Wall Street rimbalzo

La giornata di ieri è stata drammatica per le borse di tutto il mondo. Wall Street, le europee e Tokyo hanno tutte chiuso con passivi molto pesanti. A causare la nuova ondata di vendite sono state le decisioni di politica monetaria delle centrali (BCE ieri e FED il giorno precedente).

A voler essere più precisi ad impattare in modo negativo sul sentiment degli investitori non sono state tanto le delibere sui tassi (entrambe le banche centrali hanno optato per un aumento del costo del denaro meno gravoso rispetto a quelli precedenti – 50 bp più contro 75 bp-) quanto le indicazioni che sono arrivate da entrambi i board su quello che avverrà il prossimo anno. Tanto l’EuroTower quanto il Fomc hanno fatto intendere che perlomeno nella prima parte dell’anno ci saranno nuovi consistenti rialzi dei tassi.

Con queste premesse il crollo è stato inevitabile. Eccoli i numeri del bagno di sangue avvenuto ieri sui mercati:

  • Ftse Mib: -3,45 per cento a 23726 punti
  • Dow Jones: -2,25 per cento a quota 33.202 punti
  • S&P500: -2,49 per cento a 3.896 punti
  • Nasdq: -3,23 per cento a 10.811 punti
  • Nikkei 225: -1,87 per cento a 27.527 punti

Cali molto forti anche sulle altre borse europee più importanti (Parigi e Francoforte).

Dinanzi ad una situazione simile (che di fatto allontana la possibilità che si possa essere il solito rally di Natale sui mercati), è inevitabile chiedersi se anche nelle scorse settimane i mercati non abbiano peccato di ottimismo. Non serve essere dei grandi conoscitori delle dinamiche finanziarie per cogliere quanto avvenuto nelle ultime settimane con un ritorno della fiducia supportato alla sensazione che l’inflazione potesse aver raggiunto il suo picco massimo. E invece ieri la BCE e l’altro ieri la FED, hanno riportato tutti con i piedi per terra.

etoro

Secondo Lisa Shalett, numero uno delle strategie sugli investimenti di Morgan Stanley Wealth Management, è palese che il mercato stia ancora valutando in modo troppo alto gli utili societari. In effetti il mercato azionario americano, nonostante il recente crollo, sta ancora mantenendo i recenti guadagni.

Rispetto ai minimi di ottobre, l’S&P 500 continua ad essere in rialzo del 12 per cento, un verde che gli permette di ridurre le perdite su base annua ad un meno drammatico 16 per cento. Oggi l’indice principale della borsa Usa è di poco sotto la soglia psicologica dei 4.000 punti ma soprattutto non è poi così tanto distante dalla media a 200 giorni.

Secondo l’analista americana, l’ottimismo che continua a caratterizzare i mercati si base su una convinzione ben precisa: la speranza che la FED riesca a rallentare l’economia quanto basta per ridurre l’inflazione ed evitare al tempo stesso che possa esserci una recessione. Un castello di ipotesi che verrebbe subito spazzato via nel caso in cui gli utili societarie dovessero deludere oltre le attese. In realtà secondo Morgan Stanley, anche in assenza di una recessione vera, gli utili delle società farebbero i conti con il calo delle vendite e il minore potere di determinazione dei prezzi. Proprio perchè consapevole di tutto questo Morgan Stanley ha tagliato le stime sugli utili del 2023 a 195 dollari per azione.

Ci sono due solo possibilità che possono scongiurare la flessione degli utili corporate americani:

  • L’adozione di politiche di taglio dei costi da parte delle imprese Usa in modo tale che possa essere compensato il calo delle vendite (ma si tratterebbe di un boomerang perchè andrebbe a determinare un aumento della disoccupazione che impatterebbe sulla spesa dei consumatori Usa
  • La possibilità che proprio la forza del mercato del lavoro statunitense e la solidità dei consumatori americani passano mantenere alti gli utili aziendali nel 2023

Come fare trading online sull’S&P 500 in questa fase?

Dopo aver raffreddato l’eccessivo ottimismo degli analisti, Morgan Stanley ha indicato una precisa strategia di trading online che può essere seguita per investire in questa fase.

Tanto per iniziare con le attuali stime degli utili societari a 230 dollari per azione, il rapporto prezzo/utili previsto per l’S&P 500 (attualmente a 3.995 punti) è di 17,4. Considerando il rapporto P/E medio nei periodi di recessione (14,5), il risultato sarebbe un livello dell’S&P 500 di circa 2.830 punti.

Ciò premesso, Morgan Stanley sconsiglia gli investimenti passivi negli indici azionari statunitensi e consiglia di optare per investimenti ad alto rendimento con un occhio di riguardo anche per le azioni da dividendo e per i titoli value.

Per fare trading sull’S&P 500 si può usare il broker eToro che consente di speculare sugli indici attraverso lo strumento derivato dei CFD. Suggeriamo questo broker perchè offre sempre il conto demo gratuito da 100 mila euro virtuali da usare per fare pratica senza il rischio di perdere soldi veri.

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