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Forte recupero per le azioni Meta nella seduta di borsa di ieri. Grazie al rally innescato dalla pubblicazione del dato sull’inflazione Usa di ottobre (più basso di quelle che erano le stime della vigilia), tutta la borsa di Wall Street ha messo a segno un forte rialzo.

Anche le azioni Meta hanno approfittato dell’euforia chiudendo avanti del 10,25 per cento a quota 111,87 dollari. La progressione di Meta è stata superiore a quella dell’indice di riferimento Nasdaq che ha invece limitato la progressione da un più contenuto +7 per cento.

Come si può vedere dal grafico in basso, il rialzo registrato ieri dalle quotazioni dell’ex Facebook non impatta più di tanto sulla disastrosa situazione del titolo del colosso social. Rispetto ad un mese fa, infatti, i prezzi delle azioni Meta sono più bassi del 13 per cento mentre dal confronto anno su anno emerge una flessione del 66 per cento. Meta è quindi una delle quotate più in sofferenza di tutto il Nasdaq tanto da essere assunta come l’emblema della crisi del settore tech.

A prescindere dal forte recupero registrato ieri (frutto del sentiment generale e sicuramente non imputabile alla stessa quotata), come conviene posizionarsi sul titolo?

Dal giorno della pubblicazione dei conti trimestrali, è emerso un forte rialzo delle posizioni corte detenute dagli investitori sul titolo del social. A rendere nota questa tendenza è stata la piattaforma trading eToro (qui il sito ufficiale). Più posizioni corte in attivo significa boom degli investitori che stanno scommettendo su un ribasso ulteriore dei valori.

Stando ai dati di eToro, le posizioni short sarebbero aumentate su tutti i colossi tech americani salendo a livelli che non si vedevano da aprile 2022. I titolo più shortati in assoluto sono quelli di Meta. Il broker eToro ha infatti rilevato un incremento di ben il 309 per cento degli investitori attivi sulla piattaforma che stanno speculando su un ulteriore ribasso della società guidata da Mark Zuckerberg.

Netto il distacco tra l’aumento delle posizioni short su Meta e quello sugli altri titoli tech. Infatti il numero di trader che stanno andando short su Alphabet, Amazon e Microsoft ha registrato un aumento del 143 per cento, del 150 per cento e del 158 per cento.

Ma perchè tantissimi trader preferiscono speculare sul ribasso di questi titoli e soprattutto come è possibile trarre profitto quando il prezzo di un titolo scende?

Per quello che riguarda il primo punto, è evidente che in una situazione molto incerta come quella attuale, sia quasi impossibile riuscire a maturare rendimenti con un approccio tradizionale agli investimento. Proprio perchè consapevoli di questo, molti traders preferiscono usare strumenti derivati come i CFD (quindi nessun acquisto diretto di azioni) per andare short e trarre profitto dal ribasso dei valori.

Fare short trading usando i CFD non è un gioco ma richiede una certa preparazione. Per questo motivo il nostro suggerimento è quello di fare prima pratica con un conto demo come quello offerto proprio dal broker eToro per imparare ad operare con soldi virtuali prima di passare al trading con denaro vero.

La demo eToro è gratuita e si può attivare dal link in basso senza bisogno di lasciare il sito.

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Short Trading azioni Meta: l’analisi di eToro

Tali Salomon, managing director di eToro per la Spagna e l’America Latina, ha evidenziato come negli ultimi tempi ci sia stato un incremento molto rilevante dei traders che hanno shortato i grandi gruppi tech a partire da Meta che è stato quello più colpito della speculazione. I numeri sono impressionanti con Meta che, nel periodo compreso tra il 24 e il 28 ottobre, ha registrato un boom del 354 per cento posizioni ribassiste, oltre il 133 per cento oltre la media annuale.

Il numero di posizioni corte aperte nell’ultima settimana di ottobre sulle azioni Alphabet, Amazon e Microsoft è aumentato rispettivamente del 137 per cento, del 156 per cento e del 159 per cento rispetto alla settimana precedente. Molto significativo anche il rialzo su base annua che è ammontato al 49 per cento, al 43 per cento e al 44 per cento. Anche il volume del posizionamento short attivato sulle grandi società tecnologiche ha registrato una fporte progressione. Ad impressionare sono stati, ancora una volta, i dati di Meta che hanno evidenziato un rialzo dei volumi del 510 per cento.

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