Il prezzo del petrolio WTI apre la nuova settimana in area 80 dollari, le confermandosi sui livelli raggiunti nell’Ottava che ha preceduto Pasqua.
Le quotazioni del greggio continuano ad essere sostenute dalla decisione dell’OPEC+ di procedere ad un robusto taglio della produzione. Chi si attendeva un ritracciamento è stato deluso ma al tempo stesso è rimasto male anche chi prevedeva un ulteriore allungo. Risultato: gli 80 dollari al barile confermano di essere un livello enigmatico. Può essere un target ma potrebbe essere anche una rampa di lancio verso nuovi rally.
In questo articolo non analizzeremo in dettaglio le previsioni petrolio 2023 (aggiornate dopo la mossa dell’OPEC) ma ci occuperemo invece di analisi tecnica. Obiettivo è quello di fornire degli strumenti pratici per poter investire sul petrolio in questa fase particolare.
Prima di scendere nel dettaglio, ricordiamo ai nostri lettori che per fare trading sul greggio non è ovviamente necessario comprare barili veri. Ci sono tanti strumenti derivati come ad esempio i CFD (Contratti per Differenza) grazie ai quali è possibile speculare sulle variazioni di prezzo del petrolio senza possedere il sottostante.
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Perchè l’OPEC ha tagliato la produzione di petrolio
Non è possibile fare analisi tecnica sulle prospettive del petrolio in questa fase particolare se prima non si hanno ben presenti quelle che sono state le ragioni alla base della mossa inattesa dell’OPEC.
Lasciando perdere degli elementi contingenti, è ovvio che il cartello dei paesi produttori, sempre più guidato dall’Arabia Saudita, sia molto più vicino alla Russia che all’Occidente. La decisione di tagliare la produzione è stata vista come un tentativo di mettere in difficoltà gli Usa anche se, alla fine, sarà l’Europa a pagare il prezzo più alto.
Gli Stati Uniti e gli altri paesi occidentali puntano a contenere il prezzo del petrolio per riuscire così a non rendere ancora più marcata la corsa dell’inflazione. Un rialzo della quotazione petrolio in questa fase potrebbe significare rendere inutili gli sforzi che sono stati fino ad ora compiuti dalla banca Centrale Europea e dalla Federal Reserve per arginare la corsa dell’inflazione. Al tempo stesso tenere i prezzi bassi, dal punto di vista occidentale, significa impedire alla Russia di rafforzarsi economicamente costringendola a ripensare la sua strategia militare contro l’Ucraina (ma su questo punto sono oramai in tanti ad avere dei dubbi visto che Mosca sembra essersi attrezzata ad una guerra di lunga durata contro Kiev).
Prezzo petrolio WTI analisi tecnica dopo mosse OPEC
Secondo alcuni esperti il livello attuale dei prezzi del petrolio non ingloba completamente il taglio della produzione deciso dai paesi dell’OPEC. Questo significherebbe solo una cosa: le quotazioni del WTI sono destinate a salire ancora nelle prossime settimane. Non si può dire che questa ipotesi sia giusta o sbagliata. In realtà è necessario tenere in considerazione anche altri fattori come ad esempio il rally dell’inflazione oppure le novità sulla crisi bancaria per capire quello che può ancora accadere.
Una sola cosa è certa: se l’Occidente dovesse finire in recessione, allora i tagli alla produzione imposti dall’OPEC+ non avrebbero alcun effetto poichè anche la domanda di greggio calerebbe. Tutte le opzioni restano quindi sul tavolo.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, il quadro del WTI era già in deciso miglioramento anche prima della notizia del taglio alla produzione da parte dell’OPEC+. C’era la convinzione che solo il breakout di area 74 dollari avrebbe portato ad un miglioramento della view sul petrolio WTI.
Lo scorso giovedì, il future WTI è stato in grado di agganciare questo livello creando così le condizioni per ingressi long.
Con il WTI a oltre 80 dollari al barile, i trader che ancora non sono entrati sul mercati potrebbero avere delle difficoltà per riuscire a trovare punti di ingresso long. C’è il rischio che ci possa essere un riassorbimento dell’eccesso. Al tempo stesso, però, non sembrano essere tanti appigli neppure per impostare una strategia di tipo short trading visto che il rally rialzista potrebbe anche ripartire dagli attuali livelli.
E quindi come investire usando l’analisi tecnica sul petrolio?
Vanno distinti vari casi.
Nella situazione in cui ci dovesse essere uno storno dai livelli attuali, allora ci potrebbe essere una prima reazione in area 77.50. Tuttavia solo se il WTI dovesse tornare a quota 75 dollari si potrebbero creare le condizioni per un ingresso long.
Nel caso in cui le quotazioni del WTI dovessero salire ancora fino a 83.40 al barile (livello massimo dall’1 dicembre), un eventuale rialzo sopra questo livello comporterebbe la violazione dell’estremo opposto dell’area di trading range che aveva contenuto il trend almeno fino a tre settimane fa. Una evoluzione simile comporterebbe l’attivazione di numerosi stop loss legati alle posizioni short sul petrolio.
In questa situazione, i valori dei WTI si potrebbero anche spingere fino a quota 90 dollari al barile.
Insomma gli 80 dollari attuali del WTI possono essere l’obiettivo ultimo (almeno per questo periodo) oppure un trampolino di lancio per apprezzamenti ulteriori.
In entrambi i casi è possibile speculare con il broker eToro che, lo ricordiamo, richiede solo un deposito di 50 dollari per iniziare ad operare.
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