Come si muoveranno i prezzi delle materie prime nei primi mesi del nuovo anno? Quali saranno le migliori materie prime 2023?
Con la tensione geopolitica alle stelle, il rialzo inarrestabile dell’inflazione e un rischio recessione che è sempre più concreto, fare previsioni di medio termine sui prezzi delle materie prime più importanti (oro, petrolio, ferro, rame, argento e platino) non è semplice. Allo stesso tempo, però, avere un’idea dei target che che le quotazioni delle commodities potrebbero raggiungere diventa fondamentale per impostare la propria strategia trading.
Ad occuparsi del tema sono stati gli analisti di Deutsche Bank. Secondo l’esperto Liam Fitzpatrick i prezzi, esclusi quelli dell’energia, dovrebbero raggiungere un floor nel primo semestre del prossimo anno contrariamente a quanto in precedenza indicato (ovvero nel terzo trimestre del 2023). Per l’analista dovrebbero essere due i fattori alla base del raggiungimento del floor: la ripresa sostenuta del settore edile cinese e il raggiungimento del picco da parte del dollaro Usa.
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In generale, ha quindi aggiunto l’analista, è evidente che l’incertezza sia destinata a restare alta ma, al tempo stesso, c’è l’evidenza che l’offerta sia strutturalmente molto ristretta. Liam Fitzpatrick si è detto inoltre convinto che la produzione globale sia alle prese con una serie di nodi: gli alti costi energetici, i permessi, le condizioni meteorologiche, sono tutti fattori che hanno reso debole l’offerta nel corso di questo ciclo. La conclusione di Fitzpatrick è la seguente: nel momento in cui ciclo globale si dovesse riprendere allora il mercato dovrà fare i conti con scorte basse e con un’offerta molto risicata. In questo contesto i prezzi delle materie prime potrebbero riprendere la loro ascesa verso livelli che l’analista tedesco definisce interessanti.
Una situazione favorevole da punto di vista dei trader. Questi ultimi possono fare trading sui prezzi di tante materie prime attraverso i CFD. Tra l’altro, scegliendo il broker eToro, è possibile avere subito la demo gratuita da 100 mila euro per imparare a fare CFD trading su molte commodities senza correre il rischio di perdere soldi veri.
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Prezzo rame previsioni 2023: i target
La prima materia prima di cui si sono occupati gli analisti di Deutsche Bank nel loro report è stato il rame. Secondo gli esperti lo stimolo infrastrutturale cinese dovrebbe spingere i prezzi nel quarto trimestre 2022 fino a quota 7.800 dollari contro i 7.824 attuali. Tuttavia una crescita globale più debole nel corso del 2023 potrebbe spingere al ribasso i prezzi il prossimo anno. Non è da escludere che nel 2024/2025 possano anche emergere deficit strutturali sostenuti con il rame dovrà fare i conti.
>>>Consulta il grafico sulla Quotazione rame
Il rame è un metallo legato soprattutto all’attività industriale e di conseguenza risente molto delle voci di recessione. Come evidenziato dall’andamento tenuto a gennaio il rame è entrato nel primo trimestre del 2023 con un tono positivo registrando una aumento di circa il 10 per cento.
Ci sono una serie di fattori che supportano la possibilità che il trend positivo possa proseguire a partire dalla riapertura della Cina dopo la crisi del COVID-19.
Il rame viene anche usato nel campo dell’energia pulita in tutta una serie di applicazioni moderne che vanno dai moduli solari agli smartphone.
Gli investitori che cercano occasioni di investimento a lungo termine possono optare per il rame visto che le stime sono per un aumento dei prezzi di ben il 50 per cento fino al 2040.
Restringendo il campo solo al 2023 gli investitori possono scegliere di investire anche in titoli legati al rame come ad esempio BHP Group e Southern Copper Corp. Invece per speculare sulla materia prima nel primo trimestre del 2023 si possono aprire posizioni CFD sul rame.
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Prezzo ferro previsioni 2023: i target
Secondo l’analista di Deutsche Bank, il ferro rappresenta l’esposizione più difensiva per i prossimi 3/6 mesi. La flessione della domanda di acciaio cinese è sempre più contenuta e si vedono segnali di ripresa. Per Deutsche Bank si è vicini al picco stagionale delle esportazioni di minerale di ferro. I target sono 121 dollari a fine anno e a 110 nel primo trimestre 2023.
Prezzo argento previsioni 2023: i target
Il prezzo dell’argento ha chiuso il 2022 in leggero rialzo e la prestazione è stata tutto sommato molto simile a quella dell’oro (anche a causa delle forti somiglianze tra le due materie prime).
I prezzi dell’argento, però, sono per loro natura più volatili rispetto a quelli dell’oro e il 2022 non ha fatto eccezione a questa tendenza.
Dopo aver toccato anche il massimo dell’anno a marzo, i prezzi dell’argento sono scesi chiduendo però il 2022 in verde. Come nel caso del gold, anche le quotazioni dell’argento sono significativamente influenzate dai tassi di interesse americani (decisioni FED) e dalle prospettive del dollaro USA. Negli ultimi due mesi c’è stato un forte rialzo del prezzo dell’argento che è balzato anche dl 30 per cento. Il fatto che l’inflazione Usa possa aver raggiunto il suo picco e che la FED stia considerando la possibilità di rallentare con il rialzo dei tassi, sono elementi che lasciano la porta aperta alla possibile assunzione di posizioni rialziste sull’argento.
>>>Consulta il grafico sulla Quotazione argento
I motivi a sostegno dell’ipotesi rialzista per l’argento derivano dal fatto che il metallo possa beneficiare della transizione verde visto che è molto usato nella produzione di batterie e di pannelli solari.
Gli investitori che accolgono previsioni positive sul prezzo dell’argento per il 2023 possono investire sui titoli legati all’argento come Pan American Silver o come l’ETF iShares Silver Trust. Viceversa gli investitori ribassisti possono operare con i CFD sull’argento.
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Prezzo petrolio previsioni 2023: i target
La decisione dell’OPEC+ di tagliare la produzione di ben 2 milioni di barili al giorno ha avuto un impatto sulle previsioni petrolio di fine anno. Molti analisti hanno già rivisto al rialzo le loro stime e Deutsche Bank non è da meno. Secondo gli esperti tedeschi, il Brent dovrebbe salire fino a 100 dollari al barile nel primo trimestre del 2023. Nel corso dell’anno, però, a causa della crescita più debole della domanda, i prezzi potrebbero attestarsi nel range compreso tra gli 80 e i 90 dollari al barile.
Questi numeri, suggeriscono che il prezzo del petrolio possa restare molto volatile nel corso dei prossimi mesi. Una situazione che può essere sfruttata per fare trading attraverso i CFD. Ricordiamo che scegliendo il broker eToro è possibile avere sempre la demo gratuita da 100 mila euro virtuali per fare pratica senza correre il rischio di perdere soldi veri.
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Prezzo oro previsioni 2023: i target
Secondo Deutsche Bank, con una inflazione ancora alta l’oro sarà preferito ai Treasury americani. Una buona notizia per il gold è che la domanda asiatica di oro sta dando l’impressione di essersi ricalibrata su un prezzo nominale dell’oro più elevato. Per quello che riguarda le previsioni, l’analista tedesco vede il gold a 1782 dollari l’oncia negli ultimi tre mesi del 2022 mentre nel 2023 il prezzo dell’oro si dovrebbe attestare a quota 1700 dollari l’oncia.
Volatilità discreta anche sul prezzo dell’oro, quindi, con possibilità di aprire posizioni interessanti attraverso uno strumento derivato come i CFD (qui il link alla demo gratuita eToro).
Prezzo platino previsioni 2023: i target
Anche il platino viene citato nelle previsioni di Deutsche Bank sui prezzi delle materie prime nell’ultimo trimestre 2022/primo trimestre 2023. Secondo gli esperti tedeschi, non è da escludere che la quotazione platino possa riuscire a superare quella del palladio nel medio termine. Per fine 2022 il prezzo del platino si dovrebbe attestare a quota 932 dollari mentre a fine 2023 dovrebbe essere pari a 950 dollari.
Prezzo caffè previsioni 2023: i target
Come si può vedere dal grafico in basso, i prezzi del caffè hanno aperto il 2022 in grande spolvero fino a raggiungere a febbraio il massimo degli ultimi 10 anni. Da allora, però, le quotazioni sono calate tanto che il caffè ha chiuso il 2022 con un ribasso del 25 per cento. La flessione è stata in parte causata dalle preoccupazioni per il surplus di mercato (c’è stato un raccolto record in Brasile) e in parte dalla riduzione della domanda. Tuttavia recenti indicazioni parlano di una revisione al ribasso del raccolto di caffè e questo sosterrebbe prezzi più alti in futuro.
Il caffè è una merce molto consumata ma non si può dire che sia una necessità vitale. Ciò significa che i risparmiatori, in caso di diminuzione del loro potere di acquisto, potrebbero tagliare il consumo di tazzine. La storia dimostra come il prezzo del caffè sua sempre stato sensibile a ogni cambiamento nei modelli di acquisto dei consumatori-
Parlando di previsioni per il primo trimestre 2023, non c’è convergenza tra gli analisti. Il surplus di caffè Arabica sembra destinato a rimanere e ciò potrebbe significare prezzi più bassi, ma tutto dipenderà dalla domanda e dalla prospettive di recessione.
Attenzione perchè i prezzi più bassi dei chicchi di caffè potrebbero favorire i margini di profitto di grandi società come Nestlé SA e Starbucks. Su questi titoli, chi ha una view positiva sul prezzo del caffè, può speculare al rialzo (o comprare azioni reali con eToro è possibile). Chi invece ha una view ribassista può optare per i CFD sul caffè. Tutto sempre dalla stessa piattaforma.
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Materie prime previsioni inizio 2023: conclusioni
Come si può evincere da questa rapida carrellata le previsioni di inizio 2023 delle materie prime più importanti sono in costante evoluzione. Sicuramente, però, la discreta volatilità favorisce un posizionamento dinamico sui prezzi.
Su tutto il settore delle commodities restano importanti problemi legati a fattori economici e geopolitici centrali, come l’inflazione e il conflitto Russia/Ucraina. Queste variabili avranno un impatto sull’andamento dei prezzi di tutto il comparto.
Sebbene il primo trimestre possa essere volatile a causa della continua incertezza economica negli Stati Uniti e in Cina, in generale le prospettive per il 2023 sono positive visto che gli analisti prevedono un aumento del 43 per cento per le materie prime nel 2023. Pertanto, gli investitori che cercano le opportunità di investimento a lungo termine possono scegliere le materie prime come mezzo per diversificare i loro portafogli puntando su un alto rendimento.
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