oro petrolio

Una nuova settimana è iniziata e per chi investe in materie prime il focus è sempre rivolto ai due asset principali di questa classe di investimento: il petrolio e l’oro. Quali saranno le previsioni sui prezzi di gold e oil nella settimana dal 5 al 9 dicembre 2022?

A questa domanda proveremo a dare una risposta nel nostro articolo. Prima però di scendere nel dettaglio dell’argomento, vogliamo tranquillizzare i nostri lettori che già si stanno chiudendo se è possibile fare trading sul petrolio e sull’oro da una stessa piattaforma oppure se è invece necessario ricorrere a strumenti differenti. Niente paura perchè grazie a broker come ad esempio eToro si può fare trading attraverso i CFD su tantissime asset class differenti operando da un solo account.

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Previsioni settimanali petrolio (5-12 dicembre 2022)

Per quanto riguarda le previsioni settimanali sul prezzo del petrolio, è oramai assodato che il solo driver talmente potente da condizionare in modo deciso valore dell’oil è il posizionamento della Cina. Pechino p il maggior consumatore di petrolio al mondo e quindi le mosse di Xi Jinping finiscono col decidere tutto.

Stando alle ultime notizie in arrivo dalla Cina, dopo mesi di inasprimento nel nome della filosofia zero-covid, il presidente cinese avrebbe ammorbidito la sua politica di lockdown ad oltranza a causa delle forti proteste sociale che hanno interessato le città più produttive del paese.

I mercati, sempre attenti e sul pezzo, hanno reagito subito con il prezzo del petrolio (grafico in basso) che già alla fine della scorsa settimana aveva fatto segnare un forte slancio in avanti. Molto interessante notare (e questo particolare la curva lo mette in forte evidenza) il ritmo del recupero che è stato speculare a quello del crollo.

Dopo 4 giorni caratterizzati da un rialzo, però, le quotazioni petrolifere sono tornate a scendere e venerdì è stato un giorno rosso per l’oil. Nonostante la nota stonata dell’ultima di Ottava, però, il WTI, negoziato a New York, ha mandato in archivio la scorsa settimana con una progressione del 5 per cento mentre il brent sulla borsa di Londra è salito del 2 per cento. Ma i tori del petrolio sono rimasti delusi, in contrasto con il crollo del 19% del benchmark del greggio statunitense e del 16% dell’indicatore del greggio britannico nelle tre settimane precedenti.

Secondo alcuni analisti, è palese che quanto più la Cina sarà sotto pressione a causa del covid, tanto maggiori saranno gli effetti sul prezzo del petrolio. In base alle ultime previsioni sul tema, non è da escludere che Pechino possa fare i conti con un calo della domanda di petrolio di oltre 1 milione di barili al giorno rispetto ai livelli normali.

Per Amrita Sen, direttore della ricerca di Energy Aspects, l’import di greggio in Cina potrebbe registrare un calo sotto i 9 milioni di barili al giorno nel mese di gennaio. Le importazioni cinesi di petrolio sono arrivate ad un massimo di cinque mesi a 10,2 milioni di barili al giorno ad ottobre. Il rally è scattato dopo che il governo di Pechino ha aggiunto una quota di esportazione di carburante tentando così si contribuire a rilanciare l’economia. Sen, ragionando in termini previsionali, ha affermato che la sua view base è quella della conferma della politica zero covid per tutto l’inverno.

Anche secondo Ole Hansen, responsabile della strategia sulle materie prime di Saxo Bank, gli operatori sono sempre più concentrati sul solo catalizzatore in grado di fare la differenza: la domanda di petrolio da parte della Cina.

In questo contesto, ha quindi aggiunto Hansen, i trader sono stati sempre più costretti a modificare la loro prospettiva sul breve termine.

Dal punto di vista operativo, Dixit, chief technical strategist di SKCharting.com, ritiene che la sola speranza che è tori del petrolio hanno è quella di una chiusura positiva della settimana con incrocio rialzista sul grafico settimanale. Ciò lascerebbe aperto spazio a una nuova avanzata verso l’EMA a 50 mesi di 84,58 e la banda di Bollinger centrale mensile di 85,33 dollari. Per l’analista, in caso di forte accettazione al di sopra di queste zone di resistenza, ci potrebbe essere ulteriore slancio verso la prossima zona di rifornimento principale del WTI ossia la Middle Bollinger Band settimanale di 87 dollari.

Con l’inizio della nuova settimana, ha poi concluso l’esperto, il mancato superamento dei livelli di 83 e 85 dollari terrà il momentum basso. Viceversa, in caso di scenario ribassista, qualsiasi consolidamento al di sotto di 81 dollari non farà altro che incrementare le possibilità di un crollo verso 77 dollari a cui farebbe poi seguito un ribasso a 75 dollari.

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Previsioni settimanali oro (5-12 dicembre 2022)

E vediamo la seconda materia prima preferita da molti trader: l’oro. Lo scorso venerdì il gold si è contratto in area 1.700 dollari venerdì a seguito della pubblicazione del report mensile positivo sui posti di lavoro negli Stati Uniti (ancora una volta positivo). Successivamente i futures sull’oro sono tornare a 1.800 dollari grazie alla speculazione su un minore aumento dei tassi FED nelle prossime due settimane.

Secondo Ed Moya, analista della piattaforma di trading online OANDA, la quotazione oro ha registrato un bel rally dall’inizio di novembre e le prese di profitto potrebbero stabilirsi. Tuttavia un pullback significativo non sembra essere giustificato anche perchè l’economia sta rallentando e l’inflazione dovrebbe diminuire in modo graduale gettando così le premesse per una pausa nei rialzi dei tassi della Fed dopo il primo trimestre 2022.

Per Dixit il rapporto NFP di novembre stoppato l’avanzata dell’oro anche se i prezzi hanno testato con successo la SMA a 100 settimane di 1.800 dollari a causa del rimbalzo rialzista del mese precedente. Ora sono presenti alcuni segnali di divergenza sull’RSI (Relative Strength Index) giornaliero e su quello a 4 ore dell’oro spot. Se tale divergenza dovesse trovare ulteriore conferma con una chiusura giornaliera del prezzo dell’oro al di sotto di 1.790 dollari, non da escludere che anche nella settimana corrente le quotazioni del gold possano andare a breve termine verso 1.755 e 1.725 dollari. Nello scenario opposto, ha quindi concluso Dixit, nel caso in cui si dovesse verificare un accumulo di slancio nelle aree comprese tra 1.790 e 1.770 dollari, si potrebbe verificare un’estensione del rally anche fino a nuovi target a 1.815 dollari l’oncia prima e poi a 1.825 e quindi a 1.842 dollari.

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