Nel 2024, Palantir Technologies ha dominato l’S&P 500, con un’impressionante crescita del 283% dall’inizio dell’anno. Questa performance è stata trainata dall’aumento dei ricavi dell’azienda e dalla sua forte presenza nel settore dell’intelligenza artificiale (AI). Tuttavia, nonostante il successo di Palantir, alcuni investitori di Wall Street hanno iniziato a diversificare, spostando il loro interesse verso il settore delle criptovalute, in particolare verso il iShares Bitcoin Trust (IBIT), un fondo indicizzato che segue il prezzo del Bitcoin.
Le scelte strategiche dei gestori di hedge fund
Diversi gestori di hedge fund hanno ridotto drasticamente le loro posizioni in Palantir per incrementare gli investimenti nell’iShares Bitcoin Trust:
- Israel Englander, di Millennium Management, ha venduto 4,4 milioni di azioni Palantir, riducendo la sua posizione del 90%. Ha poi acquistato 12,6 milioni di azioni dell’iShares Bitcoin Trust, incrementando del 116% la sua esposizione.
- Steven Schonfeld, di Schonfeld Strategic Advisors, ha liquidato completamente le sue 60.384 azioni di Palantir, mentre ha aumentato del 30% la sua posizione nell’iShares Bitcoin Trust con 1,2 milioni di nuove azioni.
- Jeff Yass, di Susquehanna International, ha ridotto del 28% la sua quota in Palantir vendendo 277.273 azioni e ha incrementato la sua partecipazione nell’iShares Bitcoin Trust del 563%, acquistando 1,8 milioni di azioni.
Particolarmente rilevante è la mossa di Israel Englander, che gestisce il secondo hedge fund più redditizio della storia, secondo LCH Investment. Oggi, l’iShares Bitcoin Trust rappresenta una delle prime dieci posizioni nel suo portafoglio.
Previsioni ottimistiche per Bitcoin
L’interesse verso Bitcoin non significa necessariamente abbandonare le azioni legate all’intelligenza artificiale, ma piuttosto un invito a diversificare i portafogli. Bitcoin ha raddoppiato il suo valore nel 2024 e molti esperti prevedono un ulteriore aumento nel lungo termine.
Negli ultimi mesi, Bitcoin ha registrato un aumento del 35%, alimentato dall’entusiasmo per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. La vittoria di Donald Trump e il controllo repubblicano del Congresso hanno generato speculazioni su possibili politiche favorevoli alle criptovalute, come la creazione di una riserva strategica di Bitcoin.
Anche i nuovi ETF spot su Bitcoin potrebbero spingere la domanda. Gli analisti sono particolarmente ottimisti:
- Gautam Chhugani di Bernstein prevede che Bitcoin raggiungerà 1 milione di dollari entro il 2033, con un potenziale aumento del 1.000% rispetto al prezzo attuale.
- Cathie Wood, CEO di Ark Invest, stima un valore di 3,8 milioni di dollari entro il 2030, pari a un incremento del 4.100%.
- Michael Saylor, presidente esecutivo di MicroStrategy, ipotizza un range tra 3 milioni e 49 milioni di dollari entro il 2045, con un aumento che potrebbe arrivare al 54.300%.
Queste previsioni sono ambiziose e vanno prese con cautela. Tuttavia, l’introduzione degli ETF spot ha già dato una spinta significativa al mercato.
Perché gli ETF spot su Bitcoin sono rivoluzionari
Gli ETF spot su Bitcoin rappresentano una svolta importante per il mercato. Permettono di investire in Bitcoin senza passare da piattaforme di scambio di criptovalute, spesso costose e complesse. Inoltre, migliorano la percezione di sicurezza di questa asset class tra gli investitori al dettaglio e istituzionali.
Secondo un sondaggio di Pew Research, il 63% degli americani nutre dubbi sulla sicurezza delle criptovalute. Gli ETF spot, offrendo un’opzione più tradizionale, potrebbero attrarre un maggior numero di investitori.
Per gli investitori istituzionali, che gestiscono circa 120 trilioni di dollari in asset, anche una piccola allocazione in Bitcoin potrebbe portare a una crescita esponenziale del prezzo. Cathie Wood stima che un’allocazione del 5% farebbe salire il valore di Bitcoin a 3,8 milioni di dollari.
Gli ETF spot hanno già segnato record significativi: il lancio dell’iShares Bitcoin Trust è stato il più rapido nella storia degli ETF, raggiungendo 10 miliardi di dollari di asset gestiti in tempi record, secondo il Wall Street Journal.
Bitcoin: opportunità e rischi
Nonostante le prospettive promettenti, Bitcoin rimane un asset volatile. Negli ultimi dieci anni, ha subito cali superiori al 30% rispetto ai suoi massimi storici almeno sei volte, con periodi di recupero spesso superiori a un anno. Chi investe in Bitcoin o negli ETF spot dovrebbe essere consapevole dei rischi e preparato a tollerare una certa volatilità.
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In conclusione, mentre Palantir continua a brillare nell’economia dell’intelligenza artificiale, Bitcoin si conferma una valida alternativa per la diversificazione del portafoglio, con il potenziale di rendimenti significativi nel lungo termine. Tuttavia, gli investitori dovrebbero sempre approcciare questo mercato con una strategia ponderata e una visione di lungo periodo.
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