Il prezzo del petrolio è crollato ai minimi annuali. Concentrati sul violento ribasso delle borse di tutto il mondo, a tanti è sfuggito che anche il greggio, in queste ultime sedute, ha tremato. Il ribasso delle quotazioni petrolifere non deve stupire più tanto perchè è una logica conseguenza del sentiment negativo che caratterizza i mercati globali. Se la preoccupazione è per una possibile recessione, è ovvio che anche le prospettive di domanda di oro nero inizino a scricchiolare. Storicamente la recessione non ha mai fatto bene al petrolio e questo è un dato di fatto.
Ma focalizziamo l’attenzione sull’attuale andamento della quotazione petrolio. I prezzi sono progressivamente caduti ai minimi annui e allora conviene comprare adesso? Quali sono i livelli tecnici da considerare prima di entrare su questa materia prima?
Dopo aver raggiunto i minimi, il calo del petrolio si ferma?
Dopo essere caduto fino a 71 dollari al barile (minimi annui), il valore del WTI ha ripreso slancio portandosi fino a 76 dollari al barile. Il greggio prende quindi fiato ma i fattori di preoccupazione restano inalterati. Come messo in evidenza dagli analisti di Goldman Sachs, infatti, sono stati tutta una serie di dati economici più deboli di quelle che erano le attese a causare vendite sui futures del petrolio. La dinamica decritta dal valore del petrolio è stata analoga quella dell’azionario e infatti i giorni di più intenso calo del greggio sono coincisi con quelli di panic-selling delle borse.
Ovviamente, per quello che riguarda l’intensità dei rossi che hanno interessato le due classi di attivi, nessun paragone può essere fatto e questo perchè il ribasso del petrolio, per quanto forte, è stato contenuto dall’aggravarsi della tensioni in Medio Oriente e anche dall’inatteso aumento delle importazioni da parte dell’India (New Delhi è terza al mondo per consumo di petrolio e derivati).
L’EIA corregge le previsioni sul petrolio
Gli ultimi dati dell’EIA (Energy Information Administration) hanno sancito che l’ultima settimana è stata la sesta di fila con le scorte di petrolio in ribasso. Risultato è che il livello di scorte si è portato a 429 milioni di barili, stessi livelli di inizio 2024.
Sempre l’EIA ha anche rilasciato altre previsioni sulla possibile dinamica del petrolio. Per la U.S. Energy Information Administration, nonostante il calo ai minimi, non c’è alcuna situazione di allarme perchè i prezzi si riprenderanno in scia all’accelerazione del processo di riduzione delle scorte globali di petrolio. In questo contesto, l’agenzia vede il Brent nell’area tra gli 85 e i 90 dollari entro fine 2024.
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I livelli tecnici da considerare prima di comprare petrolio
Attualmente il WTI si è allontanano dai minimi annui, tuttavia la situazione grafica dell’asset resta molto dinamica. L’idea è quella di comprare nel momento in cui i valori dovessero tornare a calare. Il livello da tenere d’occhio in quest’ottica potrebbe essere quello dei 73 dollari. Si può pensare di aprire una posizione lunga sotto questo livello o anche più vicino ai recenti minimi. Il primo target in questa strategia verrebbe collocato attorno ai 76 dollari che poi altro non sono che le quotazioni attuali.
Abbiamo fin qui usato più volte l’espressione comprare petrolio ma in realtà è ovvio che non si possano comprare barili di greggio per investire su questo asset. Lo strumento più idoneo per speculare sul greggio cono i CFD petrolio che si possono trovare sia sulle piattaforme di broker come eToro che su quelle di banche come Fineco.
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