produzione petrolio

Nel terzo trimestre 2022, i dividendi delle quotate del settore petrolifero globale hanno raggiunto livelli record. A comunicarlo è stato il report Global Dividend Index di Janus Henderson, il quale ha evidenziato come la crisi energetica abbia determinato un forte aumento dei dividendi, in particolar modo grazie alle società petrolifere che hanno distribuito agli azionisti utili record. Impressionanti i numeri messi in evidenza dall’indagine con le cedole globali del settore petrolifero relative al terzo trimestre 2022 che hanno raggiunto i 415,9 miliardi di dollari, in crescita di ben il 7 per cento.

Sempre secondo il report dell’asset manager circa il 90 per cento delle società ha deciso di incrementare o lasciarli invariati. Si tratta di una percentuale che è di poco più bassa rispetto al 94 per cento che era invece emerso nella prima metà dell’anno.

La flessione non cambia quella che è la tendenza che è emersa nel terzo trimestre 2022: nonostante la crisi energetica, le cedole delle società petrolifere hanno raggiunti livelli record.

Come si spiega questa strana correlazione tra i due eventi? Per rispondere a questa domanda è necessario fare un passo indietro ed analizzare, più nel dettaglio, il dato.

A determinare il boom delle cedole, infatti, sono stati i produttori di petrolio e gas che hanno aumentato i dividendi di ben il 75 per cento su base annua. Grazie a tale progressione, l’ammontare totale delle cedole al termine del terzo trimestre 2022 era pari a 46,4 miliardi di dollari. A livello di singole quotate, ad incrementare di più il dividendo è stata la brasiliana Petrobas anche se, più in generale, sono state tutte le quotate oil dei paesi, sia in Asia che in America, ad incrementare la consistenza della cedola.

Addirittura, secondo quanto rimarcato dal report, sono gli incrementi delle compagnie petrolifere dei mercati emergenti, non ci sarebbe stato alcun report del settore nel terzo trimestre 2022.

Secondo Jane Shoemake, Client Portfolio Manager di Global Equity Income, l’aumento dei dividendi del settore petrolifero è stato parallelo alla riduzione si quelli del settore minerario anche se le distribuzioni in questo comparto restano elevate nel confronto storico. L’analista ha poi evidenziato che al pari dei “prezzi di altre materie prime, quelli dell’energia sono ciclici e il prezzo del petrolio è già inferiore ai livelli raggiunti all’inizio dell’anno, quindi è improbabile che l’attuale livello eccezionale di distribuzioni rimanga tale“.

Dividendi previsioni quarto trimestre 2022

Alla luce degli incoraggianti dati relativi al terzo trimestre 2022, Janus Henderson ha deciso di rivedere al rialzo di 30 miliardi di dollari le previsioni sui dividendi complessivi attesi per il 2022. Il rialzo delle stime è stato un effetto dell’aumento dei dividendi straordinari una tantum e della buona performance che, come visto, è stata registrata dal settore petrolifero.

A seguito dell’aggiornamento condotto, adesso l’asset manager con sede a Londra vede dividendi complessivi a 1.560 miliardi di dollari, in crescita dell’8,3 per cento su base annua. Stando alle previsioni, a tale rialzo dovrebbe poi corrispondere una crescita sottostante di circa l’8,9 per cento. Si tratta di un dato di 0,4 punti percentuali più alto rispetto alle previsioni di tre mesi fa. Ciò che però più conta è che questo dato continui ad essere superiore al trend di crescita a lungo termine del 5-6 per cento.

E per quello che riguarda la situazione italiana? Secondo Federico Pons, Country Head Italia, i dividendi sottostanti nel nostro paese hanno segnato un aumento del 3,2 per cento ottenuto grazie al leggero incremento delle distribuzioni di cedole operate da Eni e da Enel.

In particolare Enel è passata dalla classica articolazione acconto/cedola a una distribuzione trimestrale. Ciò ha avuto un effetto fisiologico: è calata la crescita complessiva del terzo trimestre con la consapevolezza che si sarà un aumento nel quarto trimestre 2022.

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