Dopo la riunione della BCE del 12 settembre scorso, adesso tocca alla FED che mercoledì 18 settembre riunirà il suo comitato esecutivo (FOMC). La posta in gioco è altissima perchè sul tavolo c’è il primo scontato taglio dei tassi di interesse ma ci sono anche le direttrici di politica monetaria che la stessa Federal Reserve ha intenzione di seguire nelle riunioni dei prossimi mesi.
Che gli investitori siano in attesa di capire cosa farà la banca centrale Usa (e soprattutto se rispetterà quelle che sono le previsioni) lo si comprende anche dall’andamento del mercato dei cambi e dal trend dei mercati azionari. Per quello che riguarda il forex, il cambio Euro Dollaro nella giornata di ieri è rapidamente salito fino a 1,1135 euro pur nell’ambito di una struttura tecnica di breve termine profondamente contrastata, mentre per quanto concerne Wall Street, la sessione di ieri è stata molto contrastata con il Dow Jones che ha guadagnato lo 0,56 per cento, l’S&P 500 che è salito dello 0,14 per cento e il Nasdaq che invece ha perso lo 0,52 per cento.
Previsioni riunione FED 18 settembre 2024: attenzione al taglio dei tassi
Non ci sono dubbi sul fatto che la Federal Reserve procederà con il taglio del costo del denaro. Si tratterebbe del primo ribasso da quattro anni a questa parte. Powell lo ha promesso nel corso del meeting di Jackson Hole di questa estate ma soprattutto i banchieri centrali americani sanno che non possono fare diversamente: i tassi FED vanno tagliati e questo il mercato lo ha fatto capire molto bene in occasione del sell-off di agosto e di quello, più contenuto, di agosto.
Il vero nodo sarà quindi l’entità del ribasso del costo del denaro. Il minimo è 25 punti base, il livello successivo è di 50 punti base. Le previsioni degli analisti non sono convergenti. Secondo le rilevazioni che sono state condotte da Fed Watch Tool del CME Group, c’è il 59 per cento di possibilità che la FED possa tagliare i tassi di 50 punti base contro il 41 per cento di probabilità che il ribasso possa essere di soli 25 punti base.
Anche Blerina Uruci, Chief US Economist, T. Rowe Price, ritiene che il FOMC deciderà per un taglio dei tassi di 50 punti base. In una nota recente l’analista ha posto l’accento sul fatto che ci sia un forte livello di incertezza su quella che sarà l’entità dell’allentamento della politica monetaria. Tale situazione, ha aggiunto l’esperta smentisce in parte proprio le affermazioni rilasciate dal presidente Powell nel corso del simposio di Jackson Hole secondo le quali la tempistica e l’entità del primo taglio sarebbero stati sarebbero stati consequenziali.
Rapporti percentuali diversi rispetto a quelli che emergono dal Fed Watch Tool del CME Group vengono invece indicati nel report Global Credit Team di Algebris Investments. Secondo questa analisi ci sarebbe il 40 per cento di probabilità di un taglio dei tassi FED di 50 punti base. Tuttavia, hanno poi aggiunto gli esperti, una riduzione del costo del denaro di soli 25 punti base potrebbe scontentare i mercati. In pratica la view prevalente non è quella che sarebbe migliore per i mercati.
Ad essere convinto che la FED taglierà il costo del denaro solo di 25 punti base è anche Michael Krautzberger, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors. L’analista si attende che il FOMC riduca il costo del denaro di 25 punti base facendolo scendere nel range tra 5 e 5,25 per cento, tuttavia non esclude che ci possa essere una riduzione di 50 punti base a causa del recente indebolimento del mercato del lavoro americano. Del resto alcuni esponenti della Federal Reserve proprio nelle scorse settimane hanno messo in evidenza la possibilità di anticipare il ribasso dei tassi.
A parte le sfumature, l’esperto di Allianz Global Investors ritiene che anche nel caso in cui la FED dovesse ribassare il costo del denaro di 25 punti base, comunque lascerebbe la porta aperta a successivi ribassi anche più consistenti da effettuare nelle riunioni dei mesi successivi (ma solo se dovessero essere confermati i segnali di deterioramento del mercato del lavoro).
Taglio di 25 punti base è anche la stima del broker IG secondo il quale un taglio maggiore potrebbe essere visto come un segnale di emergenza per l’economia Usa che, nonostante alcuni segnali di rallentamento, resta sempre in discreto stato di salute. Per gli esperti di IG l’andamento dei dati macro è ancora incerto e un ribasso graduale del costo del denaro potrebbe essere quella più efficiente.
Attualmente il costo del denaro Usa è compreso tra il 5,25 per cento e il 5,50 per cento.
Prima di andare ad analizzare le previsioni sul discorso di Powell, ricordiamo che le stime sulle decisioni di politica monetaria possono essere sfruttate per fare trading sia al rialzo che al ribasso su indici, coppie forex e azioni. Per mantenersi la liberà di operare in entrambe le direzioni è però necessario usare strumenti derivati come i CFD che possono essere reperiti sia su broker come eToro che su banche come Fineco.
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Le previsioni sul discorso di Powell
E per quello che invece riguarda la successiva conferenza stampa di Powell, quali sono le previsioni? Secondo il Global Credit Team di Algebris Investments, temi centrali del discorso del governatore dovrebbero essere l’andamento del mercato del lavoro e l’inflazione.
Nel dettaglio, le stime sulla disoccupazione dovrebbero essere riviste al rialzo mentre è probabile che i target di inflazione per i prossimi anni restino invariati. Per gli esperti i dati economici stanno effettivamente rallentando ma senza alcun crollo e tutto questo con tassi reali molto restrittivi che lasciano tanto margine di ribasso.
Come fare trading con il taglio dei tassi FED
Ogni riunione di politica monetaria è sempre un catalizzatore potentissimo in ottica trading online. Il summit del 18 settembre lo è ancora di più visto l’enorme posta in palio.
Secondo Michael Krautzberger, nelle ultime settimane i mercati dei tassi di interesse hanno iniziato a prezzare un taglio dei tassi entro fine anno di complessivi 100 punti base. La valutazione trova d’accordo l’analista. Tuttavia secondo il Global Credit Team di Algebris Investments, la stima che più rappresenterebbe i mercati sarebbe di almeno 115 punti base totali con tre tagli nel corso dell’anno.
Ancora più ambiziose sono le previsioni di proiezioni di Fed Watch secondo le quali a fine anno il costo del denaro Usa potrebbe essere nel range tra 4 e 4,25 per cento vale a dire 125 punti base in meno rispetto ad oggi. Questa è la previsione del 43,6 per cento degli analisti considerati ai fini del report statistico.
In pratica il taglio dei tassi FED da qui a fine anno ammonterebbe a 100 punti base mentre quello massimo a 125 punti base. Non si tratta di una sfumatura di poco conto e a pesare potrebbe essere proprio la decisione del meeting di settembre. Come hanno detto chiaramente molti analisti (mentre altri lo hanno fatto capire tra le righe) un ribasso di soli 25 punti base potrebbe essere deludente.
Sulle dimensioni di questa eventuale delusione si gioca il margine di azione dei trader. Questi ultimi possono sfruttare l’appuntamento per fare trading sul forex ma anche per investire in borsa. Strumenti derivati come i CFD consentono di operare da una stessa piattaforma su mercati molto diversi.
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BlackRock mette in guardia i trader: ipotizzate troppi tagli
Proprio alle previsioni più avanzate sembra fare riferimento BlackRock quando afferma che alcuni analisti stiano alzando troppo l’asticella delle aspettative. Per gli esperti americani è meglio andarci piano con le stime di tagli monstre perchè si corre il rischio di restare delusi.
BlackRock, preso atto dell’oramai imminente avvio del taglio dei tassi FED, pone l’accento sul fatto che stiano circolando stime su tagli prolungati e profondi da parte della banca centrale Usa in linea con ciò che è avvenuto durante le recessioni del passato. Ma oggi rispetto ad allora c’è una differenza e quindi le aspettative di tagli prolungati sono eccessive. Infatti, nonostante l’aumento della disoccupazione, l’occupazione in Usa continua a crescere ed è quindi probabile che le strozzature che il mercato del lavoro presenta possano continuare ad esercitare pressione sulla dinamica dell’inflazione. Ma se i prezzi al consumo dovessero restare alti, allora i tassi FED non potranno essere abbassati su livelli estremi come alcuni ipotizzano.
Più nel dettaglio gli analisti ritengono che l’invecchiamento della forza lavoro e l’impatto di cambiamenti strutturali come la formazione di un mondo multipolare, possano mantenere i prezzi al consumo su livelli più alti e di conseguenza spingere la BCE a non abbassare più di tanto il costo del denaro.
Ecco perchè gli analisti del fondo Usa sono bearish sui Treasury di breve termine ritenendo che i mercati stiano prezzando in modo eccessivo la durata dei ribassi dei tassi FED.
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