attese. Ad esempio gli utili di ASML sono saliti di 3 volte mentre Netflix ha chiuso un trimestre in chiaro-scuro anche se poteva andare molto peggio (qui la trimestrale Netflix per approfondire).
Insomma lo spettro della recessione c’è ma è oggettivo che le previsioni si stanno rilevando più pessimistiche della realtà.
Nelle prossime settimane inizierà a pesare sui mercati (soprattutto quelli europei) il clima di attesa per le decisioni di maggio della BCE. Inutile farsi illusioni: l’aumento è scontato perchè l’inflazione resta alta. Anche questo è un fattore di cui tenere conto.
E allora, tenendo conto di tutto questo, diventa fondamentale evitare di restare intrappolati nella paura. Non è detto che tra un mese si possa dire che investire in borsa è stato conveniente.
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