Da mesi non si parla d’altro che del rischio recessione. Gli Stati Uniti, avendo registrato due flessioni consecutive del PIL trimestrale, sono già in recessione tecnica mentre l’Europa è pronta ad imboccare la stessa strada nel giro di pochi mesi. A causa dell’intervento massiccio delle banche centrali (azione inevitabile per contrastare l’inflazione), la recessione giudicata scontata in molti paesi.
Premesso questo, perchè se il rischio recessione è così alto, la quotazione dell’oro non spicca il volo? Nel mondo finanziario ci sono pochissime certezze ma, storicamente, nelle fasi di forte recessione, il prezzo del gold ha tratto sempre vantaggio per il motivo più vecchio del mondo: la natura di bene rifugio del metallo giallo.
In questo articolo cercheremo di capire se e quando il prezzo dell’oro inizierà a salire per coprire dal rischio inflazione. Prima di entrare nel vivo dell’argomento, però, ricordiamo ai nostri lettori che oggi c’è un modo molto semplice e alla portata di tutti per investire sulla quotazione del gold. Piuttosto che comprare oro fisico (operazione che, tra l’altro porrebbe anche la questione della custodia del prezioso), si può optare per un investimento attraverso strumenti derivati come i CFD (Contratti per Differenza). Un broker autorizzato che consente di fare trading CFD sull’oro partendo da un deposito minimo molto basso (appena 50 dollari) è eToro (vai sul sito ufficiale).
Rischio recessione: l’oro sarà ancora bene rifugio?
Attualmente il prezzo dell’oro si muove in area 1700 dollari l’oncia. Non solo i record storici sono lontanissimi ma sono lontani anche i massimi raggiunti a 2038 dollari l’oncia ad inizio marzo. Come si può vedere dal grafico in basso che riproduce l’andamento della quotazione oro, il gold ha registrato una fiammata molto consistente nelle fasi successive all’invasione russa dell’Ucraina.
In quella circostanza, il gold ha praticamente fatto il suo dovere di bene rifugio ossia gli investitori, spaventati per le dinamiche che l’azione russa avrebbe potuto mettere in atto, si sono rifugiati sul metallo giallo scaricando gli altri asset. Questa fase è durata fino a a metà aprile, successivamente i valori del gold si sono infatti sgonfiati. Dopo una leggerissima ripresa tecnica verificatasi a inizio a giugno, il prezzo dell’oro è quindi tornato a scendere. Il trend, questa volta, è stato molto netto con le quotazioni che si spinte fino ai valori attuali.
Domanda inevitabile: alla luce di quanto detto, l’oro può essere considerato ancora un bene rifugio? Nonostante l’andamento per nulla entusiasmante dei prezzi, la risposta è affermativa. Si pensi ad esempio al comportamento della Banca Centrale Russa (ricordiamo che Mosca è il quinto detentore al mondo di oro). L’istituto moscovita sta acquistando ad un prezzo fissato al giugno 2021 tutte le riserve di oro presenti nelle banche del paese. L’intenzione della Banca Centrale Russa è quella di creare uno standard fisso rublo-oro per riuscire, in questo modo, tenere più sottocontrollo il valore del Rublo.
Quindi, nonostante l’andamento tenuto negli ultimi mesi, non ci sono motivi per pensare che l’oro non sia un bene rifugio.
Recessione vicina: quali previsioni sul prezzo dell’oro?
Visto che la recessione è scontata, quali sono le prospettive per il prezzo del gold? Nel caso in cui il consensus su PIL e quello sull’inflazione fossero corretti, i prezzi dell’oro potrebbero aver già raggiunto il loro minimo di periodo. Ovviamente sarà necessario fare i conti con il possibile rialzo dei rendimenti obbligazionari che potrebbe generare nuove pressioni sul gold. Tuttavia è davvero difficile pensare come la crescita delle spese fiscali, a causa del maggior costo del debito, possa essere accettata in una situazione che vede un forte aumento dello stock di debito stesso.
L’incremento dei rendimenti obbligazionari potrebbe bloccare la crescita del PIL con ricadute anche sull’occupazione Usa. Se il freno alla spesa pubblica dovesse diventare una minaccia concreta e dovesse iniziare ad avere effetti negativi sulla ripresa, allora non è da escludere che le Banche Centrali possano optare per il controllo della curva dei rendimenti. Questo scenario è da ritenersi molto probabile e potrebbero essere quello più favorevole alla ripresa del prezzo dell’oro.
Riassumendo: il prezzo dell’oro può aver raggiunto il suo minimo fisiologico e la pressione della recessione potrebbe ora spingere al rialzo il valore del gold. Tale dinamica può essere sfruttata impostando strategie rialziste con i CFD. Si può ad esempio approfittare degli attuali prezzi bassi per comprare e puntare su una risalita dei valori nel futuro.
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