Come si muoverà il prezzo del petrolio nel 2025? Come sempre accade le ipotesi degli analisti sono molto diverse tra loro e, spesso, non sono neppure convergenti. In questo contesto, diventa fondamentale prendere sempre con le pinze ogni previsione e rapportarla a quella che è la dinamica in atto realmente e ovviamente alla strategia personale di trading.
Ricordiamo che tutte le previsioni segnalate in questo articolo possono essere usate per investire sul prezzo del petrolio. Ovviamente per speculare sulle quotazioni petrolifere non serve acquistare barili fisici di greggio ma si può investire attraverso strumenti di tipo derivato come i CFD. I Contratti per Differenza non implicano il possesso del sottostante e permettono di speculare in entrambe le direzioni: sia al rialzo (long trading) che al ribasso (short trading). Un broker he consente di fare trading con i CFD sul petrolio a condizioni molto interessanti è FP Markets. Perchè suggeriamo questo broker australiano? Per due motivi: è quello con gli spread più bassi ed è tra i pochi a garantire una rapida esecuzione degli ordini.
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Premesso questo, entriamo subito in tema e analizziamo le previsioni petrolio 2025 stilate da vari analisti e banche d’affari.
Previsioni petrolio 2025: l’eredità dell’anno prima
Per comprendere quello che potrebbe essere il trend delle quotazioni petrolifere nell’anno nuovo, è necessario partire dall’eredità del 2024.
Lo scorso anno il prezzo del petrolio ha registrato una moderata flessione rispetto all’anno precedente. Il Brent ha chiuso l’anno con una diminuzione del 3 per cento, segnando il secondo anno consecutivo di calo, con un prezzo finale di 74,64 dollari al barile, mentre il WTI ha terminato a 71,72 dollari al barile, valori simili a quelli di inizio anno.
Durante l’anno, i prezzi hanno subito fluttuazioni influenzate da vari fattori. Nel primo semestre, si è registrata una certa stabilità, ma nel secondo semestre i prezzi hanno tendenzialmente diminuito, con un recupero nel quarto trimestre, in particolare a dicembre, con un aumento del 5 per cento, il migliore da giugno.
In questo contesto, le previsioni per il 2024 sono state riviste al ribasso per il quinto mese consecutivo, con il Brent previsto a una media di 81,52 dollari al barile e il WTI a 77,64 dollari, a causa di una domanda più debole e dell’incertezza sulle decisioni dell’OPEC riguardo alla produzione.
E nel nuovo anno cosa succederà? Quali sono le previsioni petrolio 2025?
Previsioni petrolio 2025 a confronto
Vediamo adesso quello che potrebbe accadere nel nuovo anno. Lo facciamo confrontando il punto di vista di vari analisti in modo tale da poter offrire ai lettori una panoramica completa.
Secondo Goldman Sachs, il prezzo medio del Brent nel 2025 sarà di circa 76 dollari al barile, con una possibile discesa a 71 dollari nel 2026 a causa di un surplus previsto di 0,9 milioni di barili al giorno. I target sono stati formulati dalla banca Usa a fine novembre e quindi sono attualissimi. Gli esperti americani hanno anche evidenziato la presenza di rischi al rialzo per il petrolio nel medio/breve termine con un possibile aumento in area 85 dollari se gli Stati Uniti dovessero aumentare le sanzioni all’Iran causando restrizioni all’offerta.
Sulla stessa lunghezza d’onda si collocano gli analisti di JP Morgan per i quali il prezzo prezzo del greggio si dovrebbe attestare a quota 75 dollari all’inizio del 2025 per poi progressivamente calare a quota 60 dollari entro la fine dell’anno. Interessante evidenziare che JP Morgan fu tra i pochi a sostenere che il valore del Brent non sarebbe mai arrivato a 100 dollari al barile come invece affermavano tanti altri analisi a meno che non ci sarebbero stati cataclismi geopolitici (che non sono avvenuti).
Di avviso simile alla banca Usa sono anche la Commonwealth Bank of Australia, che vede i prezzi del Brent in area 70 dollari al barile nel 2025 e la BCE prevede un prezzo del petrolio di 71,8 dollari al barile per il nuovo anno.
Per quanto differenti, tutte queste previsioni riflettono aspettative di una domanda moderata, dovuta a una crescita economica più lenta nelle principali economie, e un’espansione dell’offerta, specialmente nelle Americhe. Tuttavia, l’incertezza rimane elevata a causa di variabili come le politiche energetiche degli Stati Uniti, le decisioni dell’OPEC+ e le tensioni geopolitiche.
In particolare il fattore Trump potrebbe condizionare la dinamica dei prezzi visto che il nuovo presidente americano proprio nel giorno del suo insediamento ufficiale ha detto chiaramente che il suo obiettivo è ridurre i prezzi del petrolio in modo tale da tenere sotto controllo l’inflazione Usa. Trump ha anche aggiunto che gli Stati Uniti faranno tutte le pressioni possibili sull’Arabia Saudita e sui paesi OPEC proprio per convincerli ad aumentare la produzione. Se a ciò si aggiunge la scontata ripresa dei sostegni alle politiche petrolifere (via libera alle trivellazioni) si può avere un’idea della portata che il fattore Trump può avere sulle quotazioni del greggio.
Previsioni petrolio: le indicazioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia
L’andamento delle quotazioni petrolifere è sempre legato alla domanda. E’ li che bisogna andare a guardare per intuire la piega che gli eventi potrebbero prendere.
Come abbiamo già accennato ad inizio articolo, lo scorso i prezzi del petrolio sono stati trascinati al ribasso dalla debolezza della domanda cinese ma anche dalla forte offerta. Ebbene l’Agenzia Internazionale dell’Energia a novembre ha dipinto un quadro ribassista anche per il 2025. Secondo l’ente la domanda globale di petrolio dovrebbe scendere sotto al milione di barili al giorno. Per farsi un’idea di cosa possa significare tutto questo è sufficiente considerare che nel 2023 ci su un aumento di due milioni di barili al giorno.
Come fare trading sul prezzo del petrolio con FP Markets
Chi volesse sfruttare le previsioni 2025 sul prezzo del petrolio può farlo operando con i CFD, uno strumento derivato che consente di speculare sia al rialzo che al ribasso.
Tantissimi broker danno la possibilità di tradare petrolio con i Contratti per Differenza. Tra i migliori c’è FP Markets. Il broker australiano consente di fare trading su tantissime materie prime, come il petrolio, operando a leva. Punti di forza di FP Markets sono gli spread bassi e la rapidità nell’esecuzione degli ordini. Molto ampia anche la proposta di piattaforma per fare trading visto che ci sono sia quelle classiche come la MetaTrader 4 e la MetaTrader 5 che quelle di proprietà.
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