Il prezzo dell’oro sta continuando la sua cavalcata aggiornando di frequente i suoi massimi storici. Il rally è oramai talmente duraturo che non sono pochi gli investitori che si interrogano sull‘opportunità di continuare ad investire in oro e se non è sia meglio il caso di alleggerire il posizionamento sul gold incrementando invece le posizioni sull’argento.
Il tema non è nuovo ma, di questi tempi, l’eterna disputa se è meglio investire in oro o in argento assume un significato ancora più profondo. Sono tanti i trader che fanno trading su entrambi i metalli preziosi sfruttando il rapporto di correlazione esistente tra i due e ricalibrando il posizionamento specifico (i famosi pesi) in base proprio alle dinamiche in atto. Queste operazioni sono accessibili a tutti anche perchè per investire in oro e in argento non è necessario comprare asset fisici ma si può tranquillamente operare con strumenti derivati come i CFD.
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Il rapporto di correlazione tra oro e argento
Oro e argento sono due metalli preziosi da sempre correlati tra loro. Anche nell’antichità, infatti, ad un tot di monete d’oro corrispondeva un quantitativo più ampio di monete d’argento.
Chi fa trading sui due metalli preziosi dovrebbe considerare che l’argento si muove come una sorta di moltiplicare delle prestazioni dell’oro. Le quotazioni dei due asset sono indipendenti tra loro, tuttavia i trend si manifestano in simultanea e quindi se il prezzo dell’oro tende a salire, allora anche quello dell’argento si muove nella stessa direzione mentre a ribassi delle quotazioni dell’oro corrisponde un calo anche di quelle del silver.
Ma non si tratta semplicemente di questo. “Moltiplicatore” sta a significare che l’argento spesso e volentieri finisce con il fare meglio dell’oro pur partendo dopo. Tutto ciò è evidentissimo nelle performance attuali dei due metalli preziosi. L’oro ha preso il largo arrivando a guadagnare il 27 per cento da inizio anno ma l’argento pur essendo arrivato dopo ha già messo in cassaforte il 32 per cento. Ecco un esempio concreto di “moltiplicatore”.
Meglio investire in argento nei prossimi mesi?
Ad occuparsi dell’eterna sfida oro/argento è stato Chris Mahoney, gestore del Jupiter Gold & Silver Fund. L’esperto ha affermato che mentre il rally dell’oro è finito su tutte le prime pagine dei giornali, quello dell’argento ha fatto poco clamore nonostante la sua consistenza. Eppure, ha proseguito Mahoney, è proprio l’argento ad offrire le migliori opportunità di investimento.
Vero è che il silver non è un metallo a cui le banche centrali guardano tanto (a differenza di quello che avviene con l’oro le cui quotazioni sono salite ai nuovi massimi storici anche al forte appetito dimostrato proprio dalle banche centrali di tutto il mondo), tuttavia può vantare molteplici utilizzi in ambito industriale che invece l’oro non ha.
In particolare negli ultimi anni c’è stato un boom dell’uso di argento in tutti i settori dove si implementa la transizione energetica a partire da quello dei circuiti fino ad arrivare a quello degli interruttori e dei motori. Si tratta di comparti che già usano l’argento in modo sempre più massiccio e che, stando alle stime, dovrebbero ulteriormente incrementare la loro domanda nei prossimi anni.
Secondo i dati di Bloomberg NEF solo nel 2024 saranno costruite 592 gigawatt di unità fotovoltaiche le quali avranno bisogno di qualcosa come 250 milioni di once d’argento ossia il 30 per cento dell’attuale offerta mondiale.
Proprio perchè l’argento non cresce solo per effetto dell’oro ma anche per la sua vocazione industriale, investire in argento può essere preferibile all’oro almeno nel lungo termine.
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L’argento ha potenziale di upside del 72%
Dopo aver spiegato perchè dal punto di vista dell’analisi fondamentale l’argento è da preferire all’oro, vediamo cosa dicono grafici e analisi tecnica. Sempre secondo Mahoney, l’attuale quotazione argento può essere un buon punto di ingresso al rialzo anche perchè, a differenza di quanto sta accadendo da mesi all’oro, il silver è ben lontano dai massimi storici. Se si assume proprio l’ATH come target, allora il valore dell’argento avrebbe un potenziale di upside di ben il 72 per cento!
Ovviamente si tratta di uno scenario del tutto ipotetico che richiederebbe tutta una serie di condizioni per potersi verificare. Ad ogni modo se pure nel lungo termine il valore del silver non dovesse crescere così tanto, comunque il suo potenziale sarebbe superiore all’oro che, essendo già ai massimi, possiede un potenziale di upside molto stretto.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, poi, l’area compresa tra i 32 e 32,50 dollari è una resistenza molto forte per l’argento come messo in evidenza da Maurizio Mazziero in una intervista su Morningstar. Per l’esperto se la fase bullish dell’argento dovesse proseguire ancora, non è da escludere che i prezzi possano arrivare nell’area dei 35 dollari ossia ai massimi dal lontano 2012. Va sempre però tenuto conto dello scenario avverso ossia dalla possibilità che il metallo possa ritracciare. In caso di trend al ribasso, comprensibile anche dal punto di vista tecnico, centrale sarebbe la tenuta dei livelli attuali perchè una loro violazione potrebbe portare il prezzo dell’argento verso i 28 dollari.
A prescindere da quale sia lo scenario evolutivo dell’argento, comunque ci si può attendere una discreta volatilità nei prossimi mesi. Una situazione ideale per fare trading su questo metallo attraverso i CFD. Questi strumenti di tipo derivato sono disponibili sia sulle piattaforme di broker come eToro e come IQ Option che su quelle di banche come Fineco.
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