Aumentano i segnali sulla possibile quotazione di Instacart già entro fine anno e nonostante un sentiment dei mercati non propriamente favorevole. Stando alle ultime notizie, dopo aver preso in considerazione strade differenti per arrivare all’obiettivo dello sbarco in borsa, il management di Instacart avrebbe deciso di procedere con un’IPO tradizionale. L’operazione finalizzata allo sbarco in borsa dovrebbe essere preceduta da un aumento di capitale grazie al quale Instacart dovrebbe riuscire a consolidare la sua cassa e al tempo stesso a spianarsi la strada in vista di possibili operazioni di M&A da effettuare in futuro.
L’ipotesi IPO Instacat entro fine anno non sembra essere il classico rumors estivo privo di fondamenta. Secondo alcune fonti al lavoro sul dossieri, infatti, già in queste settimane sarebbero in corso dei colloqui tra la stessa azienda e la SEC. Tema del dialogo tra le due parti sarebbero proprio i commenti presentati per l’IPO. C’è anche un secondo segnale
Secondo alcune fonti, al momento l’azienda sarebbe impegnata a rispondere ai commenti della Sec sui documenti presentati per l’IPO. Ci sarebbe anche un secondo segnale abbastanza inequivocabile sull’intenzione dei vertici di Instacart di sbarcare a Wall Street entro fine anno. Fidelity, uno dei più grandi gestori patrimoniali al mondo, ha infatti recentemente aumentato la valutazione della stessa Instacart. Ebbene, secondo molti analisti, questa sarebbe la prova concreta circa l’imminente IPO della società.
E per finire va tenuto anche conto del fatto che i consulenti incaricati dalla stessa Instacart avrebbero già iniziato la ricerca di investitori per la quotazione della società. Sempre secondo alcune fonti vicine al dossier, sarebbero iniziati dei colloqui per valutare quale potrebbe essere il valore delle azioni Instacart durante l’IPO.
Perchè l’IPO di Instacart potrebbe essere un punto di svolta
Una eventuale IPO di Instacart entro fine anno potrebbe avere un’importanza che va oltre la semplice quotazione in borsa della società. La verità è che il mercato delle IPO è in piena crisi. Delle tantissime operazioni che erano state annunciate alla fine del 2022 (qui trovi un approfondimento riferito alla sola Wall Street), quelle effettivamente portate in porto sono state pochissime.
Ciò non è avvenuto per una perdita di appeal dello strumento IPO ma perchè le condizioni generali dei mercati globali non le hanno agevolate. Come noto agli investitori, infatti, l’IPO è la classica operazione che viene eseguita se il sentiment di mercato è favorevole. In caso contrario tutto viene messo in stand-by e rinviato a tempi migliori.
Ebbene il 2022 è fino ad ora stato l’anno più avaro di nuove IPO dal lontano 2009. Proprio per questa ragione se il management di Instacart dovesse decidere di andare dritto per la propria strada e lanciare l’offerta entro fine anno, sarebbe un grande segnale per tutto il mercato delle IPO. Non è necessario essere degli esperti di finanza per intuire che la mossa dei vertici di Instacart potrebbe sbloccare anche gli altri dossier finiti nel cassetto.
IPO Instacart perchè è inevitabile per la società
Instacart è una società molto nota soprattutto negli Stati Uniti. Fondata nel 2012, Instacart si occupa di consegne a domicilio di generi alimentari. Punto di forza della società sono i numerosi contratti esclusivi in essere con alcuni tra i più importanti retailer al mondo come i gruppi canadesi Metro e Giant Tiger. Come tutti i gruppi del settore delivery, il boom del giro d’affari si è verificato nel corso degli anni del lockdown.
Durante quel periodo i ricavi di Instacart hanno registrato una crescita molto consistente. Con l’avvio delle riaperture e la fine dell’emergenza sanitaria, il contesto di riferimento è cambiato. Il rally del delivery è rallentato e anche Instacart ha segnato il passo. In realtà, come hanno messo in evidenza alcuni analisti che seguono il dossier, non è stata solo la fine del lockdown a determinare il rallentamento di Instacart ma anche la presenza di competitors sempre più agguerriti. In quella che un tempo era un’area di business presidiata da Instacart (consegna di prodotti di prima necessità per casa e alimentazione) hanno fatto irruzione colossi con strutture radicate come il caso di DoorDash e Uber Technologies.
Risultato della pressione esercitata dai concorrenti in un contesto generale di forte rallentamento per tutto il settore delivery è stata la forte contrazione della valutazione potenziale di Instacart.
In questo contesto, l’IPO diventerebbe la sola opzione da seguire per consentire alla società di rafforzare la sua cassa e avere le risorse necessarie per effettuare eventuali operazioni di acquisizione.
Quanto vale l’IPO Instacart?
La domanda che ogni investitore si pone dinanzi al possibile imminente lancio di un’Offerta Pubblica Iniziale non può che riguardare la valutazione ipotizzata. In questo caso specifico, quindi, ci andiamo ad interrogare su quale potrebbe essere il valore dell’IPO di Instacart. Purtroppo, alla luce di quanto abbiamo detto nel precedente paragrafo, c’è un prima e un dopo. Il “prima” riguarda il periodo di forte rialzo dei ricavi (contestuale al lockdown) mentre il dopo tutto l’intervallo temporale dalla fine dell’emergenza sanitaria ai giorni attuali. Ebbene la differenza tra le due ipotesi di valutazione è quasi abissale.
Nel maggio 2021, investitori come Andreessen Horowitz, Sequoia Capital, Fidelity Investments e T. Rowe Price Associates avevano valutato l’IPO Instacart almeno 29 miliardi di dollari. A distanza di un anno (maggio 2022), la valutazione ipotizzata dallo stesso management (quindi ottimistica) era già scesa ad appena 24 miliardi di dollari. In realtà, come messo in evidenza da un recente articolo di Bloomberg, il valore dell’IPO sarebbe molto più basso. In un report di fine giugno (il più recente documento di valutazione sull’IPO Instacart), Capital Group ha valutato l’azienda del delivery appena 14,7 miliardi di dollari.
A prescindere dai numeri specifici la tendenza è chiara: a causa del mutato contesto, l’ipotetica valutazione attuale di Instacart si è molto assottigliata.
Come comprare azioni Instacart al prezzo IPO
La valutazione dell’offerta di Instacart sarà anche più bassa rispetto a quella ipotizzata negli anni del boom, ma lo sbarco in borsa della società delivery non è mai stato così vicino. Come abbiamo detto in precedenza, il management di Instacart deve per forza puntare alla quotazione in borsa. Questa situazione fa si che l’evento sia molto atteso anche alla luce della vera e propria fame di IPO da parte degli investitori. Come abbiamo già detto in precedenza, infatti, a causa delle avverse condizioni di mercato, la stragrande maggioranza delle IPO ipotizzate appena 8 mesi fa, non si sono poi tenute.
Essendo l’IPO Instacart un evento atteso, il numero di titoli disponibili al prezzo IPO sarà molto limitato. L’adesione, quindi, si prospetta molto difficile. Per riuscire ad ottenere quante più azioni possibili al prezzo IPO, consigliamo già adesso di aprire un conto con il broker Freedom24, lo specialista europeo degli investimento IPO. Aprendo un conto è possibile creare subito un portafoglio di investimento senza commissioni per i primi 30 giorni dalla registrazione. Iniziando già ora ad investire con Freedom24 è possibile incrementare il proprio rating e quindi anche la percentuale di allocazione delle azioni al prezzo IPO.
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