Un laptop mostra un grafico

Quali sono le prospettive di medio termine per i metalli preziosi? Come si muoveranno i prezzi di oro, argento e platino nel futuro prossimo? Come i nostri lettori avranno giù intuito in questo articolo parleremo di previsioni sulle quotazioni dei tre importanti metalli preziosi presenti sul mercato.

Punto di partenza della nostra analisi sono le performance messe a segno da oro, platino e argento nel mese di settembre. Contrariamente alle attese ottimistiche (frutto della convinzione per la quale la forte incertezza presente sui mercati avrebbe spinto gli investitori verso i beni rifugio), lo scorso mese non è stato affatto brillante per oro, argento e platino. Sia pure in misura differente, tutti e tre questi metalli preziosi hanno dovuto fare i conti con una pronunciata volatilità. I movimenti di prezzo sono stati marcati e questa situazione, anche da un punto di vista psicologico, non ha fatto altro che favorire l’incertezza degli operatori.

Detto ciò, non è però da escludere che la fase più critica del settore dei metalli preziosi sia alle spalle. In poche parole, oro, argento e platino potrebbero aver finalmente toccato i minimi di ciclo. E cosa succede dopo che viene raggiunto questo traguardo? L’analisi tecnica insegna che una volta toccati i minimi di ciclo, i prezzi possono ripartire. Sarà davvero così? Per rispondere a questa domanda è necessario andare ad analizzare le previsioni specifiche di oro, argento e platino.

Secondo il CEO di Genesis Gold Group Jonathan Rose, il dinamismo che il mercato dei metalli preziosi ha evidenziato a inizio anno può essere messo in relazione con il deprezzamento del dollaro USA, l’andamento dell’inflazione e le altre politiche monetarie del governo federale.

Secondo il manager, è evidente che la spesa pubblica rappresenta un problema per l’economia americana e che se il governo federale non dovesse pagare i suoi debiti, ci sarebbero gravi ricadute sulla fiducia degli investitori nei confronti del dollaro Usa.

Prima di affrontare questo aspetto, ricordiamo ai lettori che oggi è possibile investire sull’andamento dei prezzi dei più importanti metalli preziosi grazie ad uno strumento derivato come i CFD che replica l’andamento del sottostante. Grazie ai Contratti per Differenza si può speculare sulle differenze di prezzo senza possedere l’asset fisico (quindi senza possedere oro, argento o platino). Un broker che permette di fare CFD Trading sui metalli è eToro. Citiamo questa piattaforma perchè mette sempre a disposizione la demo gratuita da 100 mila euro per imparare ad operare senza rischi.

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Prezzo Oro previsioni 2023: ecco cosa attendersi

L’oro è per forza di cose il primo metallo prezioso che andiamo ad analizzare. Come si può vedere dal grafico in basso, la quotazione oro ha raggiunto nel mese di settembre quasi 1600 dollari l’oncia a causa di un sentiment fortemente ribassista. All’inizio di ottobre, però, i prezzi sono risaliti a 1730 dollari. Il forte recupero messo a segno dal metallo giallo è stato sostenuto da due fattori: la decisione della Banca d’Inghilterra di acquistare obbligazioni per contrastare il ella Banca d’Inghilterra dopo il crollo della sterlina e il ribasso di quasi 30 punti base dei rendimenti dei Tips americani.

Il 2022 dell’oro si è chiuso sopra quota 1800 dollari l’oncia. Secondo Avi Gilburt, fondatore di ElliottWaveTrader.net, nel corso del 2023 le quotazioni dell’oro di potrebbero portare saldamente al di sopra dei 2000 dollari per oncia. L’esperto ricorda come adesso ci sono gli elementi giusti per poter prendere in considerazione la possibilità di un imminente rally del gold a 2100 dollari per oncia. Infatti ad agosto 2020 si è arrivati al massimo della terza ondata e da quel momento, fino a quando non si è raggiunto il minimo all’inizio di novembre 2022, si è verificato consolidamento di due anni in una quarta ondata.

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Attualmente, secondo l’analista, il gold si sta preparando ad una forte risalita che ci dovrebbe essere proprio nel 2022 nel corso della quinta ondata. Gilburt ha quindi rammentato come, storicamente, la quinta ondata sia sempre stata abbastanza potente tanto che non è da escludere che i prezzi possano essere parabolici.

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Le stime sull’andamento dell’oro nel 2023 sono molto divergenti tra loro. Per avere uno sguardo più di insieme consigliamo la lettura del post sulle previsioni oro 2023.

Prezzo Argento previsioni 2023: le prospettive aggiornate

Passiamo adesso all’argento (qui una guida teorica su questo metallo). Quali sono le previsioni di medio termine su questo metallo? Tanto per iniziare tra i vari metalli, il silver è quello che ha registrato la performance migliore a settembre. Il suo prezzo è infatti cresciuto da meno di 18 dollari a 21 dollari l’oncia. Ad ottobre, però, anche le quotazioni dell’argento hanno iniziato a soffrire.

Secondo Union Bancaire Privée, l’aumento registrato a settembre è intimamente connesso a quello dell’oro. Per gli analisti, inoltre, “la prospettiva di un plateau nel tasso dei Fed funds e di un apparente rallentamento dei rialzi dei tassi nelle economie avanzate è stato un elemento costruttivo per i metalli preziosi”.

A condizionare le previsioni del prezzo dell’argento per i prossimi mesi sarà l’andamento dei rendimenti reali Usa. Se essi hanno raggiunto il picco, allora le probabilità che il prezzo del silver possa calare ancora si ridurranno.

Sempre secondo Avi Gilburt le quotazioni dell’argento potrebbero addirittura raddoppiare  facilmente raddoppiare andando oltre i 40 dollari per oncia per poi percorrere il sentiero che potrebbe portare i valori anche ai 50 dollari per oncia (massimo storico).

Il silver, ha affermato l’esperto, si sta preparando a tenere il rally della terza e quinta onda. L’exploit potrebbe avvenire in un arco di tempo di un anno massimo un anno e mezzo. Non è da escludere che l’argento possa replicare quanto avvenuto nel lontano 2010-2011. Allora, graficamente, l’argento diede vita ad una parabola.

Secondo l’analista rispetto agli altri metalli preziosi, l’argento, nel corso degli anni passati, ha sofferto tanto e quindi ha più terreno da recuperare. Gilburt ha confidato che la sua previsione 2023 sull’argento vede un pullback verso area 21 – 22 dollari. Successivamente il metallo potrebbe gettare le basi per il prossimo grande rally che, nel lungo termine, potrebbe culminare nell’aggancio di 50 dollari per oncia (anche se per raggiungere questo obiettivo ci potrebbero volere degli anni). Restando su archi temporali più brevi, l’analista vede il prezzo dell’argento raddoppiare nel 2023 o al massimo nella prima metà del 2024.

Secondo Greg Harmon, fondatore di Dragonfly Capital, non è da escludere che l’argento possa consolidare il rally in atto ad inizio 2023 soprattutto dopo il raggiungimento a settembre del bottom al minimo di due anni a quota 17,65 dollari.

L’esperto ha messo in evidenza come i future dell’argento abbiano trovato resistenza in un’area grafica compresa tra 24 e 25 dollari ma allo stesso tempo hanno trovato una significativa barriera a quota 26 dollari. Premesso questo, nel caso in cui i prezzi dovessero superare quota 30 dollari, l’obiettivo di lungo termine del silver diventerebbe quota 40 dollari. Lo stesso Harmon ha anche affermato che l’argento ha molto slancio e che se dovesse arrivare a quota 30 dollari, non ci sarebbero ostacoli per salire su livelli ancora più alti.

Dal punto di vista del fondamentali, l’argento potrebbe trovare supporto nella decisione della Cina di allenare le restrizioni anticovid dopo anni di politiche ultrarigorose in materia.

In merito alla posizione della Cina, Capital.com ritiene che possa esserci un’impennata dell’attività economica proprio quando Pechino lascerà perdere la politica covid zero e ciò determinerà un “aumento della domanda di argento per i pannelli solari, di cui la Cina detiene ancora la stragrande maggioranza”.

Ricordiamo che il silver è un elemento chiave per la produzione di pannelli solari visto che in ogni “pezzo” sono usati circa 20 grammi di argento. Il ragionamento è semplice: se la Cina torna ad aprirsi lasciando perdere la politica covid nullo, la produzione di panelli solari riparte e quindi anche la domanda di argento.

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Premesso questo, quali sono i livelli di forza e debolezza che il secondo metallo prezioso più importante si troverà subito ad affrontare?

Secondo Kumar Dixit, responsabile delle strategie tecniche di SKCharting.com, i prezzi potrebbero far saltare l’attuale resistenza a 24,55 dollari se dovessero restare sopra la chiusura di dicembre a quota 23,96 dollari. Affinchè il trend positivo di inizio anno possa proseguire, però, i tori dovranno difendere quota 23,10 dollari. Nel caso in cui questo livello dovesse essere rotto al ribasso ci sarebbero altri cali verso la media mobile esponenziale su 50 settimane di 21,85 dollari. Quindi fino a quando il silver continuerà ad essere intrappolato in area 24,57 – 23,11 dollari, ci sarà molta incertezza.

Un altro punto di vista interessante è quello di Kitco News secondo cui il prezzo dell’argento potrebbe salire di oltre il 50 per cento entro il 2023 attestandosi a quota 38 dollari l’oncia.

Sempre secondo il già citato Rose, il mercato dell’argento è decisamente più piccolo rispetto a quello dell’oro e di conseguenza presenta una minore liquidità di mercato.

Tuttavia la forte applicazione dell’argento nell’industria potrebbe portare a colmare il divario proprio nel 2023 soprattutto grazie al ruolo del settore automobilistico.

Secondo l’analista, gli investitori stanno considerando un tetto dell’argento più alto rispetto alle quotazioni attuali e questo a causa proprio del potenziale industriale del metallo ma anche a causa del suo uso chimico come catalizzatore e conduttore agli interruttori elettrici e ai pannelli solari”.

Rose ha quindi aggiunto che la domanda di argento è arrivata al livello livello più alto negli ultimi 12 mesi e che la combinazione tra uso industriale e bene rifugio rappresenta un valido catalizzatore per tutto il nuovo anno.

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Prezzo Platino previsioni deboli sul medio termine

Ultimo metallo prezioso che passiamo in rassegna in questo post è il platino. La decisione di trattare alla fine il platino non è casuale: questo asset a settembre sceso ai minimi a quota di 830 dollari/oncia.Da inizio ottobre si è attivato un rialzo ma la situazione grafica non è edificante.

In questo contesto le previsioni di medio termine sul platino restano deboli anche perchè il settore manifatturiero globale continua ad essere molto fragile come hanno evidenziato i Pmi manifatturieri ma anche le previsioni sui nuovi ordini. Secondo UBP è difficile ipotizzare che il prezzo del platino possa salire in area 1000 dollari nel medio termine. Sul lungo periodo, invece, (andiamo quindi alle previsioni 2023) un allungo non da escludere grazie anche ai livelli di offerta più contenuti. Vedremo.

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