Da settimane si parla di tetto al prezzo del gas che l’Europa potrebbe decidere per cercare di contenere la gravissima crisi energetica che si sta profilando all’orizzonte. Ebbene accanto a questa ipotesi ora ne circola anche una seconda: il tetto al prezzo del petrolio. Questa ipotesi, nei contenuti molto simile a quella sul gas, è stata proposta dagli Usa ai paesi del G7. Prima di analizzare, nel dettaglio, quali sarebbero le caratteristiche del provvedimento sul greggio (nonchè gli obiettivi che il tetto intenderebbe raggiungere), facciamo il punto sull’andamento della quotazione petrolio oggi.
Mentre è in corso la redazione del post, il prezzo del petrolio WTI segna un ribasso del 2,16 per cento a quota 87,6 dollari al barile mentre il valore del greggio Brent è in calo dell’1,93 per cento a poco meno di 94 dollari al barile.
Ad impattare negativamente sul prezzo del petrolio sono una serie di fattori convergenti: dai timori per l’imminente nuova stretta delle banche centrali, alla forte debolezza della domanda fino alle nuove restrizioni adottate da alcune regioni cinesi per frenare la nuova impennata dei contagi da covid19. Nelle ultime ore proprio il terzo elemento, ossia il nuovo lockdown adottato in Cina, potrebbe avere pesato più di tutto sulle quotazioni petrolifere (ad essere oggetto di quarantena è questa volta la città di Chengdu che conta ben 21 milioni di abitanti).
In questo contesto, il G7 è pronto a prendere in considerazione la proposta americana di introdurre un tetto al prezzo del petrolio. Obiettivo degli Stati Uniti è quello di mettere un freno alle forti pressioni sul mercato energetico e al tempo stesso di ridurre i ricavi russi derivanti proprio dalla commercializzazione di petrolio. Diciamo che l’idea americana, apparentemente, punta ad alleggerire la corsa dei beni energetici mentre, in realtà, l’obiettivo di fondo è tutto geopolitico. Del resto è stato lo stesso segretario stampa della Casa Bianca, Karine Jean Pierre, a dire chiaramente che il tetto al prezzo del petrolio rappresenta il modo più efficacie per “colpire duramente le entrare di Putin“. Nulla di cui stupirsi se il Regno Unito ha già fatto sapere di essere pronto ad appoggiare la proposta americana esortando gli altri paesi del G7 (praticamente le nazioni europee) ad accordarsi.
Chiarita quale è la situazione in atto, quali sono le reali possibilità che si possa arrivare ad un tetto per il prezzo del petrolio? Sicuramente la strada per un provvedimento simile è tutta in salita. Va però ricordato che, già all’inizio dell’anno in corso, il G7 aveva assunto formale impegno ad adottare tutte le strategie per frenare la dipendenza energetica dalla Russia anche attraverso l’eliminazione graduale o il divieto di importazione di petrolio da Mosca. Si può quindi ipotizzare che un qualche provvedimento possa essere adottato.
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