I trader con una certa anzianità sicuramente si ricorderanno di Ben Bernanke, il governatore della FED dal 2006 e al 2014. Il banchiere nominato alla guida della Federal Reserve nel corso della presidenza di George W Bush, si ritrovò ad affrontare una crisi finanziaria senza precedenti ed adottò misure molto dure per sostenere le banche in crisi. Perchè a distanza di tanti anni dalla sua presidenza, il nome di Ben Bernanke è tornato di attualità? La spiegazione è molto semplice. Appena pochi giorni fa, Ben Bernanke, assieme ad altri due economisti come Douglas Diamond e Philip Dybvig, ha ricevuto il premio nobel per l’economia con la seguente motivazione: aver contribuito, con le rispettive scoperte, a migliorare il modo in cui la società affronta le crisi finanziarie.

Nel report dell’Accademia reale delle scienze in Svezia si può leggere questo passaggio molto significativo: i tre economici hanno migliorato in modo significativo la “comprensione del ruolo delle banche nell’economia, in particolare durante le crisi finanziarie. Un importante risultato della loro ricerca è il motivo per cui è fondamentale evitare i crolli bancari“.

Alla luce di quanto rilevato dall’Accademia svedese che assegna i Nobel, Bernanke non può che essere considerata una figura autorevole e molto attendibile quando si parla di analisi delle crisi finanziarie. Appunto per questo le parole dell’ex presidente della FED nell’era George W. Bush in merito alle caratteristiche dell’attuale crisi economico-finanziaria non possono essere ignorate. E proprio di questo parleremo nel nostro articolo.

Ben Bernanke in un suo recente commento ha affermato che la lotta delle autorità di politica monetaria contro l’inflazione non può che funzionare anche perchè oggi le banche hanno bilanci solidi e quindi la crisi attuale non può essere paragonata al mezzo collasso finanziario che si verificò nel 2008. Se si osservano gli eventi attuali adottando il punto di vista del vecchio banchiere centrale Usa non si può che arrivare ad una conclusione: l’inflazione è molto vicina al suo picco e di conseguenza anche le politiche monetarie dure delle banche centrali molto presto cederanno il passo. Una previsione ottimistica che suggerisce una sola implicazione pratica: se l’inflazione è così vicina al suo picco come afferma Ben Bernanke e se le politiche monetarie aggressive molto presto non avranno quasi più ragione d’essere, allora il momento del risk off è vicino. Insomma, dopo mesi di prudenza, potrebbe essere il momento di tornare ad essere attivi sui mercati. Chi volesse può farlo con il broker eToro che ha il vantaggio di consentire di speculare, attraverso i CFD, su tanti mercati usando una sola piattaforma. In più eToro mette anche a disposizione la demo gratuita da 100 mila euro virtuali che può essere usata per imparare ad operare senza rischi.

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C’è da fidarsi delle previsioni di Ben Bernanke?

Ben Bernanke passerà alla storia per essere stato il primo banchiere centrale in assoluto ad aver vinto il premio Nobel. Inevitabile quindi che oggi venga incensato.

Ci sono alcuni elementi oggettivi a supporto della centralità della sua figura. Se oggi il sistema bancario è più solido e non è stato travolto dalla crisi, è grazie alla misure adottate negli anni della sua presidenza. Se il sistema bancario è più resiliente rispetto a fattori molto negativi a partire dalla guerra tra Russia e Ucraina, è perchè durante il suo mandato si puntò tanto sul consolidamento delle basi patrimoniali delle banche.

Come in tutti i casi ci sono poi i lati oscuri. Ben Bernanke non aveva previsto la bolla immobiliare e il fallimento della Lehman Brothers ma siamo dobbiamo tenere conto di questo allora anche l’attuale presidenza della FED non aveva previsto che l’inflazione sarebbe stata duratura e forte nonostante la previsione fosse davvero alla portata di tutti.

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