I trader stanno letteralmente impazzendo per le materie prime. Fomentati da prezzi delle commodity in continuo rialzo (il discorso vale un pò per tutti gli asset, dall’oro al rame passando per il cacao), tantissimi investitori hanno iniziato a puntare su questo mercato.
Come sempre accade in situazioni che sono caratterizzate da forte euforia, anche chi prima di ora non aveva mai inserito alcuna materia prima nel suo portafoglio di investimento, ha iniziato a farlo attratto dalla possibilità di riuscire ad ottenere dei facili guadagni. Il punto è che l’eccesso di ottimismo porta sempre a perdere di vista quella è la realtà. E allora sarebbe il caso di ricordare che i guadagni facili nel trading online non esistono e che anche la view, oggi dominante, per la quale i prezzi sono destinati a salire all’infinito è da prendere con le pinze.
Questo è ciò che suggerisce la storia. Già in passato, infatti, ci sono state tante fasi profondamente rialziste per le materie prime. Lo schema è sempre stato il solito: per uno o due anni ecco che le commodity sono diventate la classe di attivi più performante, ma al termine di questo corso temporale ecco che puntualmente è arrivata l’inversione dei prezzi che ha portato la prestazione delle materie prime a diventare la peggiore.
Insomma nel bene e nel male, le commodity con il loro stile inconfondibile, sono state le protagoniste dei mercati globali. Nei decenni passati ci sono sempre stati degli impressionanti rally seguiti poi da altrettanto stupefacenti crolli.
Questa spiccata volatilità viene sfruttata dai trader più intraprendenti per puntare alla massimizzazione del loro profitto. Ciò è possibile anche grazie alla facilità di accesso agli strumenti derivati con cui oggi è possibile investire in materie prime. I CFD – contratti per differenza, ad esempio, consentono di speculare sui prezzi delle commodity sia al rialzo che al ribasso e senza possesso del sottostante. In più grazie all’effetto leva è anche possibile moltiplicare la portata dell’investimento (anche se parallelamente aumentano anche i rischi). Quando si parla di trading CFD sulle materie prime il pensiero va sempre ad i broker (corretto) ma in realtà, a garanzia di maggiore affidabilità, c’è anche una banca italiana come Fineco che permette di fare tradare con i CFD sulle commodity.
Parleremo della proposta di Fineco sulle materie prime nell’ultimo paragrafo di questo articolo. Adesso concentriamoci sulle ragioni per cui le materie prime sono storicamente caratterizzate da forti fasi di rialzo seguite da crolli spesso violenti.
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I cicli delle materie prime: dai rally ai crolli
Si parla di ciclo di una materia prima per definire il lasso di tempo compreso tra l’inizio di un rally e il termine di un crollo. La domanda è come mai le commodity si caratterizzano per questa periodicità?
Iniziamo col dire che l’aumento dei prezzi che si verifica all’inizio di ogni ciclo delle materie prime è causato dall’improvviso aumento della domanda che supera di gran lunga l’offerta. Una situazione di questo tipo è particolarmente evidente nel caso del succo d’arancia. All’inizio, un evento avverso come una siccità o un’infestazione può devastare i raccolti, riducendo drasticamente l’offerta di arance. Se in questo contesto la domanda di succo d’arancia resta alta, ecco che l’offerta viene superata determinando un boom dei prezzi.
Captando questa situazione, gli speculatori iniziano a fare offerte al rialzo sui contratti future del succo d’arancia che provocano un ulteriore aumento dei prezzi. A questo il circolo vizioso è già creato: più il prezzo aumenta, più speculatori entrano nel mercato acquistando contratti future, facendo lievitare ancora di più i prezzi.
Intanto anche gli agricoltori entrano in azione. Notando che i prezzi del succo di arancia sono saliti anche chi fino ad allora produceva limoni, passa alle arance. Si crea quindi un aumento della produzione che causa un surplus di arance sul mercato. Siamo ad una snodo decisivo del ciclo del prezzo delle arance: l’offerta supera la domanda e i prezzi iniziano a calare. I produttori, come sempre, ne subiscono le conseguenze e vendono a prezzi più bassi per evitare di essere fuori dal mercato. Di nuovo entrano in gioco gli speculatori che, notando il calo dei prezzi, iniziano a vendere i loro contratti future, contribuendo ulteriormente alla diminuzione dei prezzi. Nuovamente si crea un circolo vizioso ma di segno opposto rispetto al primo: altri speculatori prendono posizioni corte sui contratti future delle arance e ciò causa una accelerazione del crollo dei prezzi.
Il crollo dei prezzi delle arance rende non più conveniente coltivare questo frutto e di conseguenza i produttori non possono far altro che ripiegare su altre culture alternative. Questo spostamento di massa determina la riduzione nella produzione di arance. Il calo è il segnale che un nuovo ciclo sta per iniziare: con la flessione della quantità di merce sul mercato, a parità di domanda, si creano le condizioni adatte per una risalita dei prezzi.
In questo esempio abbiamo preso come punto di riferimento una commodity semplice come l’arancia proprio per consentire ai lettori di comprendere cosa sono i cicli delle materie prime. Lo stesso ragionamento, però, può essere esteso a qualsiasi altra commodity più complessa come l’oro. La situazione non cambierebbe e sempre ci sarebbero fasi di forte rialzo dei prezzi e, a seguire, momenti di altrettanto forte flessione.
La correlazione tra materie prime e inflazione
Tra le tante variabili che caratterizzano l’andamento dei prezzi delle materie prime c’è l’inflazione. Senza dilungarci troppo è evidente che quando i prezzi delle commodity aumentano, inevitabilmente il costo di beni e servizi cresce proprio a causa dell’aumento dei costi dei fattori produttivi. Il meccanismo, però, non è illimitato perchè arriverà un certo prezzo che i consumatori giudicheranno troppo alto.
A questo prezzo i consumatori non saranno più disposti ad effettuare l’acquisto. La conseguenza di un aumento dei prezzi è quindi una diminuzione della domanda ma proprio la minore domanda, dal canto suo, porta ad un calo dei prezzi o addirittura alla disinflazione.
E’ proprio per questa ragione che l’eccesso di euforia sulle materie prime in atto da mesi non porterà a niente di buono. C’è troppo entusiasmo in circolazione e si dimentica che le commodity descrivono cicli e non infinite rette al rialzo. La storia insegna che tutte le materie prime, per loro stessa struttura, sono si capaci di generare entusiasmanti rialzi ma a seguire poi ci sono sempre meno entusiasmanti crolli. E del resto a volte si dimentica che sono proprio le commodity ad avere guidato le fasi di flessione e recessione del mercato.
Come investire in materie prime come Fineco
I trader con esperienza sanno bene che la volatilità è sempre un’occasione da sfruttare in ottica profitto. Il migliore strumento per farlo è attraverso i CFD. Un’alternativa meno rischiosa sono gli ETF sulle singole materie prime o sulle commodity in generale. Si tratta di strumenti molti diversi tra loro che è possibile trovare su un’unica piattaforma come quella di Fineco (qui la recensione).
La celebre banca italiana (le azioni FinecoBank sono quotate sul Ftse Mib) offre oggi la migliore piattaforma di trading tra quelle delle banche mettendo a disposizione degli investitori due diversi tipi di conto: quello standard che comprende i servizi bancari e quelli di trading e poi il conto solo trading di Fineco senza costi fissi che è l’ideale per i trader alle prime armi.
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Tornando alle nostre materie prime, con la piattaforma Fineco è possibile investire in commodity con due strumenti molti diversi tra loro:
- CFD: zero commissioni, solo spread, e possibilità di moltiplicare i risultati fino a 28 volte grazie alla leva finanziaria (per maggiori informazioni: come funzionano i CFD Fineco).
- ETF: possibilità di investire in indici o settori, anche con un piano di accumulo automatico. In più Fineco propone una vasta selezione di ETF a zero commissioni. Sulla piattaforma sono disponibili ETF tematici e di settore ma anche ETC e ETN (per maggiori informazioni: come funzionano gli ETF Fineco).
Buon trading sulle materie prime a tutti!
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