miniera di oro e omino con lente di ingrandimento
La ricerca e produzione di oro su vasta scala costa sempre di più - BorsaInside

Oramai da mesi il prezzo dell’oro è sulla cresta dell’onda. A causa di una convergenza perfetta tra vari fattori, le quotazioni del metallo giallo sono schizzate alle stelle. Il contesto geopolitico internazionale ma anche lo stallo nella politica monetaria (la FED non ha ancora tagliato il costo del denaro e tutto lascia intendere che nell’anno corrente alla fine ci sarà una sola sforbiciata) sembrano suggerire un periodo florido per il bene rifugio per eccellenza. Le previsioni oro 2024 sono tutte orientate al rialzo e anche nei portafogli dei trader a prevalere è una view rigorosamente bullish.

Il quadro rialzista recentemente si è andato a completare di un nuovo tassello che potrebbe fare la differenza ancora di più rispetto al passato. Dal World Gold Council è infatti arrivato un allarme che i trader non dovrebbero trascurare: l’estrazione di oro è sempre più difficile e allo stesso tempo sempre più cara. In parole povere c’è una crescente difficoltà ad estrarre la quantità di gold necessaria per rispondere alla fortissima domanda e laddove ciò è possibile l’operazione si sta rivelando più costosa rispetto al passato. Ma se estrarre oro è più complesso e più caro, allora i prezzi della materia prima non possono far altro che crescere se la domanda continua a restare su livelli così alti. Questo per la regola della domanda e dell’offerta che sta alla base dell’economia.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i dati che ha snocciolato il World Gold Council e soprattutto perchè le informazioni rese note nel report non possono essere tralasciate tanto da chi già investe in oro, quanto dai trader che sono intenzionati a farlo.

Alert sulla produzione globale di oro: cosa sta succedendo

L’industria estrattiva è in difficoltà perchè dinanzi ad una domanda molto forte di oro, la produzione si sta rilevando sempre più difficile. Secondo il  World Gold Council ciò sta avvenendo per il motivo più vecchio del mondo: le miniere di oro sono sempre più difficili da trovare.

A dirlo sono gli stessi numeri. Secondo John Reade, Chief Market Strategist del WGC, nel primo trimestre 2024 c’è stata una produzione mineraria da record, con un aumento di ben il 4 per cento rispetto al primo trimestre 2023. Il punto è che il quadro generale della produzione mineraria, dal 2016-2018, è abbastanza stabile nel senso che non è più aumentato in modo significativo e il rialzo del primo trimestre 2024 è stato il risultato di un vero e proprio sforzo.

Sempre secondo Reade, il dato che emerge esaminando il trend decennale della produzione di oro, è che dopo 10 anni di rapida crescita, già dal 2008 in poi l’industria estrattiva sta conducendo una vera e propria lotta per garantire livelli alti di produzione. In poche parole è sempre più difficile per la produzione stare al passo della domanda.

I motivi di queste difficoltà sono prevalentemente di tipo tecnico. Tanto per iniziare si sta rivelando sempre più complesso trovare nuovi giacimenti di oro anche perchè molte delle aree tradizionalmente più fruttifere sono state già del tutto esplorate. C’è poi la questione dei costi relativi alla produzione di oro su vasta scala che sono enormi. Ipotizzare una attività produttiva ad alta intensità di capitale richiede una attività di esplorazione enorme. Secondo il WGC servono anche 20 anni prima che una miniera possa essere avviata alla produzione.

Altro enorme problema sono le probabilità che una scoperta di oro possa tradursi in una miniera. Secondo gli ultimi dati solo il 10 per cento delle scoperte aurifere mondiali è stato oggetto di una investigazione.

E a proposito di numeri ad oggi risultano essere state estratte 187.000 tonnellate di oro soprattutto da Cina, Sudafrica e Australia. Le riserve di oro sono invece pari a 57.000 tonnellate. E’ questo il numero da fissare.

Per finire, nella lista dei fattori alla base delle crescenti difficoltà nella produzione di oro, Reade cita anche la burocrazia. I permessi governativi sono sempre più difficili da ottenere e richiedono molto tempo, a tal punto da determinare un allungamento ulteriore delle tempistiche.

Insomma è sempre più difficile riuscire a trovare l’oro, avere i permessi e riuscire a finanziarlo e a gestirlo.

Come investire in oro cavalcando le difficoltà della produzione

Con una produzione sempre più difficile e sempre più cara, le stime sul prezzo dell’oro non possono che essere al rialzo almeno fino a quando la domanda sarà su livelli alti. Del resto proprio questo è ciò che è avvenuto fino ad ora: l’alta domanda (sostenuta soprattutto dalla Cina) ha portato il metallo giallo ai nuovi massimi storici.

Per sfruttare il trend al rialzo inevitabile se la produzione dovesse avere sempre più difficoltà a rispondere alla domanda, non è necessario comprare oro fisico. I trader che operano con mentalità speculativa possono infatti usare strumenti derivati come i CFD oro che consentono di speculare sia al rialzo che al ribasso senza il possesso del sottostante. I contratti per differenza sono strumenti a leva finanziaria che amplificano la portata dell’investimento pur facendo aumentare il livello di rischio.

Per fare trading con i CFD oro si possono usare sia broker come ad esempio eToro che banche con piattaforma trading come Fineco.

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