Manca pochissimo all’avvio della stagione delle trimestrali Usa. Come da tradizione a dare il via all’importante appuntamento saranno le grandi banche d’affari. JP Morgan, Morgan Stanley, Citigroup e pubblicheranno i rispettivi conti trimestrali il 14 ottobre prossimo. A seguire sarà Goldman Sachs a rendere noti i suoi risultati il 18 ottobre.
Chi è solito investire in borsa sa perfettamente che conti trimestrali e bilanci rappresentano sempre una grande occasione di visibilità per i titoli coinvolti. Ovviamente il maggiore appeal si traduce in possibili impatti anche significativi sui rispettivi prezzi. Una situazione ideale per chi fa trading online sulle azioni anche perchè oggi ci sono broker come ad esempio eToro che consentono di acquistare azioni senza commissioni e con un deposito minimo di partenza di soli 50 dollari (vai sul sito ufficiale del broker).
Come siamo solito ripetere sul nostro sito, grazie alla pubblicazione delle trimestrali, è possibile fare trading due volte. Una prima volta sfruttando le previsioni sui conti e una successiva volta a pubblicazione avvenuta. In questo seconda caso, la regola da tenere sempre ben in mente è la seguente: con conti migliori delle previsioni, ci sono buone probabilità di un rialzo delle quotazioni; con risultati peggiori delle stime, invece, è possibile un calo dei prezzi.
Trimestrali banche americane: le previsioni
Alla luce di quanto detto in precedenza, è quindi fondamentale approcciarsi all’argomento “trimestrali banche Usa” già prima dell’inizio vero e proprio della stagione dei conti. Obiettivo è quello di avere ben chiare quali sono le previsioni.
In generale le stime del consensus propendono per conti inferiori rispetto a quelli di un anno fa. I motivi del peggioramento sono facilmente intuibili. Le difficoltà macro (si parla, con sempre maggiore insistenza, di un rischio recessione) hanno spinto molto banche a mettere in stand-by eventuali operazioni di finanza straordinaria ovvero operazioni di M&A. Conseguenza inevitabile di tutto ciò è un restringimento del peso dell’Investment Banking sui ricavi complessivi.
Il peso di questa flessione potrebbe essere ulteriormente accentuato dal fatto che nell’ultimo anno il comparto ha registrato ritmi di crescita a livelli record. Si passerà, quindi, dai grandi profitti di un anno fa, ad una prospettiva più pacata in virtù della profonda incertezza del contesto di riferimento.
Ad ogni modo, e questo è un fattore positivo, va comunque tenuto in considerazione che i colossi bancari americani presentano una diversificazione molto accentuata e quindi sono in grado di gestire le fasi di rallentamento economico.
Se l’investment banking è in affanno (e non potrebbe essere diversamente alla luce della situazione generale), le divisioni di trading delle grandi banche d’affari di Wall Street scoppiano di salute e continuano a realizzare forti guadagni grazie alla situazione di forte volatilità che caratterizza i mercati. Buone anche le prospettive delle divisioni retail banking che traggono beneficio dall’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Le prospettive di una prosecuzione della politica aggressiva da parte della banca centrale americana, sono un ulteriore fattore a supporto delle attività retail delle banche.
Queste sono le coordinate generali da tenere in considerazione per inquadrare la stagione delle trimestrali delle banche d’affari Usa. Vediamo adesso quali sono invece le previsioni del consensus sui conti trimestrali di JP Morgan, Morgan Stanley, Citigroup e Goldman Sachs.
Per quello che riguarda JP Morgan, gli analisti raccolti nel consensus si attendono ricavi pari a $31,99 miliardi ed EPS di $2,88. Nel caso di Morgan Stanley, invece, le attese sono per ricavi pari a $13,23 miliardi ed EPS di $1,51. Il trimestre di Citigroup si dovrebbe invece chiudere con ricavi totali pari a $18,23 miliardi ed EPS di 1,55 dollari. Per finire Goldman Sachs, che pubblica i conti trimestre il 18 ottobre, dovrebbe registrare ricavi complessivi pari a $11,53 miliardi ed EPS di $7,60.
Questi numeri suggerisco un’ipotesi molto interessante: la possibilità che le grandi banche d’affari possano battere il consenus ed evidenziare una dinamica ricavi e degli utili per azione interessante nonostante il contesto macro non semplice.
Trimestrali Usa: previsioni più generali
Lasciando da parte la specificità del settore bancario, cosa attendersi, più in generale, dalle trimestrali Usa nel loro insieme. Chiunque abbia una certa dimestichezza con i mercati, sa perfettamente quando difficile sia elaborare stime così vaste e inclusive. Ci proviamo ma adottando un approccio diverso.
La storia insegna che durante le fasi di recessione, gli utili tendono a calare mediamente del 29.5% per cento (una flessione molto marcata che però si riduce solo al 18,7 per cento se non vengono considerate le stagioni della bolla dotcom e della crisi subprime).
Da ciò si può ipotizzare che le trimestrali in uscita tra pochi giorni non potranno che essere inferiori rispetto alle precedenti. La ragione di questo risultato deludente non è tanto la recessione, quanto il fatto che sul Forex il Dollaro continui ad essere molto forte e di conseguenza le maggiori Big Tech, le quali maturano oltre il 50 per cento dei loro fatturati fuori dagli Stati Uniti, potrebbero registrare le performance peggiori.
Un eventuale ribasso dei titoli tech a seguito della pubblicazione dei conti trimestrali, potrebbe essere l’occasione per comprare a sconto. Non è detto che il rimbalzo ci possa essere a stretto giro di boa, tuttavia i prezzi dei colossi tech sarebbero certamente più convenienti.
Una prospettiva che sicuramente non può che far piacere ai trader attivi sull’azionario. Se anche tu vuoi investire sfruttando l’evento trimestrali, puoi approfittare della possibilità che eToro dà di acquistare azioni .
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