Wall Street rimbalzo

La borsa di Wall Street ha chiuso la seduta di venerdì con un forte rialzo. Il Dow Jones ha infatti registrato una progressione del 2,47 per cento a quota 31.083 punti, l’S&P 500 ha messo a segno un rialzo del 2,37 per cento a 3.753 punti e il Nasdaq ha registrato una variazione positiva del 2,31 per cento a 10.860 punti. Il forte apprezzamento evidenziato dall’azionariato Usa è stato supportato da una serie di segnali in merito alla possibilità che la FED possa decidere di rallentare la sua politica di aumento dei tassi di riferimento.

Come sempre avviene quando la borsa Usa registra forti fiammate in avanti (soprattutto se esse sono supportate da indiscrezioni che riguardano possibili cambi nella politica monetaria della banca centrale Usa), immediatamente hanno ripreso quota le indiscrezioni sulla possibilità che il rally sia il segnale di un più profondo rimbalzo dell’azionariato Usa.

Tanto per iniziare non c’è nulla di strano se, puntuali come un orologio svizzero, ad ogni rialzo consistente di Wall Street tornano le ipotesi più ottimistiche. Dopo mesi di affanno, la borsa americana ha voglia di rimbalzo.

Ciò premesso, dal punto di vista dell’analisi tecnica, siamo dinanzi alla classica situazione di ipervenduto e di correzione su tutti i principali compartimenti del mercato azionario. La storia insegna che quando si è dinanzi a situazioni simili, la possibilità che possa esserci, di lì a breve, un rimbalzo delle quotazioni è molto alta. Attenzione perchè stiamo parlando di possibilità e non di certezza. Ciò significa che va bene essere ottimisti ma purtroppo non si può escludere che la flessione possa proseguire (nonostante ciò che insegna la storia).

In questi mesi complicatissimi i mercati hanno prezzato di tutto (dal boom dell’inflazione, alle politiche monetarie delle banche centrali ultra-rigorose fino al rischio di recessione). Il solo fattore che potrebbe non essere stato incluso nelle valutazioni attuali della borsa Usa, riguarda i conti trimestrali. Considerando che proprio questa settimana i colossi tech pubblicheranno i risultati trimestrali, si può desumere che essi potrebbero avere un impatto determinante.

Se i conti delle big tech dovessero essere migliori delle attese, allora i prezzi del titoli interessati (e quindi anche la borsa di Wall Street nel suo insieme) potrebbero essere al centro di acquisti. Ma con conti peggiori delle stime, l’evoluzione negativa sarebbe inevitabile.

Insomma le trimestrali dei colossi tech Usa sono il grande driver della settimana (ve ne sono anche altri come abbiamo precisato in questo articolo). Grazie alle trimestrali si può investire sia sulle quotate coinvolte che sugli stessi indici. Tutto questo da una sola piattaforma grazie al broker eToro che mette anche a disposizione la demo gratuita per imparare a fare pratica senza rischi.

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Ecco le 5 trimestrali tech che saranno pubblicate nel corso di questa settimana:

  • Alphabet Inc (Google): martedì 25 ottobre 2022
  • Microsoft Corporation: mercoledì 26 ottobre 2022
  • Meta Platforms: mercoledì 26 ottobre 2022
  • Apple Inc.: giovedì 27 ottobre 2022
  • Amazon.com: giovedì 27 ottobre 2022

Come si può vedere da questo elenco, le date di pubblicazione delle trimestrali delle big tech sono serrate. Ciò significa che tutta la settimana sarà condizionata da questo evento. E come abbiamo detto prima essendo le trimestrali il solo fattore non ancora inglobato dalle valutazioni di Wall Street, l’impatto di questi conti riguarderà non solo le quotate direttamente coinvolte ma tutta la borsa Usa. Insomma un’occasione come poche per fare trading sugli indici Usa. Tra l’altro, grazie al CFD, si può speculare sia al rialzo (long trading) che al ribasso (short trading).

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