Nella giornata di oggi la quotazione petrolio un lieve arretramento dopo il ribasso di ieri che ha messo fine ad una scia rialzista durata tre sessioni. Più nel dettaglio, il WTI e il Brent segnano un calo rispettivamente dello 0,74 per cento e dello 0,49 per cento.
Il nuovo segno rosso che colora il greggio è da attribuire ai dati migliori del previsto arrivati dal mercato del lavoro Usa. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti si sono attestate a 219.000 unità, un dato inferiore alle aspettative di 223.000 e leggermente più basso rispetto alla lettura precedente di 220.000 unità. Proprio questo market mover ha spinto i prezzi del greggio in una fase di correzione. La resilienza del mercato del lavoro ha generato un clima di incertezza in merito a quello che sarà il ritmo dei tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve nel 2025.
I dati di ieri sulle richieste settimanali di sussidi seguono una serie di indicatori positivi sul mercato del lavoro diffusi questo mese, accompagnati da commenti prudenti della FED. Questo mix di fattori ha alimentato le preoccupazioni su un possibile rallentamento dei tagli ai tassi nel 2024.
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Prospettive per il prossimo anno
Secondo Samer Hasn, Senior Market Analyst at XS.com con l’avvicinarsi del nuovo anno, affinché i prezzi del petrolio possano superare l’attuale view negativa legata a un contesto di tassi elevati a lungo termine, sarà necessario un flusso costante di dati economici positivi che dimostrino la capacità di adattamento a costi di finanziamento più elevati.
Il 2024 porterà anche una serie di sfide per il mercato petrolifero statunitense, tra cui un aumento della produzione di greggio, grazie alla possibile attenuazione delle restrizioni normative sull’estrazione e delle politiche che promuovono la transizione verso fonti di energia pulita. Inoltre, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe influenzare significativamente il panorama energetico.
Per contrastare le pressioni derivanti dall’aumento dell’offerta, sarà cruciale osservare l’impatto delle misure di sostegno economico del governo cinese volte a stimolare la crescita, incoraggiando il consumo interno e gli investimenti. Inoltre, un accordo commerciale favorevole tra Cina e Stati Uniti allevierebbe le tensioni sui mercati petroliferi. Viceversa una escalation della guerra commerciale danneggerebbe le esportazioni cinesi, che attualmente rappresentano il principale motore di crescita, dato il debole livello della domanda interna. In tal caso l’impatto sulle quotazioni petrolifere sarebbe negativo.
Considerazioni tecniche a breve termine
Nel breve periodo, anche fattori di tipo tecnico hanno contribuito alla correzione del prezzo del petrolio osservata ieri. I dati sulle richieste di disoccupazione hanno coinciso con il raggiungimento, da parte dei prezzi del greggio, della linea di resistenza dinamica estesa da ottobre scorso. Il quadro tecnico suggerisce una probabile continuazione della correzione, con un possibile obiettivo fissato al livello di 72,63 dollari per il West Texas Intermediate.
Rimarrà cruciale monitorare l’evoluzione dei dati economici e delle politiche governative nel 2025 per comprendere meglio la direzione futura dei prezzi del petrolio.
Una cosa è certa: nei prossimi mesi tutti i fattori cui si è fatto cenno in questo articolo andranno a condizionare l’andamento delle quotazioni petrolifere. Per sfruttare la dinamicità di questo asset si può operare con strumenti di tipo derivato come i CFD. I Contratti per Differenza sul petrolio permettono di operare a leva sia al rialzo (long) che al ribasso (short) amplificando la portata dell’investimento (sale anche il livello di rischio).
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