Cosa sta succedendo al prezzo del petrolio? Appena poche settimane fa a tenere banco erano gli allarmi sulla possibilità che il valore del greggio potesse arrivare a 100 dollari al barile in scia alla decisione dell’OPEC+ di tagliare la produzione. Ebbene, fino ad ora, le previsioni rialziste sul prezzo del petrolio si sono rivelate inesatte.
Come si può vedere dal grafico in basso, non solo la quotazione petrolio non sfonda (e questo, per la verità, era parso via via sempre più evidente) ma addirittura arretra. Prendiamo i dati di questa mattina con il WTI che segna un calo dell’1,22 per cento a quota 84,8 dollari al barile e il brent che invece registra una flessione di un punto percentuale attestandosi in area 91,7 dollari al barile.
Quali sono le ragioni alla base di questa contrazione? Ovviamente lo spettro di una recessione globale ha il suo peso, tuttavia i motivi del calo sono più più attuali.
Se il petrolio negli ultimi due giorni è arrivato a perdere addirittura il 5 per cento è stato a causa delle nuove indiscrezioni sull’ipotesi che la Cina possa tornare a restrizioni più dure contro il covid19. Questo rumor va inquadrato nella giusta prospettiva.
Durante le scorse settimane si era molto parlato di un possibile allentamento delle restrizioni cinesi anti-covid (Pechino persegue da sempre la politica dei zero contagi). La speranza di un attenuamento delle misure aveva permesso al prezzo del petrolio di risalire e aveva ridato luce anche alle azioni cinesi. Ebbene ora è arrivato il momento della resa dei conti. La crescente consapevolezza che la Cina non può attenuare assolutamente nulla (anche perchè il numero dei contagi si è impennato) ha riportato gli investitori con i piedi per terra e da qui il calo dei valori petroliferi.
Anche i dati sulle scorte Usa dietro al calo del petrolio
La flessione registrata dal prezzo del petrolio non è solo imputabile alla situazione in Cina ma anche agli ultimi dati sulle scorte di petrolio Usa. Secondo i dati della US Energy Information Administration (Eia), nel corso dell’ultima settimana la scorte di greggio hanno segnato un aumento di 3,9 milioni di barili attestandosi a quota 440,8 milioni di barili. I dato ha nettamente battuto le attese degli analisti che si attendevano un aumento di 1,4 milioni di barili. Le scorte di distillati, che comprendono diesel e olio combustibile, hanno invece segnato una flessione di 500.000 barili e in questo caso si è trattato di un calo inferiore a quello previsto dagli analisti.
Come vanno intesi questi dati? Secondo John Kilduff, partner di Again Capital LLC a New York, il rapporto, ancora una volta, ha messo in evidenza segnali contrastanti tuttavia è evidente che è sempre una certa inclinatura al ribasso con la crescita del greggio e il balzo della produzione interna.
Nonostante l’attuale posizionamento dei prezzi del petrolio, Faith Birol, direttore esecutivo dell’AIE, ha comunque affermato che la possibilità che il greggio possa arrivare a 100 dollari al barile, rappresenta un rischio reale per l’economia globale. Da Birol è poi arrivato il solito allarme secondo il quale i tagli alla produzione che sono stati decisi dall’OPEC+ potrebbero spingere l’inflazione ancora più in alto e causare un generalizzato ulteriore indebolimento dell’economia globale.
Come investire sul prezzo del petrolio in questa fase
Tenendo conto delle recenti evoluzioni, come investire sul prezzo del petrolio? Sicuramente la situazione è molto volatile ma è proprio in questi contesti che si creano gli spazio migliori per posizionarsi. Assodato che nelle fasi di volatilità, il livello di rischio tende a salire (e quindi è necessario farsene carico), strumenti che sfruttano le oscillazioni di prezzo sono CFD. Si tratta di contratti derivati che riflettono l’andamento del sottostante (il prezzo del petrolio). Con i CFD si può investire al rialzo ma anche al ribasso. Per imparare a fare CFD trading sul petrolio si può usare il conto demo gratuito che viene offerto da broker come eToro. Cliccando sul link in basso si possono avere subito 100 mila euro virtuali per fare pratica senza rischi.
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